GIORNO DELLA MEMORIA. A Livorno il 28 gennaio alle 10 cerimonia del ricordo davanti al Centro Donna. A Palazzo Granducale inaugurata la mostra dedicata a Charlotte Salomon contro “la cultura dell’odio”

CERIMONIA A LIVORNO IN LARGO STROZZI
“Narrare per mai dimenticare le vite spezzate dall’olocausto”. Nella piazzetta davanti al Centro Donna, come in altri luoghi della città di Livorno, sono poste pietre d’inciampo per ricordare ebrei livornesi deportati nei campi di sterminio nazisti. La cerimonia è promossa da Comune di Livorno, Comunità Ebraica, Comunità di Sant’Egidio, Ippogrifo.

Saranno presenti, Libera Camici vicesindaca, Vittorio Mosseri 
presidente della Comunità Ebraica, Alberta di Rosa – Comunità Sant’Egidio, Giovanna Papucci presidente Ippogrifo.
Ricordare è condizione perché ciò che è stato non accada mai più.
GIORNO DELLA MEMORIA, 28 GENNAIO 2022
ORE 10,00

PIAZZETTA DEL CENTRO DONNA

LARGO STROZZI, N. 3 / LIVORNO
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INAUGURATA LA MOSTRA DEDICATA ALLA GIOVANE ARTISTA EBREA CHARLOTTE SALOMON UCCISA NEL LAGER

Celebrare il Giorno della Memoria senza retorica ma con la consapevolezza che ricordare la Shoa e le persecuzioni subite dal popolo ebraico, ma non solo, è un dovere quotidiano.

Questo il messaggio scaturito dagli interventi che si sono susseguiti, a Palazzo Granducale, in occasione dell’inaugurazione della mostra documentaria dedicata alla giovane artista ebrea Charlotte Salomon.

Alla cerimonia di apertura (foto sopra il titolo) erano presenti il vice presidente della Provincia di Livorno, Pietro Caruso, il presidente della Comunità Ebraica livornese, Vittorio Mosseri, il prefetto di Livorno Paolo D’Attilio, l’assessora del Comune di Livorno Giovanna Cepparello e la responsabile del Servizi Affari Generali, Paola Meneganti.

Richiamando il recente episodio di odio antisemita accaduto in un paese della Val di Cornia, dove due ragazze hanno aggredito un bambino ebreo con offese, calci e sputi, molti interventi hanno rimarcato l’attenzione all’educazione dei giovani e alla necessità di una formazione specifica nelle scuole, perché vicende come queste purtroppo non sono casi isolati. “Il 2021 – ha evidenziato Mosseri – è stato un anno nero, con un aumento spaventoso di aggressioni contro gli ebrei. Per contrastare la cultura dell’odio è importante il contributo di tutti e ringrazio la Provincia per la costante attenzione e presenza, negli anni, con iniziative come queste”.

La mostra è organizzata dalla Provincia in collaborazione con la Comunità Ebraica livornese e l’Istituto Culturale Italo Tedesco, che già nel 2004, grazie al lavoro dell’allora presidente Gertrud Schneider, organizzò con l’Amministrazione Provinciale una grande esposizione di opere di Salomon. Il testimone di questo lavoro è stato raccolto dalla figlia di Schneider, Lisa Doveri, attuale presidente dell’Icit, intervenuta alla cerimonia, la quale ha sottolineato come l’arte sia un formidabile veicolo per far conoscere la storia e la cultura del popolo ebraico a tutto tondo.

L’allestimento a Palazzo Granducale propone una selezione di immagini che riproducono una parte degli 800 lavori dell’opera dal titolo Vita? O teatro? (Leben? Oder Theater?), dove Solomon narra la sua vita e quella della sua famiglia, con uno stile che fa incontrare la pittura con il fumetto, il cinema, la musica e la poesia, attraverso un linguaggio artistico all’epoca assolutamente inedito.

La mostra resterà aperta fino al 25 febbraio con questo orario: dal lunedi al venerdi ore 9-13, il martedi e giovedi anche dalle ore 15 alle 17.