Il Memoriale di Auschwitz in fase di restauro. Sarà inaugurato a Firenze nella primavera del 2019

Sono iniziati i lavori al centro Ex3 di Gavinana per accogliere il Memoriale italiano di Auschwitz, opera d’arte contemporanea collocata nel l’ex campo di sterminio e poi smantellata, che ha trovato una nuova casa a Firenze. Il costo del cantiere, un milione di euro, è stato finanziato dalla Regione. L’opera sarà inaugurata durante la primavera del 2019. Il Memoriale è già arrivato Firenze ed è al momento sottoposto ad un restauro da parte dell’Opificio delle Pietre Dure grazie ad un finanziamento della Fondazione CR Firenze.

“Siamo lieti – ha detto il sindaco nei giorni scorsi Dario Nardella – che proprio nell’anno in cui ricordiamo l’orrore delle leggi razziali questa straordinaria opera d’arte stia per tornare visibile a tutti, monito contro le atrocità della seconda guerra mondiale e di tutta la barbarie umana. Il Memoriale stava per essere smantellato e dimenticato e abbiamo fortemente voluto che fosse portato qui: Firenze, medaglia d’oro della Resistenza, è il luogo ideale per parlare di memoria ma anche di futuro, di pace, di vita”.

Il progetto per l’installazione del Memoriale prevede la completa ristrutturazione dell’Auditorium Ex3 da parte dei Servizi tecnici del Comune mediante la realizzazione, all’interno della sala espositiva principale, dell’altezza utile interna di oltre 11 metri, di un solaio che la divida orizzontalmente in due parti in modo da raddoppiare la superficie espositiva. All’area museale si accederà dall’ingresso su Viale Giannotti.

Nel prossimo futuro, a completamento dell’idea progettuale, è prevista per il piano terreno dell’edificio la definizione di un allestimento museale con attività didattiche che prevede un ulteriore finanziamento da parte della Regione Toscana e impegno per la gestione da parte del Comune con la collaborazione di Aned.

Contestualmente ai lavori all’Ex3 il Memoriale, usurato da troppi anni di conservazione in un ambiente non ottimale in Polonia, sarà restaurato grazie l’intervento dell’Opificio delle Pietre Dure e grazie alla messa a disposizione da parte di Firenze Fiera di un locale sufficientemente grande per ospitare l’opera durante il restauro, finanziato da parte della Fondazione Cassa Di Risparmio diFirenze con un ‘contributo in opera’ nell’ambito della normativa sull’Art Bonus. Questa operazione sul Memoriale rappresenta un caso eccezionale di restauro di un’opera di arte contemporanea, considerate sia le grandi dimensioni che le sue caratteristiche multimediali intrinseche.

“Riteniamo importante preservare la memoria di eventi purtroppo anche drammatici e tragici – ha sottolineato il presidente della Fondazione CR Firenze Umberto Tombari – soprattutto per farli conoscere alle nuove generazioni. Senza il passato, il futuro non può essere costruito su basi solide ed ecco perché la Fondazione CR Firenze è voluta intervenire in questo restauro. Siamo convinti che, con la collaborazione del Comune e dell’Opificio delle Pietre dure, questo progetto sia una nuova dimostrazione della felice sinergia fra pubblico e privato. Ci auguriamo che questo luogo possa essere visitato soprattutto dai giovani e assicuriamo anche il nostro impegno perché il Memoriale diventi una occasione di testimonianza, di conoscenza, di incontro, di arricchimento umano e morale’’.

