IN PALCOSCENICO. Tanti appuntamenti di prosa e danza al Teatro di Rifredi a Firenze, al Giglio di Lucca (che apre la stagione con Michela Murgia), alle Sfide di Bientina, nei teatri di Pistoia e Lamporecchio, al Vittoria di Cascine di Buti e al Solvay di Rosignano. Il programma (dal 16 al 21 dicembre), gli attori, i danzatori, gli spettacoli

FIRENZE / TEATRO DI RIFREDI

COB Compagnia Opus Ballet con la direzione artistica di Rosanna Brocanello, presenta, in prima nazionale, giovedì 16 dicembre 2021 (ore 21, in replica il 17 dicembre), al Teatro Rifredi di Firenze, lo spettacolo IL LABIRINTO, IL MITO DI ARIANNA E IL MINOTAURO (foto sopra il titolo)con le coreografie e la regia di Arianna Benedetti.

 COB Compagnia Opus Ballet torna in scena con una nuova sorprendente produzione che ripercorre il mito del labirinto in uno spazio interamente composto di specchi, simbolo di un viaggio mentale e spirituale per ritrovare se stessi. Il nuovo lavoro diretto da Arianna Benedetti nasce dal racconto di Friedrich Dürrenmatt dove i personaggi percorrono, attraverso le proprie immagini riflesse, un viaggio caotico a ritmi frenetici e morbidi, incontrando la bestia, la fanciulla, il tormento, la paura, l’amore, l’ironia, la gioia, la malinconia. Un viaggio accompagnato dalle dolci e vibranti musiche di Massimo Buffetti, arricchite da citazioni da Monteverdi, Pergolesi e Oake, che  fa immergere lo spettatore e gli stessi ballerini nel proprio labirinto. I quattro protagonisti, il Minotauro, Arianna, Teseo e il Filo, rappresentano diversi riflessi della stessa persona e quindi diversi aspetti di essa, ognuno con le proprie peculiari caratteristiche. La narrazione avviene attraverso dinamiche minimali, stimolando emotività, intrecci e creatività individuale dando un proprio carattere ad ogni singolo personaggio. Un rapporto non casuale con la musica che stimola la sensibilità degli interpreti con azioni e reazioni ed immagini di libertà, se non di improvvisazione; una danza condivisa con particolari e molteplici sfumature di una gestualità elegante.

 COB – COMPAGNIA OPUS BALLET

Diretta da Rosanna Brocanello fin dalla fondazione, la compagnia è costituita da un nucleo stabile di danzatori professionisti provenienti da varie parti d’Italia e da diversi paesi nel mondo, e ad oggi ha dato vita ad un vasto repertorio di produzioni. COB Compagnia Opus Ballet da diversi anni riceve il sostegno della Regione Toscana ed ha presentato le proprie coreografie nei circuiti regionali delle maggiori regioni italiane e in importanti contesti nazionali e internazionali della danza quali il Prisma Festival 2016 e 2018 di Panama, la NID Platform 2017 a Gorizia, l’Amman Contemporary Dance Festival 2018 in Giordania, l’In2IT International Dance Festival 2019 in Norvegia. Dal 2021 la compagnia è finanziata dal MIC.

 COB Compagnia Opus Ballet direzione artistica Rosanna Brocanello

presenta

IL LABIRINTO

IL MITO DI ARIANNA E IL MINOTAURO

Prima Nazionale

Coreografia e regia Arianna Benedetti

Musiche Massimo Buffetti con citazioni da Monteverdi, Pergolesi e Oake

In collaborazione con Spring Art Development Label & Production e Autorivari APS

Interpreti Aura Calarco, Emiliano Candiago, Matheus De Oliveira Alves, Sofia Galvan, Ginevra Gioli, Stefania Menestrina, Riccardo Papa, Frederic Zoungla,

Costumi Santi Rinciari

Consulenza drammaturgica Edoardo Bacchelli

Light design e assistenza tecnica Laura De Bernardis

Assistenza alla coreografia Luca Lupi

Direzione artistica Rosanna Brocanello

Consulenza artistica Laura Pulin Management Federico Grilli

Organizzazione Margherita Fantoni Foto e video Salvatore Abrescia

Produzione COB Compagnia Opus Ballet

Uno spettacolo vivace e trasognante in prima nazionale per la rassegna del “Teatro Liquido”. Ovvero “Utopia del Buongusto” (il festival estivo) in tempi freddi. Occasione allegra per star bene, essere attraversati da bei pensieri e migliorarsi la vita. A cura di Guascone Teatro per la direzione artistica di Andrea Kaemmerle.

