Dalì e il sogno del classico: a Pisa la mostra dei record con oltre 95mila visitatori in 142 giorni

Ben 95012 visitatori in 142 giorni per “Dalí. Il sogno del classico”, dal primo ottobre 2016 al 19 febbraio 2017, che è stato l’ultimo giorno utile per visitare la mostra, prolungata die due settimane – visto il successo – rispetto alla data limite iniziale. Una mostra, organizzata dalla Fondazione Palazzo Blu insieme con MondoMostre e curata da Montse Aguer, direttrice dei Musei Dalí – Fundació Gala-Salvador Dalì, che ha fatto segnare un vero record. Le oltre 95mila persone che sono entrate a Palazzo Blu hanno ammirato le 150 opere tra dipinti, acquerelli e xilografie provenienti dal Teatro Museo Dalí di Figueres, dal Dalí Museum di St. Petersburg in Florida e dai Musei Vaticani. Per “Dalí. Il sogno del classico” la media giornaliera è stata di 669 presenze al giorno per un totale – come accennato – di 142 giorni di apertura dell’esposizione. Un risultato eccezionale, secondo solo a quello ottenuto dalla mostra “Amedeo Modigliani et ses amis” allestita nel 2015.

LE SCUOLE E LA DIDATTICA. All’originale rilettura del maestro catalano, che ha insistito sull’importanza nella sua opera dell’Italia, del Rinascimento e in particolare di Michelangelo, hanno risposto in modo positivo sia la critica che il grande pubblico, in primis le scuole, con 25.069 biglietti staccati tra gli studenti (il 26% dei visitatori) che hanno preso parte a visite guidate e ai laboratori didattici con la novità del concorso “Reinterpreta Dalí – Sfida in blu” riservato proprio alle scuole.

I GIOVANI. Alto il gradimento delle iniziative per i più giovani grazie all’attenzione che la Fondazione Palazzo Blu rivolge alle nuove generazioni stimolando il loro rapporto con l’arte. Ha riscosso successo infatti l’iniziativa dei giovedì universitari pensati per proporre a tariffe ridotte l’ingresso alla mostra degli studenti dell’Università di Pisa e della Scuola Normale Superiore (9.024 visitatori).

IL CONFRONTO. Tenendo conto delle mostre temporanee organizzate nell’ultimo triennio, la media dei visitatori si attesta poco sotto la soglia dei centomila biglietti staccati, rispetto agli 80mila del triennio precedente. Non a caso “Dalí. Il sogno del classico” era stata prorogata di due settimane (fino al 19 febbraio) in seguito alle innumerevoli richieste di prenotazione e per il successo di pubblico e di critica, grazie alla generosità delle istituzioni prestatrici.
 Per il presidente di Palazzo Blu, Cosimo Bracci Torsi «è un risultato importante in un momento particolarmente difficile di crisi economica generale che deprime i consumi, di affollarsi di iniziative concorrenti, di aumento dei costi e di assottigliarsi delle risorse».

LA PROVENIENZA. La mostra è stata soprattutto meta di appassionati provenienti da Pisa e varie zone della Toscana: l’area pisana ha fornito il 63% dei visitatori e quello toscano ha portato a Palazzo Blu il 23% dei turisti mentre l’11% è arrivato da fuori regione e il 3% dall’estero. In termini assoluti, sono 60137 i visitatori provenienti da Pisa e provincia, 5596 in arrivo da Livorno, 5048 da Firenze e 4175 da Lucca. Per quanto riguarda la provenienza da fuori regione, il primato spetta alla Liguria con 2564 presenze, seguita dall’Emilia – Romagna (1904), Lombardia (1104), Lazio (1024) e Sicilia (813).

LA SCELTA ESPOSITIVA. “Dalí. Il sogno del classico” non è stata una mostra di facile comprensione. L’esposizione è stata anche il tentativo di spiegare la svolta rappresentata dalle opere ispirate al misticismo nucleare o al grande Rinascimento italiano di Michelangelo e Raffaello, quasi un’apparente inversione di marcia rispetto alle metamorfosi “paranoiche” del Dalí surrealista. «La risposta dei visitatori e il successo della critica – prosegue il presidente di Palazzo Blu – fanno pensare che è stato raggiunto l’obiettivo di sollecitare una discussione e un approfondimento intorno a questi temi». Infine, una riflessione sulle strategie della Fondazione Palazzo Blu collegate all’attività espositiva. “Pisa non può permettersi mostre monografiche esaurienti sui grandi autori del Novecento con opere originali e non con installazioni virtuali. Se Palazzo Blu vuole organizzare mostre serie e dal contenuto scientifico corretto intorno a questo periodo, deve quindi scegliere temi originali e limitati, avvalendosi della collaborazione con istituzioni internazionali di sicuro prestigio, come il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, il Centre Pompidou o la Fundación Gala-Salvador Dalí di Figueres”.