International Jazz Day Unesco: a Livorno un programma lungo un mese. 40 eventi, grandi nomi e una storia che parte da un concerto di Sinatra del 1945…

di ELISABETTA ARRIGHI –

Un mese ricchissimo di musica, ma non solo. Perché ci saranno anche incontri, mostre, riflessioni. Un mese, quello di aprile 2017, a ritmo di jazz che accompagnerà quelle che saranno anche dal punto di vista meteo (almeno si spera) le belle giornate di primavera. Perché il 30 aprile sarà a livello mondiale la giornata internazionale del jazz promossa dall’Unesco, che la decise a Parigi nel 2011 e dal 2012 – come ha ben spiegato il musicista Andrea Pellegrini – è diventata operativa in tutto il mondo. In Italia, dove i contributi per la cultura e le arti in generale sono sempre più con il contagocce, sono i “volontari”, i musicisti e gli appassionati della materia a promuovere iniziative legate all’Internazional Jazz Day, ovvero Jam che significa Jazz Appreciation Month. E a Livorno, ormai da sei anni, si sta lavorando con impegno crescente tant’è che non si festeggerà solo la data del 30 aprile, ma l’intero mese. “Livorno è l’unica città al mondo – è stato sottolineato durante la conferenza stampa di presentazione del mese jazz – a fare così tante iniziative”. Che in questo 2017 sono ben 40, incentrate sulle session e sui concerti, ma anche aperte ad una multidisciplinarità coinvolgente. Il programma – che indicheremo a seguire – è stato presentato nell’Auditorium del Museo di storia naturale del Meterraneo a Livorno, anche alla presenza dell’assessore alla cultura Francesco Belais in vista del debutto del mese jazz che vedrà il taglio del nastro venerdì 31 marzo 2017 presso lo Showroom Barbieri Arredamenti di via dei Fabbri 10/12 (località Picchianti) della mostra “Tutti i salmi finiscono… in jazz” del pittore Claudio Calvetti dedicata alla mistica trasfigurazione della musica dal vivo con una forte declinazione jazz (resterà aperta fino al 30 aprile). Il primo aprile, invece, nel Foyer del Teatro Goldoni (via Enrico Mayer 57) sarà invece inaugurata “Visioni labroniche jazz” (organizzata da Noveottavi), una mostra di fotografie di Stefano Baldini, sculture di Floriana Gerosa e Azzurra Tanzini, Cinzia Biagini e Claudio Calvetti, con la partecipazione di Maurizio Biagini (curatrice Marina Azzurra Lulli).

Andrea Pellegrini, Maurizio Mini e Massimo Zocchi, con Chiara Carboni, si sono letteralmente rimboccati le maniche riuscendo a mettere insieme un programma complesso e interessante: a loro il merito di essere riusciti a portare a compimento quella che – basta vedere la locandina – è stata una vera e propria impresa. Perché sono riusciti a formulare in programma variegato nel quale compaiono grossi nomi, ma anche quelli di musicisti emergenti. Un lavoro importante per la diffusione della musica in generale e del jazz in particolare che a Livorno ha tantissimi seguaci sia come interpreti che come spettatori. Sarà, forse, l’eco degli anni del secondo dopoguerra, quando la città era il Decimo Porto delle forze armate Usa che poi hanno messo le radici nella base  di Tombolo. Dopo le bombe e il “protezionismo” fascista delle arti (musica e cinema compresi), fra il 1945 e i primi anni Cinquanta, mentre si toglievano le macerie della guerra e si ricostruiva, si ricominciava anche a ballare e suonare. E allora il jazz diffondeva le sue note, come lo swing in stile Glenn Miller… e c’era anche Frank Sinatra – lo vedremo fra poco – che cantava in piazza Magenta, una delle piazze più belle di Livorno, per le truppe americane, accompagnato dalle note suonate su un pianoforte che è stato ritrovato a Castiglioncello.

Ma entriamo intanto nel dettaglio degli eventi di questo mese jazz che Pellegrini, ovvero il gruppo che si dedicata all’organizzazione della giornata della musica Unesco, non vuole chiamare festival, ma semplicemente programma. Ma che del festival ha tutti gli aspetti. Livorno è il fulcro della musica e non solo, ma ci sarà anche una trasferta a Pisa martedì 4 aprile (ore 21.30) al Cinema Arsenale di Vicolo Scaramucci, dedicata al film “New York, New York” di Martin Scorsese di cui ricorre il 40mo anniversario dell’uscita. Sarà una serata con approfondimenti ed illustrazioni di Stefano Brondi voce e Andrea Pellegrini pianoforte.

