Il misticismo di Pieve di Cellole, le suggestioni della Fortezza Vecchia di Livorno. Due luoghi diversi per una “Suor Angelica” di grande intensità. La professionalità di Silvia Pantani e il cast emerso dalle selezioni al Teatro Goldoni. La recensione di Fulvio Venturi

di FULVIO VENTURI

Non è possibile scindere nel franchissimo successo arriso a questa produzione l’incidenza del luogo,
la Pieve di Cellole, – citata da Puccini e Forzano come luogo originario del miracolo di Suor Angelica e addirittura evocata nella scenografia della première dell’opera avvenuta al Metropolitan di New York nel dicembre 1918 – dai valori musicali.
“Dissi angelicamente a Tito (Ricordi, il futuro editore di Suor Angelica) del veleno nell’insalata con pioggia di marenghi e ne rimase sbalordito. Le riscriverò domani. Qui freddo, alle sette scuro, si batte il muso nei viandanti perché le luci non sono d’oro come nella chiesetta di Cellole di Suor Angelica. Ormai per me è indifferente tutto ciò che non sia angelico. Un abbraccio.”
Così Giacomo Puccini in una lettera che annunciava la genesi di Suor Angelica menzionava il legame della nuova opera con la Pieve di Cellole, immaginata, con il suo misticismo e le sue luci soffuse, come ambientazione naturale della futura creazione.
È necessario poi aggiungere che per uno di quei fortunati eventi atmosferici – un vento forte e piuttosto freddo che avrebbe costretto spettatori ed esecutori ad un indubitabile disagio – la produzione sia stata spostata dallo spazio antistante la pieve all’interno della pieve stessa e un’arcaica e misteriosa aura di misticismo ha pervaso la mise en scène che ha raggiunto momenti di notevolissima intensità.

Detto questo faremmo un torto grande all’entusiasmo ed alla competenza di Stefano Cencetti che la produzione ha ideato già lo scorso anno e condotto come direttore d’orchestra ed alla qualità complessiva dell’allestimento se non dicessimo dell’ottimo livello esecutivo.

Silvia Pantani / Suor Angelica

Affidata la parte della protagonista a Silvia Pantani, cantante caratterizzata da indefettibile professionalità, da indubbia preparazione nonché da passione e controllato temperamento, il resto del cast è emerso da accurate selezioni tenutesi presso il Teatro Goldoni di Livorno. Ana Victoria Pitts è stata una Zia Principessa perfetta per algore, distacco, regalità di portamento e qualità di canto; incisiva Eleonora Filipponi, la Suora Zelatrice ed Eva Maria Ruggeri, la Badessa; adeguata Letizia De Cesari, la Maestra delle Novizie; freschissima Carmela Lopez, Suor Genovieffa e molto bene anche tutte le altre sorelle che ricordiamo senza distinzione di ruolo: Margherita Bingrossi, Marianna Giulio, Simona Ruisi, Federica Marotta, Celeste Nardi, Gioia Pucci, Veronica Niccolini, Alice Schiasselloni, Elena Naldi. La Corale di San Gimignano ha offerto il proprio supporto sonoro nella commovente scena finale. Orchestra del Teatro Goldoni.

Il regista Nicola Fanucchi, costretto a ripensare lo spettacolo in brevissimo tempo a causa dello spostamento, ha saputo inserire le “luci d’oro”, le delicate bifore, gli elementi architettonico-romanici nella messa in scena che ha trovato il suo acme quando Suor Angelica ha preparato la pozione letale sull’altare della pieve.
Questo la sera del 25 luglio.

 

La coproduzione con la Fondazione Goldoni ha poi trasferito, il Primo agosto, lo spettacolo sul palco della Fortezza Vecchia di Livorno nell’ambito della rassegna “L’opera da dieci soldi” organizzata con Menicagli Pianoforti. Location altrettanto suggestiva, seppur diversa e priva della religiosità chiesastica del luogo di culto.
Qui Silvia Pantani, Ana Victoria Pitts e tutto l’affiatato cast femminile, sotto la guida di Stefano Cencetti e Nicola Fanucchi, hanno ripetuto la bella prestazione già fornita a Cellole e l’austera piazza d’armi livornese si è trasformata per una notte in un astratto luogo di culto al lume di una affascinante luna.
Pubblico numeroso e plaudente in entrambe le occasioni.

(Sopra il titolo e in calce al post l’allestimento di Suor Angelica – 1° agosto 2023 – sul palco della Fortezza Vecchia di Livorno. Nelle altre due foto: la rappresentazione a Pieve di Cellole – 25 luglio)