Un ponte fra Lucca e New York con lo chef Cesare Casella (da anni trapiantato nella Grande Mela) e il nuovo Miracolo n. 8, iconico biscotto del Caffè di Santa Zita

Porta la firma di Cesare Casella, chef lucchese da anni trapiantato a New York, il nuovo Miracolo n. 8 del Caffè S. Zita, il biscotto che, dal 2017, rappresenta il prodotto iconico dell’elegante locale di piazza S. Frediano a Lucca gestito da Michele Tambellini. Il nuovo biscotto crea una sorta di ponte ideale, e stavolta intercontinentale, tra Lucca e New York, sulla falsariga di quanto fatto nel 2023 con la Sicilia per il Miracolo n. 7 creato da Pierpaolo Ruta, titolare dell’Antica Dolceria Bonajuto di Modica.

E per l’occasione Tambellini ha spostato di un paio di settimane la tradizionale presentazione (che di consuetudine è il 27 aprile giorno di S. Zita) all’11 maggio (alle ore 11) quando, a Lucca, sarà presente lo chef Casella. Il cuoco lucchese, che ha mosso i primi passi nel locale di famiglia – ‘Vipore’ a Pieve S. Stefano – dai primi anni ’90 del secolo scorso risiede negli Stati Uniti dove, in particolare nella Grande Mela, è diventato un punto di riferimento per una clientela raffinata e selezionata non solo nella ristorazione, ma anche nel campo delle consulenze e della didattica.

Un Miracolo n. 8, quindi, particolare e internazionale nella concezione, ma molto lucchese nella realizzazione perché realizzato con ingredienti che si ritrovano più nelle preparazioni salate che in pasticceria.
E’ lo stesso chef Casella a spiegare non solo l’idea del nuovo biscotto. “Quando Michele mi ha proposto il progetto – dichiara – sono stato felicissimo. Ci conosciamo da quando eravamo ragazzi che scorrazzavamo per i campi di Pieve S. Stefano e torno sempre a trovarlo al Caffè S. Zita quando sono a Lucca. Poi io ho fatto lo chef e lui il calciatore ed ora eccoci qua di nuovo. E’ un onore firmare questo biscotto sulla scia dei miei predecessori. L’obiettivo è stato quello di creare un biscotto salato perfetto per il ‘the time’ pomeridiano, assemblando rosmarino, olio di oliva, timo, nepitella, pepolino, miele e l’essenza della buccia di limone”.

Casella – per il quale la cucina è memoria e tradizione, semplicità e materie prime di qualità – cita il rosmarino come primo ingrediente anche perché il ramerino, come viene chiamato in Toscana, è diventato un segno distintivo per lo chef lucchese che, come una sorta di vezzo, sfoggia nel taschino della giacca al posto della pochette.

“In gioventù – ricorda lo chef -, quando lavoravo nel ristorante di famiglia, nei giorni di chiusura del locale giravo l’Italia e la Francia per scoprire i segreti delle cucine migliori, degli chef stellati, e capii l’importanza delle erbe aromatiche, dei profumi che da qui scaturiscono. Nei campi adiacenti al ristorante di famiglia realizzai l’arometo, come lo aveva ribattezzato il giornalista lucchese Domenico Acconci. Un orto di erbe creato anche grazie alla consulenza di docenti universitari e di Angelo Lippi, storico curatore dell’orto botanico di Lucca”.

Ora quei profumi, quegli aromi citati da Casella, quei sapori di casa e di campagna lucchese, rivivono nel nuovo Miracolo n. 8, il biscotto salato che – per passare dalla creatività culinaria alla manualità artigianale – è realizzato dal pasticcere del Caffè S. Zita, Matteo Mazzoni.

Biografia Cesare Casella

Cesare Casella è un acclamato ristoratore, chef, consulente, autore ed educatore con sede a New York. È meglio conosciuto come lo chef del rosmarino e raramente è senza un piccolo bouquet che spunta dalla tasca della giacca – un cenno alla sua giovinezza in Toscana. Da oltre 35 anni, Chef Casella si impegna ad aiutare le persone a capire che la cucina italiana è definita dai suoi ingredienti semplici ma di qualità, proprio come la cultura italiana è definita dalle sue regioni e dalla sua storia. Ha iniziato la sua carriera nella trattoria di famiglia, Vipore, che ha trasformato da semplice trattoria a ristorante di fama mondiale, guadagnandosi infine una stella Michelin. Lo chef Casella ha iniziato la suo percorso americano nel 1990 come executive chef al famoso ristorante Coco Pazzo in Madison Avenue in New york poi ha creato e gestito ristoranti Newyorkesi acclamati dalla critica, tra cui Beppe e Maremma; ha lanciato la divisione di studi italiani dell’International Culinary Center e ha ricoperto il ruolo di preside del programma dal 2005 al 2020; ha scritto numerosi libri tra cui il candidato al James Beard Foundation Award 2013, I fondamenti della cucina classica italiana, e nel 2016, Feeding the Heart, vincitore del premio d’oro dell’editore indipendente per la saggistica per adulti.

Oggi chef Casella ricopre il ruolo di Direttore del DNA, il Department of Nourishment Arts, supervisionando un team di chefs, nutrizionisti, terapisti, agricoltori ed educatori presso The Center for Discovery, una struttura residenziale nello stato di New York per persone fragili dal punto di vista medico. Il contributo dello chef Casella alla scena culinaria è stato riconosciuto dai media, da Forbes a Food Arts, al New York Magazine e al New York Times. È stato votato come uno dei migliori chef di New York dalla rivista Food & Wine ed è apparso in programmi di successo come “Iron Chef,” “Top Chef,” “Best Thing I Ever Ate,”“After Hours with Daniel Boulud ” e ” No Reservation di Anthony Bourdain”.

Chef Casella e’ stato nominato Presidente Onorario dell’Association Italian Chefs of New York. Oltre al suo lavoro in cucina, è impegnato in diverse associazioni di beneficenza.

Caffetteria Biscotteria S. Zita, Piazza San Frediano 16 – Lucca tel. 0583 /390878 Michele Tambellini: 3408985867