CORONAVIRUS. Medici e infermieri dell’Accademia navale di Livorno a supporto dell’emergenza sanitaria in Lombardia, Piemonte e Toscana

(Marina – Difesa) / Sin dagli inizi del mese di marzo, quando l’epidemia da COVID-19 ha cominciato ad assumere dimensioni di grande entità, la Marina militare è scesa in campo per contribuire a fronteggiare l’emergenza sanitaria. In tale contesto, l’Accademia Navale ha messo in elevato stato di approntamento il proprio personale sanitario (medici ed infermieri) nonché i giovani ufficiali neo-laureati in Medicina e Chirurgia intenti a frequentare i corsi di formazione pre-imbarco ed i medici Nomina Diretta arruolati a fine 2019. Tutti pronti a partire, con brevissimo preavviso, verso le zone più colpite dall’epidemia.

Ad oggi 3 ufficiali medici dell’Accademia Navale sono impegnati a supporto del sistema sanitario del Piemonte, altri 2 ufficiali medici ed un infermiere sono a supporto di quello della Lombardia (province di Bergamo e Lodi) ed un ulteriore infermiere è a supporto del sistema sanitario della Toscana. Ulteriori 3 ufficiali medici partiranno a breve per la Lombardia.

I militari dell’Accademia Navale sono stati in parte inseriti in équipe mediche ospedaliere che trattano i pazienti ricoverati causa COVID-19 ed in parte sono impiegati a supporto dei medici curanti nei centri di attività assistenziale (ex guardia medica). Chi opera in ospedale affianca i medici di reparto nello svolgimento quotidiano delle attività a sostegno dei ricoverati, quali turni ospedalieri, visite ai degenti, studio dei protocolli terapeutici e partecipazione alle decisioni circa terapie e diagnosi. Chi opera sul territorio svolge invece attività di assistenza generica ai cittadini – ricette, consulte – veicolando i casi sospetti di coronavirus presso le unità speciali di continuità assistenziale ovvero attività di assistenza agli anziani COVID 19 positivi nelle case di riposo.

Di seguito, nell’ordine, le dichiarazioni di due ufficiali dell’Accademia Navale, il sottotenente di vascello Attanasio Sarno e il sottotenente di vascello Leonardo Gaglio, impegnati in prima linea rispettivamente presso l’ospedale “Michele e Pietro Ferrero” di Verduno (Cuneo) e l’ospedale “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo:

“Quest’esperienza è per me una grande occasione di crescita professionale e anche il lavoro di team dell’ospedale continua a crescere di giorno in giorno. La nostra équipe è composta da medici provenienti da varie estrazioni, primari da pochi mesi in pensione, medici neoabilitati, medici della Protezione Civile e medici militari. Il gruppo di lavoro è professionalmente eterogeneo ma accomunato dallo stesso obiettivo ovvero la volontà di fornire supporto al massimo delle proprie capacità.”

“Vi è certamente la paura di essere anche noi vittime del virus, ma è sicuramente più forte la voglia di mettersi al servizio del prossimo e di rispettare il nostro giuramento etico professionale. A volte mi trovo a tu per tu con i pazienti a cui, per rasserenarli, racconto della Marina militare e del mio percorso di formazione in Accademia Navale. Spesso sorridono, mi aspettano e mi salutano come si salutano i militari”.

A nostri medici ed infermieri impegnati nella quotidiana battaglia contro il coronavirus va il nostro plauso e la profonda riconoscenza per il senso di responsabilità e lo spirito di servizio che quotidianamente testimoniano.