Nel dettaglio, ecco invece gli eventi che a Livorno hanno visto il coinvolgimento anche di luoghi che solitamente non vengono utilizzati per “fare” musica.

Sabato 1 aprile 2017, Sala del Mare – Museo di storia naturale del Mediterraneo, via Roma. Ore 21.30: MoreLove con Chiara Pellegrini voce e Andrea Pellegrini pianoforte.

Domenica 2 aprile, Il Chioschino di Villa Fabbricotti (viale della Libertà), Banda Città di Livorno in Jazz. Ore 11 —— Alle 16 presso Sketch (via Cambini 3) “Ascolto di rarità discografiche in vinile e cd a cura di Lauro Lubrano, presidente del Jazz Club – Livorno.

Lunedì 3 aprile, ore 22 in Caciaia (possibilità di cena, via Puini – Banditella), live della Caciaia House Band, Dimitri Grechi Espinoza sax, Andrea Lombardo Chitarra, Pietro Frassi tastiere, Renato Ughi batteria. Guest: Maria Cristina Pantalone voce.

Martedì 4 aprile, evento a Pisa (a cui si è già accennato).

Mercoledì 5 aprile, ore 21.30 al Teatro Florenskij di via Sproni, SoloBone – Tony Cattano Plays Monk and Ellington.

Giovedì 6 aprile, ore 19.30, allo Sketch Kaira Mayra and the Journey (con ospiti di incredibile fama e personalità), Chiara Pellegrini voce — Alle 21 al Basita (via delle Cateratte, possibilità di cena) TriOtòno – Lucia Fiorentini voce Claudio Francini chitarra, Pierfrancesco Soriani contrabbasso.

Venerdì 7 aprile, ore 22 (possibilità d cena) al Doc Panem e Circenses (via Goldoni) Michela Lombardi voce e Piero Frassi tastiere.

Sabato 8 aprile, Pasticceria Magì – via Magenta, ore 18.30, T42-T410 “Tea for Two – Tea for Ten”, per i dieci anni di Qwerty, Bianca Barsanti Voce, Nino Pellegrini contrabbasso.

Domenica 9 aprile, ore 17 al Chioschino di Vilal Fabbricotti, appuntamento con il libro di Franco Bergoglio “Sassofoni e pistole” (ed. Arcana) con interventi di Fabrizio desideri sax — Alle ore 19.30 (possibilità di aperitivo) da Kedaicopi di via degli Ammazzatoi, Laura Piunti voce, Andrea Pellegrini tastiere.

Lunedì 10 aprile, ore 22 in Caciaia (possibilità di cena), Kimnara Spul Band (Sara Puntoni voce, Marco fregola tastiere, Alessio Di Bello chitarra, Alberto Bientinesi basso, Fabricio Casella batteria).

Mercoledì 12 aprile, ore 21 alla Barrocciaia (piazza Cavallotti, possibilità di cena) The Cuba Connection Trio (Mauro Perigonio tastiere, Marco Capecchi basso, Francesco Bucchiani batteria).

Giovedì’ 13 aprile, allo Sketch, ore 19.30, Nina Martin (Nina Martin voce, Mattia Donati chitarra) — alle ore 21.15 presso Premiata Libreria Belfort 1805 (via Roma 69) presentazione del cd Eden di Mauro Grossi (con Mauro grossi, Lauro Lubrano, Andrea Pellegrini, Marco Lenzi).

Venerdì 14 aprile, ore 22 al Doc Panem e Circenses (possibilità di cena) Andrea Pellegrini Green Trio (Andrea Pellegrini tastiere, Matteo Bonti contrabbasso, Pietro Borsò batteria).

Sabato 15 aprile, ore 22 allo Zucchero Nero di via dell’Angolo (possibilità di cena), Twoness (Mauro Grossi tastiere e pianoforte, matteo scarpettini percussioni, voce e tabula).

