“Costumi e vecchi merletti”: con la capsula del tempo dal ‘700 agli anni Trenta

Costumi sontuosi, attori e attrici come modelli/modelle in sfilata su un bancone in marmo del Mercato coperto di Livorno, quello delle “vettovaglie”. Dal Settecento agli anni Trenta, arrivati direttamente ai giorni nostri grazie ad una capsula del tempo teatrale.

Un defilée sui generis, ideato dalla costumista Adelia Apostolico, quello andato in scena nel tardo pomeriggio di sabato 26 novembre 2016: intitolato “Costumi e vecchi merletti”, ha visto anche alcuni momenti di godibile teatro goldoniano o ispirato ad esso, davanti al pubblico che si è assiepato nei pressi dello stand di “Cultura a peso” dove la Coop Itinera ha il suo sportello. Ed è stata proprio la Coop Itinera con la Compagnia degli Onesti fondata dall’attore, autore e regista livornese Emanuele Barresi (nella foto in nasso a sinistra) ad organizzare l’evento (anche con la collaborazione del Centro artistico Il Grattacielo e di Scorpio), che ha visto andare in scena – oltre alla sfilata – i bozzetti dei costumi teatrali firmati da Adelia Apostolico (e realizzati dalla signora Gabriella nel laboratorio della sua Costumeria Capricci, fra i collaboratori dell’appuntamento) e le foto di scena di Domenico Cascio e Patrizia Tonello. Carlo Neri ha introdotto l’evento che è stato poi coordinato dalla giornalista Elisabetta Arrighi, autrice fra l’altro di uno dei due libri che sono stati presentati a conclusione di “Costumi e vecchi merletti”.barresi

Il primo libro, edito da Coop Itinera e Debatte Editore Livorno è “Ritratti di donna” che è stato scritto a sei mani da Cosimo Chiarelli, Adelia Apostolico e Federica Falchini. È stata Falchini ad aillustrare la genesi del volume, che nasce da fondi fotografici del museo civico di Livorno, dove ci sono negativi e stampe di grandi fotografi, fra cui Bruno Miniati. Un libro di ritratti femminili, che però diventa lo specchio dei costumi (e della moda) della società livornese dall’Ottocento agli anni Sessanta del XX secolo. Il secondo libro – “Mani che lavorano. Creatività, moda e artigianato nella Toscana che guarda al futuro” (Ed. Erasmo, Livorno) è invece il racconto di grandi artigiani della moda made in Tuscany (come Ermanno Scervino, Chiara Boni, Wanny Di Filippo/Il Bisonte), ma anche di giovani che si affacciano alla ribalta. Senza dimenticare la storia della  Costumeria Capricci che confeziona filologicamente gli abiti di scena della Compagnia degli Onesti e non solo,  per pièce teatrali che vanno dal Settecento ai giorni nostri (tutte le foto che accompagnano questo servizio sono di Martina Volandri).culturaapeso2

I signori Mimbelli, ovvero Claudio Monteleone nei panni di Francesco Mimbelli e Alessandra Donati nel ruolo della moglie Enrichetta Rodocanacchi: al Mercato coperto hanno proposto un siparietto sul cacciucco, piatto tipico livornese.

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Alcuni degli attori che hanno partecipato alla sfilata di “Costumi e vecchi merletti” con gli abiti di scena realizzati dalla Costumeria Capricci.

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Fabrizio Brandi nelle vesti di Ottavio, accanito giocatore di lotto, personaggio di “La donna di garbo”. In primo piano Alessandra Donati alias Enrichetta Rodocanacchi Mimbelli e dietro, con il cappello anni ’30, Elisa Franchi che interpreta Gina nella commedia “La fortuna si diverte” scritta nel 1936 dal livornese Athos Setti e per quasi trent’anni nel cartellone di Eduardo De Filippo.

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Stefano Santomauro (primo a sinistra) nei panni di Paolo, servo di Leonardo, nella commedia goldoniana “Le smanie per la villeggiatura” che l’autore veneziano ambientò a Montenero (dove nel ‘700 e ‘800 i livornesi facoltosi passavano l’estate nelle loro ville) insieme ad altre due pièce della “Trilogia della villeggiatura”.