Nero e oro per i due guerrieri che diventano protagonisti nel Parco della Musica Giacomo Puccini a Torre del Lago. Le opere sono dell’artista Emanuele Giannelli

Le braccia conserte e lo sguardo fiero verso una realtà virtuale che, mediata da occhiali, rende le due figure spettatori e protagonisti dello spazio teatrale. Nero e oro si fondono come metalli, tra luce brillante e buio, in un chiaroscuro che suggerisce pensieri e riflessioni, come un faro che da 5 metri illumina l’atmosfera del Teatro.

L’artista Emanuele Giannelli con l’assessore Sandra Mei

Ancora una opera d’arte ad impreziosire gli spazi della Città nell’ambito del più ampio progetto di arte diffusa, voluto e promosso dal Comune di Viareggio che per questa estate 2021 ha scelto di vestirsi di arte, costellando il proprio tessuto urbano di opere di artisti contemporanei. L’incontro tra l’urbanistica cittadina e l’arte contemporanea irradia di nuova bellezza le strade di Viareggio, ma anche di stimoli creativi e di processi autoriflessivi sull’identità moderna della città, in cui l’anima storica, la memoria e la tradizione cittadina convivono armoniosamente con le tendenze e le dinamiche del mondo contemporaneo.

La bellezza e il fascino del Parco della Musica Giacomo Puccini ci è sembrato lo spazio ideale per collocare questa bella opera di Emanuele Giannelli – commenta l’assessore alla cultura Sandra Mei –  Due grandi e bellissime sculture che salutano all’ingresso del foyer il pubblico internazionale del Festival Puccini e danno il benvenuto nel segno della bellezza.

Ci sono dei posti magici, tra bellezza e storia, – commenta l’artista Emanuele Giannelli– da qui passa tanta ottima energia, vedere i miei giganti qui mi dà una grossa emozione, due enormi guerrieri alla difesa e al controllo della musica di Puccini. Emanuele Giannelli è un artista che racchiude in sé, nella propria parabola artistica ed esistenziale, l’incontro tra mondi diversi. Nato a Roma ma toscano d’adozione, Giannelli è partito dall’interiorizzazione della bellezza classica della Capitale, si è nutrito dal provocatorio estro toscano, ed è giunto, attraverso la personale declinazione di tendenze ed esperienze radicalmente moderne (musica industriale ed elettronica, sottocultura punk e lotta politica, immersione nelle tendenze delle grandi capitali dell’arte – Berlino, New York, Londra) a elaborare, in una costante sperimentazione di tecniche e materiali, un linguaggio personale nella rappresentazione scultorea di un’umanità contemporanea, preda del caos e dell’incessante trasformazione. La provocazione artistica di Giannelli non è mai gratuita, ma mira a colpire l’osservatore spingendolo a interrogarsi e riflettere sulle dinamiche della società contemporanea: cellule staminali, clonazione, manipolazione del dna, questioni di genere, diversità, nuovi modi di intendere cibo e confini sono temi affrontati da Giannelli senza giudizio e moralismo, attraverso il peculiare linguaggio artistico ed emozionale dell’arte.