Lunedì 17 aprile, ore 17, al Chioschino di Villa Fabbricotti The Cuba Connection trio — alle ore 22 in Caciaia (possibilità di cena) Greta Mirall & The Johnson Brothers (Greta Mirall voce, Danny Branzini chitarra, Filippo Guerrieri tastiere, Enrico Lecconi batteria).

Mercoledì 19 aprile, alla Barrocciaia (possibilità di cena) alle ore 21 Mattia Donati Quintet (Mattia Donati voce e chitarra, Mauro La Mancuso tromba, Gianni Valenti sax tenore, Joachim Cornejo sax contralto, Pietro Borsò batteria).

Giovedì 20 aprile, allo sketch, ore 19.30, Andrea Pellegrini – Alessio Bianchi Duo (tastiere il primo, tromba e flicorno ila secondo) — alle ore 21 al Basita, TriOtòno.

Venerdì 21 aprile, alle 17 al Teatro Goldoni “Keith Jarrett. L’arte dell’improvvisazione”, lezione a cura di Daniele Salvini — alle ore 22 da Doc Panem e Circenses, Andrea Garibaldi tastiere, Nino Pellegrini contrabbasso, Marco Simoncini batteria.

Sabato 22 aprile, ore 19.30 da Kedaicopi, Stick Solo (Nicola Carrai, chapman stick).

Domenica 23 aprile, ore 17.30. Giornata Mondiale del libro e dei diritti d’autore, allo Sketch presentazione del libro “Che razza di musica – Jazz, blues, soul e le trappole del colore” (ed. EDT) di Stefano Zenni, con la presenza dell’autore e Andrea Pellegrini al piano — alle ore 21 al Circolo La Deriva (Scalid elle Cantine) “Che razza di jazz” con l’attore Edoardo Colombi Brivio e Marco Susini pianoforte, Fabio di TGanno basso, Filippo Totaro batteria. Cena a tema.

Martedì 25 aprile, ore 18.30 presso Anspi – Salone Ablondi (via Olanda 46), JBJ Trio (Max Fantolini pianoforte, Sergio Consani batteria, Giulio Boachi contrabbasso).

Mercoledì 26 aprile, alla Barrocciaia (possibilità di cena) Sinedades (Erika Boschi voce, Augustin Cornejo chitarra).

Giovedì 27 aprile, ore 19.30 allo Sketch “Pisa e Livorno. Istruzioni sulla guerra e sui campanili e altre storie”. Testi e poesie di Alessandro Agostinelli con musica improvvisata a cura di Andrea Pellegrini, pianoforte.

Venerdì 28 aprile, ore 22 da Doc Pane e Circenses (possibilità di cena) Giorgio Buttazzo chitarra, Stefano Conti contrabbasso, Marco Simoncini batteria.

Sabato 29 aprile, ore 19.30 da Doc Panem e Circenses, Aperitivo in Jazz (Ilaria Bellucci voce, Andrea Pellegrini tastiere) — ore 22 allo Zucchero Nero, Trio Sertao (Mino Cavallo chitarra classica e gustar synth, Ferdinando Romano basso e contrabbasso, Ettore Bonafè batteria, vibrafono e percussioni.

Domenica 30 aprile, ore 11 e ore 14 da Doc Panem e Circenses (possibilità di pranzo) Jazz Brunch – Laboratorio di Orchestra Jazz della Banda Città di Livorno condotto da Tony Cattano, diretto per l’occasione da Andrea Pellegrini. Musiche di Tony Cattano, Keith Tippett e altri — alle ore 17 al Chioschino di Villa Fabbricotti Piergiorgio Piras chitarra, Luca Mariotti sax alto, Giulio Talini contrabbasso, Francesco Bucchioni batteria — alle ore 20.30 UNESCO International Jazz Day, al Nuovo teatro delle Commedie (via Terreni) Grande Jam Session Tradizionale – Banda Città di Livorno, JazzLab, Matteo Bonti, Giacomo Riggi e molti altri musicisti.

