Scenari di Quartiere a Livorno, Paolini riflette sulla vita al tempo dei social. E Saccomanno è Gramsci nel luogo dove nacque il Pci. Utopia del Buongusto: “Attacchi di Riso” al via con Salvadori

  • SCENARI QI QUARTIERE: FILÒ, QUANDO I NONNI CONDIVIDEVANO LE STORIE

E’ Marco Paolini, attore, autore e regista, a inaugurare sabato 8 settembre 2018, alle ore 19 nel parco di Villa Mimbelli a Livorno, la terza edizione di “Scenari di Quartiere” con il suo spettacolo “Tecno-filò – Technology and Me”, riflessione sulla vita ai tempi dei social network (ingresso libero – foto sopra il titolo: immagine della passata edizione Scenari di Quartiere, sul palco Cristicchi).

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Marco Paolini

Da sabato 8 fino al 23 settembre, il festival, nato da un’idea di Fabrizio Brandi e Marco Leone, organizzato dalla Fondazione Teatro Goldoni di Livorno e dal Comune di Livorno, con la direzione artistica di Fabrizio Brandi ed il contributo dell’Associazione Quartieri Uniti di Livorno, trasformerà la città nella capitale del “Teatro di narrazione”, di cui proprio Paolini è tra i padri fondatori. Nel parco del Quartiere San Jacopo, che ospita il Museo Fattori, Paolini sarà protagonista di una nuova tappa del suo teatro di parola, questa volta dedicata al recupero di una delle più salde tradizioni delle comunità familiari e di paese, il “filò” serale nel quale i nonni condividevano storie ed esperienze, attraverso una sorta di ritualità narrante dalla straordinaria forse aggregativa.

Oggi invece ci si connette agli altri attraverso computer e smartphone perennemente in rete. Dice Paolini: “Non sono un esperto di Internet, non sono un utente dei social. Non conosco la meccanica quantistica, né le neuroscienze e la fisica, né la robotica e le intelligenze artificiali. Ma tutto questo mi riguarda e mi interessa. So che la mia vita sta cambiando grazie o per colpa delle tecnologie che da queste innovazioni derivano e di cui faccio uso anch’io come i miei simili. Provo a riflettere a voce alta su questo mettendo insieme piccole storie unite da un filo di ragionamenti. Una volta, nelle veglie invernali si chiamavano filò le narrazioni degli anziani che raccontavano qualcosa di unico e prezioso. Senza presunzione di riuscirci ritengo necessario provare a narrare il nostro tempo crisalide”.

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Copertina di Scenari di quartiere (alla finestra Fabrizio Brandi)

Marco Paolini si distingue quale autore e interprete di narrazioni di forte impatto civile e per la capacità di raccontare il cambiamento della società attraverso i dialetti e la poesia. Nel 1999 ha fondato la Jolefilm, la società con cui produce tutti i suoi spettacoli e con cui sviluppa la passione per il documentario e il cinema, realizzando opere che hanno avuto un ottimo riscontro di pubblico e di critica. Nel 2017 debutta con giovani attori del Teatro Nazionale Palestinese in “Amleto a Gerusalemme” e con un nuovo Album, “Le avventure di Numero primo”, dedicato alla tecnologia. All’aspetto più propriamente “sociale” della sua poetica, Paolini ha abbinato il recupero in chiave narrativa dei dialetti e della narrativa popolare. Paolini ama definirsi “appassionato di mappe, di treni e di viaggio” e traccia i suoi racconti con un’attenzione speciale al paesaggio, ai suoi mutamenti e alla relazione dello spazio con il tempo che passa.

Alle ore 17.30 (ritrovo accanto al palco di Villa Mimbelli), la guida turistica livornese Fabrizio Ottone accompagnerà gli interessati alla conoscenza del quartiere San Jacopo. L’iniziativa (gratuita e della durata di un’ora) è organizzata dalla Fondazione Goldoni in collaborazione con l’Associazione Quartieri Uniti Livorno.

Il festival prosegue domenica 9 settembre ore 19 presso il Quartiere Venezia, ex Teatro San Marco in via dei Floridi, con Fabrizio Saccomanno (foto in basso a destra) che interpreta “Gramsci – Antonio detto Nino”, frammenti della vita di uno degli uomini più preziosi del Novecento. È proprio sui resti del teatro dove nacque il Partito Comunista d’Italia, usato per la prima volta come luogo deputato a uno spettacolo che va in scena lo spettacolo.