BIENTINA / TEATRO DELLE SFIDE

Al Teatro delle Sfide di Bientina (Pisa), Via XX Settembre, venerdì 17 e sabato 18 dicembre 2021 alle 21,30, Guascone Teatro presenta “Top Ten Club – Soldi, felicità e grossolani errori”. Di Federico Malvaldi. Con Marco Fiorentini e Renato Civello e con Bernardo Sommani (colonna sonora dal vivo).

«Uno spettacolo – spiega l’autore – che muovendosi in punta di piedi tra filosofia fulminante e delicate epifanie, ricaricherà di disperata ironia e leggerezza furiosa le pile del vostro cuore e forse la mattina dopo vi sveglierete di soprassalto con la voglia di cambiare il mondo e a sera avrete la certezza di riuscirci». Top Ten Club è l’incontro di quattro artisti mine vaganti che per un qualche segno del destino hanno incrociato i loro piedi.

Un locale, il suo gestore, qualcuno che arriva, improvvisamente, a fargli visita. Le cose non vanno bene, no. Forse è meglio mollare tutto e andarsene, forse la fuga è il miglior modo per salvarsi, quale fuga? Una corda al collo è un ottimo modo per fuggire?

Tutto può essere, al Top Ten Club, storico locale amburghese in cui nel 1961 i Beatles suonarono per più di tre mesi consecutivamente per 7 ore a notte. Ma i beatles ormai sono lontani, il mondo va avanti e occorre trovare un nuovo motore per nuovi sogni… i tempi cambiano e i protagonisti di questa storia lo sanno bene, forse non proprio con la testa o con il cuore ma sicuramente con la pancia: due trentenni in fuga dalle proprie paure e da alcune certezze che non vogliono riconoscere.

 Biglietti: 10,00 € intero 8,00 € ridotto. Informazioni e prenotazioni: +39 328 0625881 +39 320 3667

LUCCA / TEATRO DEL GIGLIO

Dopo aver interpretato in scena il premio Nobel Grazia Deledda nello spettacolo Quasi grazia, Michela Murgia, autrice tra le più impegnate nelle battaglie civili, porta in teatro il suo punto di vista sulla ‘questione femminile’ in un lucido monologo che supera gli angusti confini delle quote rosa. Lo spettacolo, dall’emblematico titolo Dove sono le donne?,  sarà in scena al Teatro del Giglio dal 17 al 19 dicembre 2021 come titolo di apertura della Stagione di Prosa 2021-2022 (17 e 18 ore 21.00, 19 ore 16.00). Il monologo Dove sono le donne? di cui Michela Murgia è sia interprete che autrice è sostenuto dalla drammaturgia sonora, eseguita dal vivo, di Francesco Medda Arrogalla, e dalle illustrazioni di Edoardo Massa; la produzione è di Mismaonda.

Michela Murgia (ph. ©ChiaraPasqualini/MIP)

“Dove sono le donne?” è la domanda che Michela Murgia si pone e gira al pubblico, interrogandosi su cosa penserebbero gli alieni se arrivassero sulla terra e cercassero di farsi un’idea del genere umano semplicemente guardando ai luoghi della rappresentazione pubblica. Probabilmente, sostiene la Murgia, penserebbero che un virus misterioso abbia colpito tutte le persone di sesso femminile d’Italia, rendendole mute o incapaci di intendere e di volere. Il governo, i dibattiti televisivi e le prime pagine dei quotidiani, infatti, traboccano di interventi maschili. Eppure le donne non sono una sottocategoria socioculturale, ma più della metà del genere umano!

La Stagione di Prosa 2021-2022 del Teatro del Giglio è realizzata in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo Onlus, circuito multidisciplinare per la programmazione e la promozione dello spettacolo dal vivo.

Biglietti da 10,00 a 30,00 euro, in vendita alla biglietteria del teatro e online su TicketOne.

Informazioni dettagliate sui prezzi e sugli spettacoli in cartellone sono disponibili sul sito www.teatrodelgiglio.it.

PISTOIA / TEATRO MANZONI – PICCOLO TEATRO BOLOGNINI – COMUNALE DI LAMPORECCHIO

Ecco un riepilogo degli appuntamenti in programma nei prossimi giorni nell’ambito dei cartelloni curati dall’Associazione Teatrale Pistoiese.

