Giuseppe Baretti (linguista, traduttore, poeta, giornalista) e il trecentesimo della morte: Seravezza e la Toscana fulcro delle celebrazioni per il triennio 2019/2021

La città di Seravezza e la Toscana saranno il fulcro delle celebrazioni in onore del letterato Giuseppe Baretti nel trecentesimo anniversario della nascita. Un corposo programma di iniziative sotto l’egida del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – convegni, pubblicazioni, rassegne cinematografiche e spettacoli teatrali, seminari, lezioni, tavole rotonde – che nell’arco dei prossimi tre anni coinvolgerà anche Pistoia, Lucca, Pisa, Cagliari, Torino, oltre ad alcune importanti città europee quali Lisbona, Stettino, Utrecht e prestigiose istituzioni culturali internazionali. Al di là dell’aspetto celebrativo, un’occasione pressoché unica per chiamare a raccolta gli studiosi ed aprire una nuova stagione di ricerche e approfondimenti scientifici su Baretti, personalità tra le più originali, moderne e dinamiche, benché ancor oggi ampiamente sottostimate, del Settecento europeo. Le celebrazioni si apriranno ufficialmente con un convegno internazionale il 3 e 4 maggio 2019 nell’Area Medicea patrimonio Unesco di Seravezza, in Versilia.

Le celebrazioni sono state promosse dal Centro Internazionale di Studi Europei Sirio Giannini con il decisivo supporto del Comune di Seravezza e il riconoscimento del Mibac, che ha decretato la costituzione di un apposito Comitato Nazionale ed ha già finanziato il primo anno di eventi. La firma dell’accordo è avvenuta giovedì 21 marzo a Roma, presso il Ministero. Il Comitato è presieduto dalla professoressa Daniela Marcheschi, direttore scientifico del Centro Studi Sirio Giannini, critico letterario e docente di letteratura italiana, lingue e letterature nordiche e antropologia delle arti in diverse università italiane ed europee. Gli altri componenti sono Chiara Tommasi (presidente del Centro Studi) in qualità di segretario-tesoriere, il sindaco di Seravezza Riccardo Tarabella, la professoressa Luisa Marinho Antunes Paolinelli, insigne studiosa di letterature comparate, e la professoressa Francesca Luigia Savoia dell’Università di Pittsburgh, massima studiosa dell’opera di Giuseppe Baretti.

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Una ‘cabina di regia’ che nell’arco del triennio 2019-2021 punterà a valorizzare un intellettuale poliedrico, originale, indipendente, animato da grande vis polemica, curioso e attento ai fermenti della propria epoca, vero antesignano della comunicazione multimediale e primo letterato europeo di lingua italiana capace di padroneggiare più lingue e più culture. Giuseppe Baretti (Torino 1719, Londra 1789) fu critico letterario, linguista, traduttore, poeta, scrittore, drammaturgo. Giornalista ante litteram, sferzò i paludati ambienti culturali del suo tempo dalle colonne della rivista “Frusta Letteraria”, che fondò a Venezia. Viaggiò moltissimo fra Italia, Portogallo, Francia, Spagna, stabilendosi infine in Inghilterra dove conobbe e frequentò preminenti personalità della cultura di quel Paese. Benedetto Croce ne ammirò “la schiettezza e l’acume”. Piero Gobetti battezzò “Il Baretti” il periodico letterario che fondò nel 1928.

Filo conduttore delle celebrazioni sarà la volontà di far emergere ancor più nettamente il profilo di Baretti quale moderna personalità europea, acquisire ulteriori documenti e fonti sulla sua attività, sostituirne l’immagine generalmente accreditata di autore ‘umorale’ a quella di intellettuale legato a una visione culturalmente complessa della realtà. E ancora: leggere la sua produzione poetica alla luce della tradizione comico-umoristica del Settecento; approfondirne l’aspetto di ‘poeta di teatro’; analizzare la sua capacità di mediare fra mondo italiano e mondo anglosassone; coinvolgere in questo virtuoso processo di riscoperta specialisti di discipline e tradizioni diverse, così come studiosi maturi e altri più giovani; offrire occasioni formative e di crescita culturale coinvolgendo anche il mondo della scuola.