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In “Gramsci Antonio detto Nino”, l’attore pugliese racconta la vita di quella mente eccellente, mettendo allo scoperto, grazie alle sue lettere, sentimenti privati e pensieri di interesse collettivo, per poi chiedersi dove sia possibile oggi ritrovare tracce del suo pensiero e del suo operato. Le bellissime lettere ai suoi figli sono il punto di partenza: tenerissime epistole a Delio e Giuliano, ai quali Gramsci scrive senza mai nominare il carcere e la sua condizioni fisica e psichica, dando il meglio di sé come uomo genitore e pedagogo. Ma accanto a queste, le lettere di un figlio devoto a una madre anziana che lo aspetta in Sardegna e non capisce, così come le lettere di un fratello, di un marito. Un capolavoro di umanità, etica, onestà spirituale e sofferenza, un romanzo nel romanzo, che apre a pensieri, dubbi, misteri che raccontare in teatro è avventura sorprendente. E poi la solitudine della prigionia e sullo sfondo il tormentoso rapporto con il PCI e l’internazionale socialista, le incomprensioni con Togliatti e Stalin. E l’ombra di Benito Mussolini. La feroce sofferenza di un uomo che vuole spezzare scientificamente il fascismo e in dieci anni di prigionia, giorno dopo giorno, si spegne nel dolore e nell’assenza delle persone che ama.

E’ prevista l’istituzione del divieto di transito e di sosta con rimozione forzata su entrambi i lati in via dei Floridi con efficacia per il giorno 9/9/2018 dalle ore 14 alle ore 21.

In programma, domenica alle ore 18.00, anche la presentazione del libro “Fango Rosso” di Alessia Cespuglio, pubblicato da Vittoria Iguazu Editore, tratto dall’omonima narrazione che ha debuttato lo scorso anno a Scenari di Quartiere scritta in collaborazione con Francesco Niccolini (Makutu Bar, piazza dei domenicani 19/20).

Il festival proseguirà martedì 11 settembre con “Talento e felicità”, narrazione filosofica con Umberto Galimberti in viale Italia, Scoglio della Regina.

Tutte le informazioni www.scenaridiquartiere.it

  • UTOPIA DEL BUONGUSTO E GLI “ATTACCHI DI RISO”

Una data speciale per il primo appuntamento della rassegna di teatro comico “Attacchi di Riso”. Sabato 8 settembre 2018 alle 21,30, al Poggio Salamartano di Fucecchio (Firenze), l’attore toscano Graziano Salvadori mette in scena lo spettacolo “Let me go home” fammi andare a casa. Con le indagini comico/storiche del critico teatrale Igor Vazzaz che introdurrà la serata presentando Salvadori e parlando del tema che lega le tre serate fucecchiesi di quest’anno, ovvero, l’evoluzione della comicità negli ultimi 30 anni.

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Graziano Salvadori

Vazzaz, docente presso l’Università di Pisa, si interessa di arti sceniche, musica e serialità televisiva. Autore di saggi e volumi sulla comicità toscana del Novecento, da Benigni a Benvenuti, da Monni a Lucia Poli. Alle 20,00 cena speciale dello chef dal titolo “Cena del Ritorno” ad euro 20. Da non perdere una visita al centro storico di Fucecchio con il Castello, la rocca, e il complesso religioso.

“Attacchi di riso” presenta tre appuntamenti tutti da ridere, spalmati tra l’8, il 15 e il 22 settembre 2018. A cura del Comune di Fucecchio in collaborazione con Teatro Guascone di Pontedera. Il mini cartellone è inserito negli appuntamenti dell’estate 2018 di Fucecchio e nel festival toscano di cene e teatro “Utopia del Buongusto”. «Quello con Attacchi di Riso – spiega Daniele Cei, assessore alla cultura del Comune di Fucecchio – è oramai un appuntamento fisso che si presenta alla fine di un cartellone di eventi estivi molto ricco e altrettanto apprezzato sia dai cittadini fucecchiesi che dalle tante persone che sono venute da fuori. Questa edizione avrà un valore ancora maggiore, grazie alla presenza di un comico fucecchiese doc come Graziano Salvadori, che ha appositamente realizzato uno spettacolo per farci ridere e riflettere sui nostri pregi e difetti».

I prossimi appuntamenti sono, sabato 15 settembre con Guascone Teatro in “Ogni fuga è un’arte” e sabato 22 settembre con Riccardo Goretti e Massimiliano Loizzi in “Comicità 5.0”.