Livorno: conclusi i lavori di smantellamento del Ca’ Moro, ristorante galleggiante che era gestito dalla Cooperativa sociale Parco del Mulino e dove lavoravano cinque ragazzi down. Nel loro futuro c’è un nuovo locale nel quartiere Venezia (grazie a Uappala) oppure a bordo di un rimorchiatore (Fratelli Neri)

Terminati i lavori di smantellamento, rimozione e smaltimento del Ca’ Moro, il ristorante galleggiante gestito dalla cooperativa sociale Parco del Mulino, dove lavoravano 5 ragazzi down come camerieri, affondato il 20 agosto nello specchio d’acqua antistante piazza del Pamiglione.

Il sindaco Luca Salvetti ha fatto un bilancio dell’operazione che ha visto impegnate aziende ed enti che hanno contribuito, in alcuni casi gratuitamente, a rimuovere l’imbarcazione.

Si ricorda che nei mesi scorsi il Comune di Livorno ha firmato un protocollo di intesa con gli enti e le aziende che hanno svolto e portato a termine nei tempi stabiliti le operazioni di demolizione dell’imbarcazione il tutto nel rispetto dell’ambiente marino e della complessa normativa.

Nel frattempo la città si è mobilitata attivando una generosa risposta solidale e riuscendo a raccogliere la somma di € 138.778,68, comprensivi anche del ricavato di un concerto di beneficenza organizzato dal Comune durante l’estate scorsa.

Per la rimozione del peschereccio si sono mobilitati :
Comune di Livorno
Autorità di Sistema Portuale MTS
Regione Toscana
Capitaneria di porto
Vigili del fuoco
Arpat
Guardia di Finanza Sez. Navale
Impresa Tito Neri srl
Labromare srl
SubSea Livorno Srl
Aamps Spa
STILM di Ing. Launaro

Tre realtà imprenditoriali, Neri, Labromare e Stilm, hanno lavorato a titolo gratuito: la prima ha seguito la complessa parte di demolizione dell’imbarcazione tramite pontone direttamente dallo specchio acqueo portuale, assistita da Labromare che ha gestito l’antinquinamento, il trasporto ed il trattamento dei rifiuti, mentre Stilm ha coordinato la parte di sicurezza.

A seguito di una prima selezione dei materiali effettuata dalla ditta Labromare AAMPS ha provveduto a stoccare il legno, le plastiche e i metalli nell’area aziendale sita in via Don Minzoni in località “Picchianti”. Grazie ad un’ordinanza sindacale dedicata parte del materiale è stato avviato al riciclo, mentre la restante parte sarà avviata alla termodistruzione per la produzione di energia elettrica. Ciò potrà essere realizzato entro la fine del mese di marzo, comunque appena verrà ultimata la manutenzione programmata in corso dell’impianto di termovalorizzazione.

L’obiettivo della cooperativa sociale “Il Parco del Mulino” e desiderio delle istituzioni e di tutta la città è di far rinascere il Ca’ Moro 2.0.

In attesa della nuova apertura i ragazzi che lavoravano sul Ca’ Moro sono entrati in servizio all’Hotel Palazzo e dal 22 dicembre servono al fianco dello staff come camerieri del ristorante. Questo è potuto accadere a conclusione del primo periodo di scuola di formazione nata dalla collaborazione tra il Parco del Mulino e Uappala Hotels per portare avanti il progetto-lavoro nato sul Ca’ Moro.

“Chiudiamo il cerchio sulla vicenda dell’affondamento del Ca’ Moro – ha affermato il sindaco Salvetti – ed ora bisogna guardare oltre. Appena accaduto l’evento doloroso e imprevisto il Comune ha coordinato una iniziativa di aiuti provenienti dal gran cuore di Livorno, dai cittadini, dalle istituzioni, dalle aziende portuali e il risultato è stato lo smantellamento e lo smaltimento dell’imbarcazione. E’ doveroso un ringraziamento a tutti da parte dell’Amministrazione Comunale”.

Anche l’assessora al Porto Barbara Bonciani ha voluto porgere un ringraziamento a tutti coloro “che hanno dimostrato una grandissima generosità. Questo – ha aggiunto – è il punto di inizio per una nuovo cammino di una realtà che deve continuare a essere presente a Livorno”.

A prendere la parola anche Daniele Tornar, direttore del Ca’ Moro, che ha riferito quanto siano stati contrastanti i sentimenti nei mesi successivi all’affondamento: dolore, ma anche gioia per “l’abbraccio corale della città che ha donato tanto amore. Sul Ca’ Moro i ragazzi avevano trovato un luogo perfetto dove esprimersi, e proprio per questo ripartiremo con un progetto per proseguire il cammino intrapreso”.

Il Cavaliere Piero Neri, presidente e amministratore delegato del gruppo omonimo e dal 2020 presidente della Confidustria di Livorno Massa Carrara, ha sottolineato l’apprezzamento nei confronti dell’Amministrazione Comunale e di tutte le società che hanno contribuito a risolvere la vicenda dell’affondamento del Ca’ Moro, dopodichè ha annunciato che è pronto “a donare un rimorchiatore in disarmo, ma efficiente, alla cooperativa Il Mulino, senza voler intralciare l’attività della cooperativa e conscio che allestire di nuovo una imbarcazione per trasformarla in ristorante è una strada impegnativa”. La foto del rimorchiatore è stata data a Daniele Tornar, che dopo aver ringraziato Piero Neri ha rivelato che l’alternativa all’imbarcazione sarebbe l’apertura di un locale in via Borra (grazie a Uappala – Hotel Palazzo). Ma niente di definitivo al momento è stato deciso.

In rappresentanza della Regione Toscana era presente il consigliere Francesco Gazzetti che ha specificato come la squadra regionale composta dal presidente Giani, dal presidente del Consiglio Regionale Mazzeo e dalle assessore Monni, Spinelli e Nardini si sia messa a disposizione delle istanze della comunità livornese “anche se – ha detto Gazzetti -il riconoscimento più grande va all’Amministrazione Comunale”.