“Tosca” al Carlo Felice di Genova, secondo spettacolo e secondo cast. Valerio Galli in crescita, bene Donata D’Annunzio Lombardi, Devid Cecconi solido Scarpia. La recensione di Fulvio Venturi

di FULVIO VENTURI

Per una di quelle fortunate combinazioni che talvolta avvengono in teatro, le auguste essenze di Giuseppina Baldassare Tedeschi, di Ersilde Cervi Caroli, di Francisca Solari e chissà di quante altre dive del periodo aureo primo-novecentesco, si sono date appuntamento sul palcoscenico del Carlo Felice di Genova per la seconda recita di questa buona produzione di “Tosca” (di cui abbiamo parlato ampiamente sul sito www.toscanaeventinews.it nella recensione della ‘prima’ andata in scena la sera del 2 maggio 2019, ndr). Da quelle dive Donata D’Annunzio Lombardi, che dopo Maria José Siri vestiva i panni della protagonista, deve aver carpito qualche segreto fondamentale per una cantante: primo il fraseggio, secondo il modo di stare in scena. Raramente, specie fra le cantanti attuali, abbiamo ascoltato tanta varietà d’espressione, percepito una tanto capillare analisi della parola, tanta capacità di variare e sfumare, cosí come Donata D’Annunzio Lombardi lungo i tre atti di questa parte che da sempre è una delle più complesse del repertorio italiano. Conoscevamo il valore della cantante abruzzese in altre parti pucciniane e la sua capacità di approfondire interpretativamente certi personaggi come Manon Lescaut, Madama Butterfly, Magda nella Rondine, Mimì, Liù e non credevamo che potesse rendere la figura di Floria Tosca, da lei sino ad oggi meno frequentata, in modo tanto accurato, variegato e fine.

Ad una prestazione così interessante dal lato interpretativo ha fatto specchio un gioco scenico altrettanto partecipe, scaltrito, diversificato e mai casuale, dall’entrata in scena che ricordava la celebre affiche di Leopoldo Metlicovitz (ispirata dal volto di Hariclea Darclée, prima interprete di Tosca), all’abbandono delle scene amorose, all’ansiosa concitazione che porta all’uccisione di Scarpia, al tragico finale.

E qui esprimiamo soddisfazione anche nei confronti del direttore artistico Giuseppe Acquaviva per aver assemblato dei cast omogenei, di alto livello, nell’allestire un’opera incandescente come questa.

Con la nuova Tosca di Donata D’Annunzio Lombardi si è prodotto lo Scarpia un po’ monocorde, ma non affettato, né volgare di Devid Cecconi che ha anche dimostrato buona tenuta. Diego Torre ha confermato l’impressione positiva della prima sera ed insieme a lui tutta la valente compagnia. Con l’avvicendarsi dei cantanti e soprattutto con due protagoniste dalle caratteristiche tanto dissimili, anche la direzione di Valerio Galli è parsa inclinare verso una ancor maggiore ricerca dei colori sempre mantenendo chiarezza ed equilibrio. Chapeau, Maestro.

  • (“Tosca” sarà ancora in scena al Teatro Carlo Felice di Genova domenica 5 maggio 2019 alle ore 15.30, poi martedì 7 alle ore 20 e domenica 12 alle ore 15.30)