La locandina del programma di aprile dedicato al Jazz – come ha spiegato Chiara Carboni – è illustrata con una immagine di cento anni fa (nella foto sopra il titolo particolare della locandina e in alto nel testo del gruppo che incise il primo disco jazz). Era infatti il 1917 quando il primo 78 giri di un “suono nuovo” – come fu definito da Louis Armstrong – venne diffuso negli Usa. Quel primo brano jazz venne eseguito dalla Original Dixieland Jass Band e registrato il 26 febbraio del 1917.  In occasione della giornata Unesco del Jazz, che a Livorno si è trasformata in un intero mese dedicato a questo genere musicale, è stato realizzato anche un opuscolo curato da Maurizio Mini, giornalista e componente del Comitato UNESCO Jazz Day Livorno, e introdotto da un breve saluto di Margherita Mazzelli, presidente del Club per l’Unesco di Livorno. Durante la presentazione dell’evento, è stato anche ricordato Alberto Granucci, giovane musicista scomparso prematuramente nei giorni scorsi scorsi nella città labronica.

CORREVA L’ANNO 1945 QUANDO FRANK SINATRA CANTAVA A LIVORNO

La storia del pianoforte ritrovato

La guerra era finita da poco, l’Italia era stata liberata il 25 aprile 1945. Il 7 luglio faceva caldo mentre in piazza Magenta si montava un grande palco sul quale avrebbe cantato per le truppe Usa di stanza a Livorno un certo Frank Sinatra, già famoso negli Stati Uniti, che in quel periodo stava effettuando un tour mondiale  per i militari americani (Tour Uso, United States Overseas).

Sul palco viene messo un pianoforte verticale di quelli rinforzati: è uno Steinway & Sons (nella foto a destra è visibile per metà dietro a Sinatra impegnato al microfono), un modello che seguiva le star a Stelle e Strisce che cantavano al seguito delle truppe. Il rinforzo, per i modelli di quel tipo, si era reso necessario perché talvolta i pianoforti venivano paracadutati a destinazione. Per il concerto a Livorno di Frankie, giovanotto mingherlino di origini italiane ma dai fantastici occhi blu e dalla voce avvolgente, era previsto l’accompagnamento al pianoforte da parte di Saul Chaplin (nessuna parentela con il mitico Charlot), musicista che in seguito avrebbe anche conquistato tre Oscar per le colonne sonore di film come “Un americano a Parigi”, “Sette spose per sette fratelli” e “West Side Story”. Pare anche che sotto il palco di piazza Magenta fosse stata piazzata una orchestrina livornese diretta da Otello Bacci.

Come ricorda Mini nell’opuscolo dedicato al jazz e stampato in occasione della Giornata Internazionale Unesco 2017, Sinatra cantò otto delle sue canzoni più famose (allora): Nancy, Night and Day, Candy, Saturday Night, Ol’ Man River, Embraceable You, Blue Skifs, Somebody Loves Me. “Insieme a Sinatra – scrive ancora Maurizio Mini – parteciparono al tour Phil Silvers, attore e cantante Usa (scrisse per Sinatra la canzone Nancy e il suo nome è iscritto fra quelli delle celebrità della Hollywood Walk of Fame), Betty Yeaton, annunciata come un acrobatico Cutie, e Fay Mckenzie, nota attrice e cantante”.

Il tour Uso di Frank Sinastra si concludeva a Livorno e il pianoforte – ormai la guerra era finita – non riprese la strada per gli Stati Uniti. Ed ecco il racconto attuale di Marcello Orazio (nella foto a sinistra): “Mio padre era direttore di un impianto alla Solvay di Rosignano. Era triestino di origine, aveva studiato in Austria e amava la musica. Per questo diventò amico della famiglia Napoli, quella del famoso negozio livornese di strumenti musicali. E fu da Napoli che mio padre, ad un certo punto, acquistò un pianoforte verticale perché amava suonare pur non essendo un professionista. Né io né mia sorella abbiamo avuto predisposizione per la musica, per cui ad un certo punto, decidemmo di vendere il pianoforte. Per farlo, volevo sapere quando poteva valere. E fu allora che su un fascicolo dell’Europeo vidi la foto, l’unica esistente, del concerto di Frank Sinatra a Livorno. In quella foto si vede anche il pianoforte e mi resi conto che era quello che aveva acquistato molto tempo prima mio padre”.

Il piano verticale è stato poi  venduto a Bruno Lami di Castiglioncello. E quel piano è stato “provato” da Andrea Pellegrini che ne ha sottolineato l’ottimo suono. C’è ora l’idea di riportarlo al centro di una piazza livornese almeno per una sera, probabilmente già questa estate, per farlo diventare lo strumento protagonista di un grande concerto durante il quale sarà ricordato anche Sinatra e quel lontano live del luglio 1945.