“L’avvio dei lavori per la realizzazione del memoriale – ha ricordato nei giorni scorsi la vice presidente della Regione Monica Barni – mette fine alla tormentata vicenda di questo monumento ed è la migliore risposta, a ottant’anni dalle leggi razziali fasciste, a chi cerca di cancellare la storia e la memoria della deportazione e il modo migliore per celebrare chi lasciò la vita nei campi di sterminio nazisti. Nel 2013, quando l’allora presidente dell’Aned Gianfranco Maris ci scrisse chiedendoci di salvare il Memoriale, noi ci dichiarammo disponibili ad accoglierlo. E così abbiamo fatto. La Toscana ha avuto un ruolo importante nella Resistenza pagando un tributo di sangue altissimo all’occupazione nazifascista. Furono più di 1.800 i deportati toscani nei campi di sterminio. L’apertura del Memorialea Firenze è un dovere civile e umanitario. Il nostro impegno istituzionale ed economico per tenere viva la memoria si rafforza e cresce. Lavoriamo da molti anni sul consolidamento della rete regionale della memoria e lo facciamo con progetti e iniziative come il treno della memoria, che porterà ad Auschwitz, nel gennaio 2019, dopo un lavoro preparatorio di oltre un anno, 480 studenti di quarta e quinta superiore. Un’eperienza straordinaria per migliaia di ragazze e ragazzi toscani. Coltivare una vaccinazione contro la violenza, contro la sopraffazione, è un investimento importantissimo per la Toscana”.

La storia del Memoriale

Il Comune di Firenze e la Regione Toscana nell’ottobre del 2014 hanno accolto la proposta dell’Associazione nazionale ex deportati (Aned) di ospitare a Firenze il Memoriale italiano del campo di concentramento di Auschwitz, che per decisione della Direzione del museo polacco non poteva più restare nel luogo per cui era stato concepito. La scelta di accogliere il Memoriale si è basata sulla convinzione del valore storico, culturale, artistico, civile dell’opera e sulla consapevolezza della presenza in Toscana di sensibilità e competenze largamente diffuse sui temi della memoria, espresse negli anni con impegno sia dalle istituzioni che dalla società civile.

Il Ministero dei beni culturali, riconoscendo il valore di assoluto rilievo del Memoriale per la cultura italiana del Novecento e quale testimonianza della deportazione italiana nei campi nazisti, ha curato lo smontaggio ed il trasferimento dell’opera a Firenze. Il percorso di lavoro ha portato quindi alla sottoscrizione il 20 maggio 2015 di un Protocollo d’Intesa tra Comune di Firenze, Regione Toscana, Aned e Mibact con il Comune per tutelare e valorizzare il Memoriale nella pluralità dei suoi significati storici, artistici e di memoria civile, restituendolo ad una fruibilità pubblica. L’Aned, proprietario dell’opera, ha stipulato col Comune un contratto d comodato d’uso gratuito.

E’ stato costituito un Comitato tecnico scientifico per tracciare i contenuti storico-culturali della ricontestualizzazione del Memoriale e contemporaneamente è stato redatto un progetto diristrutturazione dell’edificio per la costruzione di un ulteriore piano all’attuale monovolume, per consentire il posizionamento dell’opera al primo piano. Il progetto esecutivo predisposto a cura dei Servizi Tecnici del Comune è stato finanziato dalla Regione Toscana e conseguentemente è stata direcente approvata e stipulata la convenzione  fra Comune e Regione che consente l’effettiva erogazione dei fondi e l’avvio dei lavori, chiudendo così la prima fare dell’intera operazione.

Memoriale 2

L’opera

Il Memoriale è una delle prime opere multimediali europee frutto di una progettazione collettiva e corale a cui contribuirono lo studio di architettura di Milano BBPR (Banfi, Belgiojoso, Peressutti e Rogers), lo scrittore Primo Levi, il pittore Mario “Pupino” Samonà, il regista Nelo Risi ed il compositore Luigi Nono.

Fu inaugurato ad Auschwitz nel 1980 e all’ingresso presenta una targa scritta da Primo Levi in cui tra l’altro si legge:Visitatore, osserva le vestigia di questo campo e medita: da qualunque paese tu venga, tu non sei un estraneo. Fa che il tuo viaggio non sia stato inutile, che non sia stata inutile la nostra morte. Per te e per i tuoi figli, le ceneri di Auschwitz valgano di ammonimento: fa che il frutto orrendo dell’odio, di cui hai visto qui le tracce, non dia nuovo seme, né domani né mai’. Il Memoriale è costituito da una passerella lignea circondata da una spirale ad elica all’interno della quale il visitatore cammina come in un tunnel. La spirale è rivestita all’interno con una tela composta da 23 strisce dipinte da Pupino Samonà, seguendo la traccia del testo di Primo Levi, mentre dalla passerella sale la musica di Luigi Nono intitolata ‘Ricorda cosa ti hanno fatto in Auschwitz’. (edl)