Il dodecaedro sbarca (con un albero di gelso al suo interno) in piazza della Signoria a Firenze. L’installazione (alta sei metri) anticipa la mostra sulla botanica di Leonardo che aprirà il 13 settembre

Avvolti dall’oscurità il personale di MUS.E lavorerà a ritmo serrato nelle notti del 12 e del 13 giugno 2019 per regalare ai fiorentini venerdì 14 il primo indizio de “La Botanica di Leonardo. Per una nuova scienza tra Arte e Natura”, la grande mostra che nell’anno del cinquecentenario della morte del genio vinciano, sbarcherà il 13 settembre 2019 nel capoluogo toscano. 

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Fin dalle primissime ore della mattina di venerdì 14 giugno una ‘presenza velata’ popolerà piazza della Signoria, cuore antico e contemporaneo della vita sociale della città. Alle ore 18.00, il sindaco Dario Nardella e Massimo Mercati, AD di Aboca, hanno svelato la sorpresa ai fiorentini: un grande dodecaedro – alto circa sei metri – con racchiuso al suo interno un albero di gelso. Le due icone, dodecaedro e gelso, sono il simbolo della mostra che si terrà a Firenze a partire dal 13 settembre e che avrà dimora presso il Complesso di Santa Maria Novella fino al 15 dicembre 2019.

IL DODECAEDRO

Per gli antichi Greci e per i neoplatonici rinascimentali il dodecaedro rappresentava l’intero universo, mentre altri quattro corpi regolari rappresentavano i quattro elementi: la terra (esaedro), l’aria (ottaedro), l’acqua (icosaedro) e il fuoco (tetraedro). Leonardo disegnò i poliedri per il manoscritto De Divina Proportione di Luca Pacioli, che Aboca Edizioni ha rieditato in modalità facsimile.

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IL GELSO

Il gelso (Morus Alba L.) è una delle piante più amate da Leonardo, il quale lo ha rappresentato, come tema unico, nella sala delle Asse del Castello Sforzesco di Milano restaurata in occasione del Cinquecentenario della nascita dell’artista. Questa presenza vegetale, evocativa della grande decorazione milanese, echeggia la sapienza di Leonardo quale grande botanico e studioso della natura.

Insieme, gelso e dodecaedro, sono – come accennato – il simbolo della mostra “La Botanica di Leonardo. Per una nuova scienza tra Arte e Natura” che presenterà gli studi, le intuizioni e le indagini del Maestro sulle forme e sui processi del mondo vegetale e in generale sul sistema del vivente, evidenziando quanto il suo pensiero sia ricco di implicazioni anche per la contemporaneità. L’ideazione e lo sviluppo del progetto sono state affidate a Stefano Mancuso, una tra le massime autorità mondiali nel campo della neurobiologia vegetale, Fritjof Capra, fisico e teorico dei sistemi fondatore e Direttore del Center for Ecoliteracy a Berkeley in California e Valentino Mercati, fondatore e presidente di Aboca. Il coordinamento scientifico è di Valentina Zucchi, MUS.E. L’ideazione e la produzione sono di Aboca con l’organizzazione e il coordinamento di MUS.E. La mostra è promossa dal Comune di Firenze e dai Musei Civici Fiorentini.

*****MOSTRA “LA BOTANICA DI LEONARDO”

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                                                                                                                                            Per una nuova scienza tra Arte e Natura.  Curatori Fritjof Capra, Stefano Mancuso, Valentino Mercati.   

Firenze, Museo di Santa Maria Novella, 13 settembre – 15 dicembre 2019

La natura è un’entità in movimento i cui schemi si riflettono a livello di micro e macro cosmo.  Il concetto di ‘pensiero sistemico’ di Leonardo da Vinci nasce da questo assunto di base che il Genio toscano, cento anni prima di Galileo e Bacone, sviluppò attraverso un nuovo approccio empirico allo studio del mondo naturale. Da qui l’osservazione sistemica dei processi e la decodificazione dei dati attraverso l’alfabeto della scienza, la matematica. Fu il principio del ‘metodo scientifico’ moderno e contemporaneo.

La mostra ‘La botanica di Leonardo’ offrirà al pubblico l’occasione di scoprire gli studi del Maestro sulle forme e sulle strutture del mondo vegetale attraverso il suo sguardo di pensatore “sistemico”, evidenziando le connessioni fra arte, scienza e natura e le relazioni fra i diversi ambiti del sapere. Il percorso espositivo prevedrà un intreccio di fogli originali – custodi di intuizioni di assoluto rilievo nella storia della botanica -, esemplari reali di piante, installazioni per l’interazione uomo-pianta. La mostra si propone così quale spunto di riflessione trasversale che si apre a un discorso contemporaneo sull’evoluzione scientifica e la sostenibilità ecologica.