Per Seravezza, la Versilia e la Toscana un ruolo di grande visibilità nel contesto accademico e dell’alta cultura internazionale. Dopo il convegno di apertura del 3 e 4 maggio a Seravezza – al quale interverranno studiosi delle Università del Piemonte Orientale, Bari, Torino, Utrecht, Lisbona, Milano, Verona, Pittsburgh, esperti austriaci e della John Hopkins University – l’11 maggio il Parco Auditorium della Musica di Roma ospiterà la lettura drammatizzata “Un caos di roba” diretto e interpretato da Marco Solari. Seguirà il 27 giugno la pubblicazione di un contributo su Giuseppe Baretti giornalista e scrittore nella rivista internazionale “Kamen”, a fine settembre un seminario su Baretti e il mondo iberico presso la facoltà di lettere dell’Universidade de Lisboa, il 24 ottobre la tavola rotonda “Baretti e Dante” presso l’Università di Utrecht, fra ottobre e gennaio, a Cagliari, una rassegna cinematografica di pellicole dedicate al Settecento europeo, a dicembre di nuovo a Seravezza una lezione su Baretti d’intesa con l’Ufficio scolastico IX Ambito territoriale di Lucca e Massa Carrara. Tra il 2020 e il 2021 le attività culturali coinvolgeranno l’Università di Stettino, in Polonia, la Carla Rossi Academy di Pistoia, la Biblioteca Civica centrale di Torino, la Biblioteca Statale di Lucca, le Scuderie Granducali e la biblioteca di Palazzo Mediceo a Seravezza, gli atenei di Pisa, Firenze e Torino per una serie di lezioni destinate agli studenti universitari e delle scuole medie superiori.

DICHIARAZIONI E COMMENTI

«Impegni, responsabilità e privilegi di questa levatura non sono frutto di casualità, ma di un percorso che l’Amministrazione Comunale di Seravezza ha intrapreso ormai da alcuni anni, puntando con convinzione sulla cultura, quella letteraria in modo particolare. Dare vita a un Distretto Culturale dinamico e attrattivo, come stiamo facendo sul nostro territorio, significa aprirsi alle collaborazioni, dare fiducia a chi ha idee e capacità di concretizzarle, saper cogliere fra le molte proposte che ci arrivano quelle che hanno le qualità per realizzarsi in armonia con i nostri programmi. La scelta di lavorare con il Centro Studi Sirio Giannini ha dato in pochi anni importanti frutti. Non è cosa a poco per Seravezza e la Versilia essere sede di un Comitato di emanazione ministeriale: che se ne abbia memoria, è forse la prima volta che accade e questo ci riempie di orgoglio. L’augurio – ma siamo certi che sarà così – è che le potenzialità delle attuali collaborazioni crescano e si esprimano ancor meglio nei prossimi anni».

Riccardo Tarabella, sindaco del Comune di Seravezza

«L’avvio di un percorso così prestigioso ci rende orgogliosi e determinati a sviluppare un progetto di portata europea e internazionale. Il compito di un’Amministrazione pubblica deve essere quello di incentivare e sostenere attivamente i processi di ricerca in campo culturale, per lasciare un segno nella crescita del contesto intellettuale. Oggi possiamo dichiarare che uno dei principali obiettivi della nostra Amministrazione, la creazione di un Distretto culturale di ampia portata, con Seravezza e la Versilia protagonisti, si sta realizzando nel migliore dei modi. Questi importanti risultati, tuttavia, non sarebbero potuti giungere senza una stretta collaborazione con le migliori energie del nostro territorio e con una rete di collaborazioni oramai ben strutturate e ramificate in Italia e non solo. Perciò, un sincero ringraziamento al Centro Studio Sirio Giannini, che come altre associazioni ed enti è una valida risorsa dei nostri territori. Convinti sostenitori di un nobile ideale: che la cultura sia uno dei principali motori di una civiltà libera e in pieno sviluppo»

Giacomo Genovesi, assessore promozione e valorizzazione del territorio del Comune di Seravezza

«Non tragga in inganno il fatto che Giuseppe Baretti è vissuto tre secoli fa. È un autore modernissimo. In lui c’è il coraggio, il desiderio di esprimersi in piena libertà, senza condizionamenti, lontano da conformismi e luoghi comuni. C’è la consapevolezza che i mezzi di comunicazione non vanno demonizzati. Che serietà di informazione, cultura, onestà, volontà e indipendenza sono un insieme di valori ancora basilari per il presente e per costruire il futuro. Nell’arco dei prossimi tre anni cercheremo le tracce di tutto ciò nella sua opera, rileggendo e riscoprendo i suoi scritti, dando loro una prospettiva nuova, con voci e forme espressive diverse».

Chiara Tommasi, Presidente Centro Internazionale di Studi Europei Sirio Giannini