Firenze, riparte la stagione delle grandi mostre al Forte Belvedere. Protagoniste le artiste della fotografia. Fino al 2 ottobre l’esposizione “Play It Again” di Rä di Martino (progetto del Museo Novecento)

Riparte la stagione di mostre al Forte Belvedere con una programmazione interamente dedicata alle artiste che si sono distinte nel campo della fotografia e del video, con materiali di archivio e nuove produzioni. A partire dal 18 giugno e fino al 2 ottobre 2022 il Forte di Belvedere ospita le mostre Play It Again, la personale di  di Martino, un progetto di Museo Novecento a cura di Sergio Risaliti, e FOTOGRAFE! a cura di Emanuela Sesti e Walter Guadagnini, presentata e promossa dalla Fondazione Alinari per la Fotografia e dalla Fondazione CR Firenze, in collaborazione con il Comune di Firenze. Quest’ultima, sviluppata su due sedi, tra la palazzina del Forte Belvedere e Villa Bardini, ha per protagoniste assolute le fotografe di ieri e di oggi, in un unico itinerario, ricco e suggestivo, che vede affiancarsi opere originali degli Archivi Alinari a produzioni contemporanee.

Artista tra le più apprezzate a livello nazionale e internazionale,  di Martino è la principale protagonista della mostra estiva al Forte di Belvedere. Con Play It Again si inaugura un nuovo percorso scientifico del Forte di Belvedere sotto la regia curatoriale del Museo Novecento che prosegue nella sua delocalizzazione delle proposte al di fuori della sede in Piazza Santa Maria Novella.
Una scelta in linea con la programmazione scientifica intrapresa in questi anni dal Museo Novecento che alle mostre dedicate ai grandi artisti protagonisti del XX secolo ha sempre affiancato la scoperta e valorizzazione di giovani artiste e artisti del nostro tempo, incentivando le produzioni contemporanee e ponendo particolare attenzione nei confronti dei linguaggi della fotografia e della video installazione.

Le opere di di Martino sono abitate dai personaggi della cultura pop che sembrano riemergere da angoli della nostra memoria che pensavamo sepolti. Si riaffacciano, in maniera quasi casuale, sotto forma di caricature di loro stressi in bilico tra il grottesco e il pietoso. Dando vita a questa sorta diarcheologia del ricordo della cultura di massa. Questi personaggi, quasi “eroi” della nostra infanzia vengono catapultati in ambientazione atemporali o senza storia o ancora in contesti totalmente differenti, frutto di un ironico citazionismo cinematografico. Entra così in gioco l’elemento disturbante, o meglio, destabilizzante, che dopo un’iniziale attrazione disorienta il fruitore.

Foto: le due immagini che accompagnano il post sono di Rä di Martino. Sopra il titolo – Authentic, acquerello su stampa ai pigmenti, foto d’archivio, Watercolor on archival pigment print, archive photograph
2014 (particolare). Nel testo: Poor Poor Jerry, still dal video HD, 7 minuti, rocce vulcaniche, antenne radio.