Modigliani e l’avventura di Montparnasse: firmato il contratto per la mostra retrospettiva che si terrà a Livorno dal 7 novembre per ricordare il centenario della morte dell’artista. La gioia del sindaco Salvetti e di Marc Restellini che gestisce la Collezione Netter. L’assessore Simone Lenzi: “Bentornato Amedeo!”

di Elisabetta Arrighi

“Bentornato Amedeo!” ha escamato alla fine del suo intervento l’assessore alla Cultura Simone Lenzi. Due parole, ma che dicono tutto, e anche di più. Questa volta Amedeo Modigliani torna a casa e lo fa per davvero. Questa volta non si cercano teste sul fondale dei Fossi, come nel 1984 quando Livorno, la città natale, intese celebrare il centenario della nascita con il recupero delle sculture che – tramandava la leggenda – Dedo aveva forse gettato nel Fosso Reale irato perché la sua arte a Livorno non veniva compresa… Come andò a finire lo sa il mondo intero, con la beffa della testa scolpita con il Black & Decker da tre amici burloni, le altre teste abbozzate da un pittore per denunciare certe situazioni nel mondo dell’arte… Insomma, meglio archiviare quell’estate del 1984 (salvo poi parlare del recupero di altre teste trovate in una carrozzeria nel 1990, oggi chiuse nel caveau di una banca, che un appassionato di Modigliani, il collezionista Carlo Pepi, dice essere vere, ma mai sono state autenticate ufficialmente) e guardare al futuro. Un futuro che sta per concretizzarsi, dal 7 novembre 2019, quando finalmente Amedeo torna con quattordici tele (sulla cui autenticità non ci sono dubbi). Fanno parte della collezione Jonas Netter, già esposta in molte città, anche italiane, e resteranno visibili fino al 16 febbraio 2020 nella sede del Museo della Città inaugurato lo scorso anno ai Bottini dell’Olio, nel quartiere della Venezia. (Sopra il titolo il sindaco Salvetti, a sx, e Marc Restellini firmano il contratto per la realizzazione della mostra. Sotto: la bambina con gli occhi blu e, a destra, l’intervento dell’assessore alla cultura Simone Lenzi).

IMG_8595IMG_8596-3

La mostra è stata promossa per celebrare il centenario della morte di Modigliani, avvenuta il 24 gennaio 1920 a Parigi (l’artista è sepolto al cimitero di Père Lachaise, e la pietra è sempre ricoperta di fiori lasciati da tutti coloro che amano il maudit Modì). Ma Modigliani – dopo la chiusura della retrospettiva il 16 febbraio del prossimo anno – continuerà ad animare la città. “Dall’inaugurazione della mostra fino alla fine del 2020 – ha detto l’assessore Lenzi – Livorno parlerà di Modigliani e lo ricorderà con tanti eventi”. L’esposizione, dal punto di vista strategico, è una grandissima opportunità per la città, sotto il profilo culturale e del turismo, probabilmente l’evento artistico più importante degli ultimi venticinque anni. C’è anche l’intenzione di proseguire nell’idea di proiettare i quadri di Modigliani sulle facciate degli antichi palazzi della Venezia.

IMG_8593-3

“Modigliani e l’avventura di Montparnasse – La collezione Jonas Netter”. In tutto saranno a Livorno 120 opere della cosiddetta École de Paris, di cui 14 dipinti di Modigliani e (probabilmente) 12 disegni. Ieri la prossima mostra è stata celebrata ufficialmente con la firma del contratto tra l’amministrazione comunale, con in testa il sindaco Luca Salvetti, e Marc Restellini dell’Insitut Restellini di Parigi (lui è il fondatore dell’istituto, storico dell’arte ed esperto di Modigliani) che gestisce la collezione Netter. E durante la cerimonia è saltata fuori anche una chicca: probabilmente saranno affiancate altre opere (i 12 disegni) provenienti dalla collezione Alexander. (Nella foto sopra: da sinistra Riccardo Vitti presidente della Fondazione Livorno, il sindaco Luca Salvetti in piedi, Marc Restellini, l’interprete, e l’assessore Simone Lenzi).