PROSA | sab. 18 dic ore 21 ATLANTE LINGUISTICO DELLA PANGEA Sotterraneo (Piccolo Teatro Mauro Bolognini) Stagione Teatrale 2021/2022; repliche per le scuole 15, 16, 17 dic ore 10.15 Progetto “A scuola di Teatro” / Dopo il successo di “Overload” (Premio Ubu 2018), torna a Pistoia, con la nuova produzione nata nel periodo di lockdownAtlante Linguistico della Pangea, il teatro ironico ed originale di Sotterraneo, collettivo teatrale di punta della scena contemporanea nazionale, dal 2013 in residenza artistica presso l’Associazione Teatrale Pistoiese.  Lo spettacolo, prodotto da Sotterraneo contributo il contributo di ERT – Emilia Romagna Teatro, Fondazione CR Firenze, Regione Toscana e Ministero della Cultura, sarà in scena al Piccolo Teatro Mauro Bolognini fino a venerdì 17 dicembre (ore 10.15) per le scuole medie superiori del Progetto “A scuola di Teatro” e, in serale, sabato 18 dicembre alle 21 nell’ambito della Stagione di Prosa dell’Associazione Teatrale Pistoiese. Scritto da Daniele Villa, il lavoro – che si presenta come uno “uno studio sul linguaggio come specificità umana ma anche come biodiversità umana, dei popoli e delle civiltà” – vede in scena Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza Guerrini, Daniele Pennati, Giulio Santolini; le luci sono di Marco Santambrogio, costumi di Eleonora Terzi, Laura Dondoli e sound design di Mattia Tuliozi. Gli elementi scenici a cura del Laboratorio di Emilia Romagna Teatro Fondazione.

Nel mondo esistono “parole intraducibili” – spiegano i componenti di Sotterraneo – concetti complessi raccolti in vocaboli unici che non esistono in altri idiomi: in lingua inuktitut, la parola iktsuarpok significa “il senso di aspettativa che ti spinge ad affacciarti ripetutamente alla porta per vedere se qualcuno sta arrivando”; in giapponese tsundoku significa “impilare un libro appena comprato insieme agli altri libri che prima o poi leggerai”; in bantu la parola ubuntu significa “posso essere una persona solo attraverso gli altri e con gli altri”. Sotterraneo ha selezionato decine di questi vocaboli – universali e culturospecifici al tempo stesso – e ha dialogato online con altrettanti parlanti madrelingua sul significato e l’uso di queste parole nella cultura di provenienza. Queste brevi “lezioni di intraducibilità” sono divenute la traccia per uno spettacolo che mette in scena le parole stesse, trasformando un piccolo dizionario in una sorta di drammaturgia atipica. L’intero spettacolo inoltre è attraversato dall’impossibilità di dar corpo ad alcuni concetti a causa delle limitazioni Covid, che da pure restrizioni si trasformano in una risorsa scenica in grado di mettere in campo un pensiero sulle relazioni umane e l’incomunicabilità, ora che la nostra specie è posta di fronte alla necessità di cooperare davvero su scala globale.”

Le STAGIONI dell’Associazione Teatrale Pistoiese sono realizzate e rese possibili grazie al fondamentale sostegno dei due soci fondatori di ATP, Comune di Pistoia e Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, del Ministero della Cultura, della Regione Toscana, con il prezioso contributo di Far.com, Toscana Energia, Publiacqua e Unicoop Firenze, partner istituzionali di tutta l’attività.

Biglietti: da 7,00 a 12,00 euro 

Prevendita: Biglietteria Teatro Manzoni (Corso Gramsci, 127) 

dal martedì al giovedì ore 16-19; venerdì e sabato ore 11-13 e 16-19

La sera dello spettacolo dalle ore 20 presso la sede dell’evento

online su www.bigliettoveloce.itwww.teatridipistoia.it

PROSA | da venerdì  17 a domenica 19 dicembre (feriali ore 21, festivo ore 16) IL MALATO IMMAGINARIO di Molière con Emilio Solfrizzi  (Teatro Manzoni Pistoia) Stagione Teatrale 2021/2022

TEATRO PER LE FAMIGLIE | dom. 19 dic (ore 17) CANTO DI NATALE di Dickens   (Teatro Comunale Lamporecchio |||| ANTEPRIMA della stagione teatrale 2022)

