“Izzera (va alla Merica)”: il testo di Michele Cecchini debutta al Teatro Atlante di Palermo il 6 aprile (replica il 7). Una storia di emigrazione dalla Garfagnana a San Francisco

Lo scrittore Michele Cecchini, nato a Lucca nel 1972, scrittore, ha scritto il testo teatrale IZZERA che sarà messo in scena sabato 6 aprile e in replica domenica 7 aprile 2024 a Palermo al Teatro Atlante. La vicenda narra di emigrazione dalla Lucchesia, Garfagnana in particolare. Si parla, infatti, del paese di Fabbriche di Careggine e della Garfagnana in generale: storia comune a tanti lucchesi.

IZZERA (va alla Merica)

uno spettacolo di e con Preziosa Salatino

testo di Michele Cecchini

produzione Teatro Atlante

Prima Assoluta Palermo sabato 6 aprile, ore 21 (replica domenica 7 aprile, ore 18)

Si svolgerà a Palermo, presso il teatro Atlante, la prima assoluta di IZZERA (Va alla Merica), uno spettacolo teatrale scritto da Michele Cecchini e interpretato da Preziosa Salatino, che ne ha curato pure la regia. La produzione è del Teatro Atlante. L’appuntamento è per sabato 6 aprile alle ore 21 e in replica la domenica 7 alle ore 18.

Lo spettacolo chiude la rassegna “Semi nel Vento” di cui hanno fatto parte gli spettacoli LUCREZIA di Franco Scaldati, ANNARELLA di Eugenio Vaccaro e AGATA di Michele Vargiu.

Izzera è una ragazza che, alla fine degli anni 20 del secolo scorso, parte da un paesino della Garfagnana in Lucchesia per raggiungere il fidanzato emigrato a San Francisco.
Ne emerge un affresco della cosiddetta “Merica”, percepita come troppo grande, e della condizione di sradicamento degli “italians”, costretti a pala e piccone.

Un disorientamento anche linguistico: come tutti gli altri, Izzera, infatti, a poco a poco parlerà l’italiese, quello strampalato miscuglio di italiano e inglese tipico degli emigrati di prima generazione: una commistione goffa eppure estremamente poetica, che racconta lo spaesamento e il disperato tentativo di integrarsi in una realtà tanto diversa da quella di origine da parte di chi è destinato ad abitare una “terra di mezzo”, quella di chi non è ancora e allo stesso tempo non è più.

“Io non ero fatta per queste cose. Io non ero fatta per la Merica. Ci dicevano perfino che il terremoto – il quacco – a San Francesco era stato colpa di noi garfagnini. Ce l’avevamo portato noi, tipo un prodotto di esportazione. “Chi non paga raso, paga colmo”: io a un certo punto non ce l’ho fatta più. Sai che c’è, Mericano? Arrivederci, take care e vaffuckoffi.”

Preziosa Salatino – Attrice, autrice, regista e operatrice di teatro sociale.
Nel 2006 ha fondato assieme a Emilio Ajovalasit il Teatro Atlante di Palermo, che tuttora dirige, e grazie al quale ha prodotto decine di spettacoli. Particolarmente interessata ai temi di impegno civile, ha scritto e interpretato testi che parlano di mafia, immigrazione, salute mentale. Dal 2021 dirige assieme a Giuseppe di Vincenzo il festival di poesia performativa P/Atto -Poesia in Azione.

Michele Cecchini  È nato a Lucca nel 1972. Insegna materie letterarie in una scuola superiore di Livorno, dove vive. Per Bollati Boringhieri ha pubblicato i romanzi: “Un morso all’improvviso” (2023), “E questo è niente” (2021), “Il cielo per ultimo” (2019).

Ha scritto inoltre la postfazione a “Aprire il fuoco” di Luciano Bianciardi (Minimum Fax). Ha collaborato alla stesura dei testi dell’album “Anime storte” del cantautore Bobo Rondelli. Alcuni suoi racconti sono pubblicati sulla rivista culturale “Le parole e le cose”. Sul portale culturale LivornoSera tiene una rubrica settimanale dal titolo: “La posta del Cacini”. 

Insieme al compianto Ettore Borzacchini, nel 2015 ha realizzato la trasmissione radiofonica “Aperte Virgolette”.