Stagioni liriche: dopo Lucca e Pisa, anche Livorno (con “Madama Butterfly”) ha calato il sipario. Aspettando la programmazione 2019/2020. Intanto Sassari annuncia il cartellone 2019 (dal Cappello di Paglia di Firenze al Trovatore)

I tre teatri di tradizione della costa toscana – Livorno, Pisa e Lucca – hanno chiuso le loro rispettive stagioni liriche. Il labronico Teatro Goldoni è stato l’ultimo a calare il sipario e l’ha fatto nell’ultimo weekend del mese di marzo 2019 con “Madama Butterfly” con la regia di Alberto Paloscia e la collaborazione di Carlo Da Prato. Ma in attesa che i tre teatri, presumibilmente tra le fine di giugno e la metà di luglio prossimi, annuncino i nuovi titoli del cartellone dell’autunno-inverno 2019/2020, un altro teatro di tradizione – l’Ente Marialisa de Carolis – ha già annunciato la nuova programmazione.

A seguire la fotogallery della Madama Butterfly (debutto del 29 marzo 2019), immagini di Augusto Bizzi:

La Stagione lirica sassarese tornerà a settembre. Per il 76esimo anno, curato dall’Ente Concerti “Marialisa de Carolis”, il principale appuntamento culturale della città sarda anticipa di qualche settimana rispetto al passato e propone un cartellone tutto italiano, con prime assolute in Sardegna e grandi ritorni, fino alla conclusione con un concerto lirico-sinfonico con protagonista il tenore di Porto Torres Francesco Demuro, ormai acclamata star internazionale. La Stagione, ospitata al Teatro Comunale, partirà il 27 settembre per concludersi il 15 dicembre 2019.

I titoli. Quattro titoli (l’anno scorso erano stati tre più un atto unico), tutti di autori italiani, in un percorso lungo 150 anni nel segno del melodramma. Ad aprire la Stagione 2019 sarà un’opera mai eseguita in Sardegna, Il cappello di paglia di Firenze (“prima” il 27 settembre, replica il 29) del compositore milanese Nino Rota. La deliziosa farsa musicale, tratta dalla commedia Un chapeau de paille d’Italie di Eugene Labiche e Marc-Michel, fu scritta dall’autore insieme alla madre Ernesta Rinaldi e musicata nel 1945, ma debuttò soltanto 10 anni dopo, nell’aprile 1955, al Teatro Massimo di Palermo. L’Ente Concerti apre la Stagione col capolavoro operistico di Rota volendo in questo modo onorare, a quarant’anni dalla scomparsa, la memoria di un grandissimo autore italiano ricordato soprattutto per le sue immortali colonne sonore cinematografiche, tra cui i primi due capitoli della saga del Padrino di Francis Ford Coppola (per cui vinse un Oscar nel 1975), Rocco e i suoi fratelli e Il Gattopardo di Luchino Visconti, Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli e di tutta la filmografia di Federico Fellini da Lo sceicco bianco a Prova d’orchestra. 

Il 18 e 20 ottobre il secondo appuntamento stagionale sarà con Pagliacci di Ruggero Leoncavallo. Rappresentato l’ultima volta al Teatro Verdi nel 2006, uno dei principali lavori veristi del melodramma italiano era stato proposto Sassari  già nei mesi successivi al debutto assoluto al Teatro Dal Verme di Milano nel 1892. Sarebbe poi tornato a Sassari, nell’era dell’Ente Concerti, nel 1953, 1958 e 1970. Per questa produzione, un nuovo allestimento, saranno coinvolti gli allievi dell’Accademia di Belle arti di Sassari che si occuperanno di ideare e realizzare scene e costumi.

Con un salto indietro di quasi un secolo si tornerà poi al 1817, anno della prima esecuzione della Cenerentola (o La bontà in trionfo) di Gioachino Rossini, melodramma giocoso in due atti su libretto di Jacopo Ferretti, in programma l’8 e 10 novembre. Come spesso accadeva in passato, l’opera arrivò a Sassari pochi anni dopo il suo debutto al Teatro Valle di Roma: la prima traccia della Cenerentola a Sassari risale al 1831, quando inaugurò la Stagione lirica al Teatro Civico, allora la “casa” dell’Opera. Tornerà poi, in tempi moderni, nel 1970 e poi altre tre volte fino al 2009, anno dell’ultima esecuzione in città. Il soggetto è tratto dalla celebre favola di Perrault mentre, come d’abitudine per il compositore pesarese, sono molti gli “autoimprestiti” da lavori precedenti, tra cui la famosa sinfonia già utilizzata nella Gazzetta del 1816. 

Dopo il celebrato Rigoletto dell’anno scorso, trasmesso con grande successo da Sky Classica e inciso su dvd, per il 2019 l’Ente Concerti propone il 6 e 8 dicembre il secondo capitolo della trilogia popolare di Giuseppe Verdi: Il Trovatore, musicato su libretto di Salvadore Cammarano, tratto dal dramma El Trovador di Antonio Garcìa Gutiérrez. Datato 1853, dopo la prima assoluta al Teatro Apollo di Roma venne rappresentato fin da subito a Sassari, almeno 4 volte fino al 1884. L’ultima a Sassari è del 2004 ma si contano sette rappresentazioni dalla seconda metà del Novecento.

La conclusione della Stagione è affidata – come accennato – a una delle stelle più brillanti della lirica mondiale, orgoglio sardo ormai affermato nei maggiori teatri internazionali: il tenore Francesco Demuro, originario di Porto Torres, torna per tre concerti a Sassari, dove mosse i suoi primi passi nella lirica. Nel 2007 prese parte a Luisa Miller, l’anno dopo ancora Rodolfo nella Bohème e poi Edgardo in Lucia di Lammermoor. L’appuntamento con Demuro, da sempre molto legato alla sua terra d’origine, sarà il 13, 14 (fuori abbonamento) e 15 dicembre 2019.

L’offerta della Stagione lirica 2019 è la più ricca degli ultimi anni: vengono infatti confermate le 5 le produzioni offerte, tutte comprese in abbonamento, con quattro titoli “pieni”. La campagna abbonamenti partirà il 6 maggio 2019 con la conferma dei vecchi abbonati. Dal 3 giugno sarà invece possibile sottoscrivere i nuovi abbonamenti. Sono confermate le iniziative a favore delle scuole e degli studenti del territorio. Al costo di soli 7 euro, il mercoledì antecedente la prima gli allievi e i loro docenti accompagnatori potranno assistere all’anteprima a loro dedicata.