DANZA | mercoledì 22 dicembre ore 21  – BAYADERE – IL REGNO DELLE OMBRE Nuovo BallettO di ToscanA (Teatro Manzoni Pistoia) Stagione Teatrale 2021/2022 (lo spettacolo rientra anche nel cartellone Natale in città 2021)

MUSICA | giovedì 23 dicembre ore 21 – CONCERTO DI NATALE ORCHESTRA DELLA TOSCANA Nil Venditti, direttore – Alina Ibragimova, violino

CASCINE DI BUTI / TEATRO VITTORIA

Venerdì 17 dicembre 2021, ore 10.00 la compagnia Bubamara Teatro, Residenza Artistica della Toscana con sede nel Teatro di Buti (Pisa), presenta il debutto di In Bolla una favola contemporanea scritta a quattro mani: studenti, genitori, mondo del teatro e ambiente psico-pedagogico. Sabato 18 e domenica 19dicembre  le repliche.

Lo spettacolo è frutto di una riflessione e indagine del momento che stiamo vivendo: “un fenomeno culturale nel quale siamo immersi: un panorama socio-digitale con il quale dobbiamo imparare a convivere e che dobbiamo interpretare in modo critico” afferma Paola Marcone, direttore artistico di Bubamara. Uno spettacolo per famiglie nato da una straordinaria sinergia di una scrittura collettiva composta con la comunità scolastica con studenti e genitori guidati in una ricerca sul campo dal team di psicologi . Per parlare alle nuove generazioni della dimensione parallela, impalpabile e ormai necessaria, in cui tutti noi stiamo vivendo, Bubamara Teatro e Associazione Teatro Buti hanno unito le forze produttive e hanno coinvolto Performat Valdera che, con psicologi esperti in tematiche giovanili, hanno condotto una ricerca su cui dati si è basata la scrittura scenica della narrazione. 

In Bolla nasce nel 2020 per raccontare un’altra storia raccolta dalla verità del tempo che stiamo vivendo e include un percorso di sperimentazione drammaturgica che interessa, oltre a professionalità artistiche, anche persone – adulti e giovani, interi nuclei familiari – appartenenti ad una comunità territoriale. La scommessa è stata quella di scrivere insieme, di far partecipare i “protagonisti della vita” alla stesura dello spettacolo sul tema del “digitale”: ciò ci urgeva fortemente in epoca pre-pandemica, quando l’idea era in nuce; ora, dopo mesi di reclusione e con l’esperienza di vita in cattività, in questi “acquari domestici” in cui si sono trasformate le nostre abitazioni, ogni singolo device è diventato un’indispensabile appendice di noi stessi con cui ci relazioniamo all’esterno per azioni essenziali come lavorare, reperire il cibo, mantenere vivi gli affetti. I giovani si sono sentiti pienamente adeguati in questa dimensione totalizzante, invasa dalla nuova sostanza tecno-amniotica per loro così ammaliante, nutritiva, suadente. Pian piano si sono lasciati penetrare da quel nuovo logos, così immediato e persuasivo, tanto da perdere i confini tra sé e i dispositivi: sono diventati un tutt’uno. Hanno intessuto il loro tempo con quello iperreale dell’on-line. Hanno proiettato la propria identità spalmandola in miriade di chat. Hanno dispensato sorrisi e consensi inondando la rete di like. Hanno disseminato rabbia e dissensi usando codici anaffettivi e graffianti. Si sono isolati in una bolla, lasciando spesso fuori chi non si mette in gioco per conoscere e comprendere. 
 
Per il triennio 2019-2021 la compagnia Bubamara Teatro ha concepito un progetto denominato: Ritratto dal Vero. Storie di questo mondo, una ricerca teatrale che vuole attingere dalla realtà, dal quotidiano multiforme e mobile in cui siamo immersi. La fugacità del nostro ritmo esistenziale ci porta spesso a percepire solo superficialmente la complessità delle variabili del nostro tessuto relazionale: la nostra personale rete, il nostro individuale “web”, l’insieme dei sottili fili che ci legano l’uno all’altro, assumono, in questo particolare momento storico, caratteristiche così singolari che meritano attenzione e riflessioni condivise.

BUBAMARA Teatroè una compagnia teatrale che opera da due decenni rafforzando il lavoro per la scena con un quotidiano lavoro laboratoriale tra scuole, biblioteche e altri contesti sociali. Ha base operativa nel Teatro “Francesco di Bartolo” di Buti, in provincia di Pisa. Dal 2016 è inserita nel RAT – Residenze Artistiche della Regione Toscana.