La “Jonas Netter Collection” è una delle collezioni di Amedeo Modigliani più prestigiose, in quanto costituita dal primo collezionista e sostenitore del pittore, Jonas Netter, appunto. La collezione comprende anche opere importantissime dei numerosi artisti attivi a Parigi all’inizio del XX secolo. Marc Restellini è anche l’ideatore di un progetto unico dedicato all’opera di Amedeo Modigliani: un catalogo ragionato, realizzato sia grazie a tecnologie innovative, sia grazie a un approccio scientifico originale.

—————————————————————————————–

Il commento del sindaco Luca Salvetti:

“Finalmente la firma. Nel pomeriggio di oggi (lunedì 16 settembre 2019, ndr) a Palazzo Comunale abbiamo firmato un contratto di grande valore ed abbiamo ufficializzato un evento che per Livorno ha una valenza eccezionale. Amedeo Modigliani torna nella sua Livorno, dove è nato e si è formato artisticamente. Avrebbe voluto farlo in quel lontano 1920, in cui la vita lo ha lasciato, avrebbe voluto tornare a vivere a Livorno con la sua Jeanne. Lo aveva detto agli amici pittori, a Parigi in molti sapevano. Ma la sorte ha avuto altre mire per lui. Ma a 100 anni dalla morte siamo riusciti, con grande coraggio, a far tornare l’anima di Dedo nella sua città. Anima rappresentata dalle sue opere, le più belle, che per quattro mesi troveranno dimora nelle sale del Museo della Città. Qui creeremo un nuovo allestimento, da usare per successive mostre: sarà come un abito elegante da sfoggiare nelle situazioni più belle. Sono certo che Livorno risponderà con grande partecipazione, recuperando l’identità culturale che l’ha contraddistinta nei secoli scorsi. Vogliamo che intorno a questo grande evento ne nascano tanti altri. E per questo abbiamo bisogno di tutti”.

Il commento dell’assessore alla Cultura Simone Lenzi:

“Grazie a questa prestigiosa mostra, indubbiamente la più grande che Livorno abbia mai ospitato, la nostra città potrà vivere 100 giorni con Dedo, il grande Modigliani, attraverso alcuni dei suoi più noti capolavori, 100 anni dopo la sua morte. Un riconoscimento che la città gli deve per la sua grandezza originale e inconfondibile. E proprio per questo l’evento dovrà essere un evento di cura che la città dovrà fare nei confronti del figlio più illustre. Mi auguro che la mostra sia di stimolo ai livornesi per conoscere e capire il genio del loro concittadino , ma che sia anche un ulteriore occasione – anche per chi già conosce la sua arte- per approfondire la conoscenza della sua personalità che porta i segni della labronicità:era uno di noi, ed è stato il più grande. Ben tornato dunque Dedo, e che l’immagine della “Bambina in blu”, immagine di copertina della mostra con la sua struggente espressione e spiritualità sia di richiamo alla voglia di tornare a casa, quella voglia che Modigliani in fondo ha sempre nutrito”.

Il commento di Marc Restellini:

Per Modigliani è un ritorno a casa. Sono molto contento di questa occasione e ringrazio e mi complimento con tutta l’Amministrazione per il coraggio e la rapidità delle scelte. Non poteva esserci decisione migliore di portare la mostra di Modigliani a Livorno nell’anniversario del centenario della morte. Qui a Livorno Amedeo Modigliani ha sviluppato la sua capacità creativa e lo spiritualismo ebraico. 14 le opere di Dedo in mostra ed a queste si potrebbero aggiungere 12 disegni anch’essi appartenenti alla collezione Netter.

Presente all’incontro anche il presidente della Fondazione Livorno, Riccardo Vitti, che ha detto di essere “vicino alle scelte di questa Amministrazione comunale. Abbiamo aderito con grande enturiasmo al progetto di sostenere l’evento”.