FESTIVAL PUCCINI 2020. Appuntamento il 28 luglio nel Gran teatro all’aperto con l’Orchestra dell’Accademia di Santa cecilia diretta da Antonio Pappano. Omaggio al Maestro con due composizioni degli anni milanesi. Poi la Quinta sinfonia nel 250° anniversario della nascita di Beethoven

di LISA DOMENICI

Appuntamento con l’orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia guidata dal celebrato direttore britannico di origini italiane, Antonio Papppano (foto sotto a destra), martedì 28 luglio 2020 alle ore 21,15 al Gran teatro all’aperto, dove si sta svolgendo il 66° Festival Puccini, piegato, come del resto tutte le manifestazioni liriche e non, alle esigenze del Covid. Nonostante ciò, l’appuntamento di martedì è tra quelli imperdibili del cartellone del Festival, che oltre a Puccini ricorda il 250° anniversario della nascita di Beethoven.Due compositori molto amati da Pappano (il padre pianista per diletto, gli ha trasmesso la passione per Puccini). 

La serata si apre naturalmente con l’omaggio al padrone di casa, Giacomo Puccini, di cui ascolteremo due composizioni che risalgono agli anni milanesi. “Crisantemi” fu eseguita per la prima volta il 26 gennio 1890, in memoria di Amedeo di Savoia duca d’Aosta, la cui morte improvvisa aveva suscitato grande commozione nella penisola. “L’ho scritta in una notte per la morte di Amedeo di Savoia” scrisse Giacomo al fratello Michele il 6 febbraio 1890, e aggiunse che aveva avuto  “gran successo”. La composizione fu in seguito riutilizzata  nella “Manon Lescaut”.

 L’altro brano è “Capriccio sinfonico” composto come saggio al conservatorio di Milano ,  eseguito il 14 luglio 1883.

Dopo l’apertura pucciniana, risuoneranno le quattro note  “lapidarie e scultoree” per dirla col compositore Giacomo Manzoni, che costituiscono l’attacco della Quinta sinfonia di Beetheven. Quelle note popolarissime che tradizione vuole siano state attribuite  dallo stesso autore  al destino che batte alla porta. Il destino contro il quale Beethoven lottò e vinse con la forza della ragione. Vero o no,  questo significato si è imposto ed è arrivato fino a noi. La sinfonia risale al 1808.

Continua in questo modo così la 66.a edizione del Festival,  insolite regole comportamentali e proposte interessanti. Come quella recente che si è tenuta per due sere consecutive nel giardino di Villa Puccini che ha coinvolto le compositrici  Virginia Guastalla, Sara Caneva, Caterina Di  Cecca e i compositori Francesco Antonioni, Fabio Vacchi e Riccardo Panfili accompagnati al pianoforte da Orazio Sciortino, in una inedita carrellata ispirata all’opera “Tosca”, con  testi  recitati  da Stefania Sandrelli