LO SPETTACOLO. Note di regia 
Un attore. Solo. Tavolo e pc. Anzi, tavolo, sedia comoda, pc, tablet, telecamera e luce circolare. Intorno, la vita tutta in una stanza. L’uomo accende il video davanti a lui. In cambio di un like, offre lo spasso di vederlo giocare. 
Z1s1sk0 è un giovane youtuber. Si è fatto tutto da sé: si è costruito un personaggio e, con quel video-alter ego, vive e lavora sul web. Nella sacralità del suo interno domestico e nella routine satura di link&pixel, ci introduce al tempo che ci scorre intorno. 
Il pubblico è integrato nello spettacolo: non assiste passivamente, ma è coinvolto in una dimensione massicciamente immersiva, all’interno di una video-installazione che interagisce come fondale live della narrazione scenica.
Con Daniele Tamberi
Drammaturgia e regia Paola Marcone
Scrittura scenica Fabio Bartolomei Paola Marcone, Daniele Tamberi
Progetto musicale Fabio Bartolomei
Testo canzone Giulio Maffii
Progetto video Evento Service
Videogaming anitabartolomei
Luci e fonica Maria Cristina Fresia
Collaborazione PerFormat Valdera

BubamaraTeatro
www.bubamarateatro.it

ROSIGNANO SOLVAY / TEATRO SOLVAY

L’ALFABETO DELLE EMOZIONI di e con Stefano Massini sarà in scena al Teatro Solvay di Rosignano, martedì 21 dicembre 2021 alle 21. Drammaturgo e appassionato narratore, definito da Repubblica “il più popolare raccontastorie del momento”, Stefano Massini è uno scrittore molto amato per i suoi racconti in tv a Piazzapulita e per aver portato il teatro in prima serata Rai con Ricomincio da Rai Tre, con la sua cifra distintiva ci accompagna in un viaggio profondo e ironico nel labirinto del nostro sentire e sentirci.

Stefano Massini (ph. © Marco Borrelli
phborrelli@gmail.com)

Porta in scena un monologo ogni sera diverso, in base alle lettere dell’alfabeto che estrae da un baule. In un immaginario alfabeto in cui ogni lettera è un’emozione (P come Paura, F come Felicità, M come Malinconia, T come tristezza, I come Ira…) Massini racconta il caleidoscopio di sentimenti che dominano la vita umana e strega il pubblico con un susseguirsi di storie e di esempi irresistibili, con l’obiettivo unico di chiamare per nome ciò che ci muove da dentro. Scorrono visi, ritratti, nomi, situazioni e ad andare in scena è la forza e la fragilità dell’essere umano, dipinta con l’estro e il divertimento di un appassionato “raccontatore”. Noi siamo quello che proviamo. E raccontarci agli altri significa raccontare le nostre emozioni. Ma come farlo, in un momento che sembra confondere tutto con tutto, perdendo i confini fra gli stati d’animo? Ci viene detto che siamo analfabeti emotivi, e proprio da qui parte Stefano Massini per questo suo viaggio profondissimo e ironico al tempo stesso, nelle nostre emozioni. Stefano Massini è il più importante autore teatrale italiano, molto amato anche all’estero, ma è anche regista, attore egli stesso e soprattutto narratore.

Lo spettacolo è il primo appuntamento in abbonamento della stagione 2021-2022 del teatro Solvay di Rosignano, nata dalla collaborazione fra l’Amministrazione comunale, Fondazione Armunia e Fondazione Toscana Spettacolo onlus. Sarà possibile acquistare i biglietti per lo spettacolo, in prevendita a partire da giovedì 16 dicembre, solo tramite circuito Ticketone (con aggiunta della commissione, se previsto) online o nei negozi Ticketone oppure il giorno dello spettacolo presso il Teatro Solvay, a partire dalle ore 18. I prezzi dei biglietti sono per i primi posti intero € 15 / ridotto € 13. Secondi posti intero € 12 / ridotto € 10
Riduzioni: over 65 e possessori della ‘Carta dello spettatore FTS’, Carta Studente della Toscana € 8 (riservato agli studenti delle Università), Biglietto Futuro under 35 in collaborazione con Unicoop Firenze € 8,
Diventa storyteller, per pubblicare le proprie recensioni e commenti alla serata sul sito toscanaspettacolo.it
Info: Fondazione Armunia Castello Pasquini piazza della Vittoria, Castiglioncello (LI)
tel 0586 754202 – 759021 armunia@armunia.eu