COROINAVIRUS. La polizia municipale di Livorno controlla 372 persone e ispeziona 148 punti vendita nel weekend di Pasqua e Pasquetta. 15 persone sanzionate, e tante storie… come l’anziana signora uscita di casa per andare a tirare baci alla finestra della sorella
Un servizio tutto all’insegna della sicurezza della popolazione, quello svolto dalla Polizia Municipale del Comune di Livorno in occasione della vigilia di Pasqua e delle due festività appena trascorse.
Tre giorni, quelli dall’11 al 13 aprile 2010, di prevenzione e controlli per far sì che fosse rispettato il distanziamento sociale necessario a contrastare la diffusione e l’aggressività del nuovo, comune nemico, il Covid 19.
Innumerevoli i servizi di prossimità garantiti dagli agenti della PM: informazioni alla popolazione sui buoni alimentari, sulla consegna delle mascherine e sulle regole da osservare tutti assieme per sconfiggere il virus; pattuglie sul territorio a ricordare la necessità di restare a casa, posti di blocco per il controllo delle autocertificazioni sul motivo degli spostamenti. La Sala Operativa in piena attività per smistare al personale le segnalazioni dei cittadini su eccessive presenze nelle aree a verde, negli spazi condominiali, nelle zone meno abitate e lungo le percorrenze stradali.
Due situazioni completamente diverse, se si prende in considerazione l’attività della Municipale il giorno della vigilia, caratterizzata da lunghe, pazienti ma ordinate file fuori dei negozi per gli acquisti necessari a ritagliare un minimo di rispetto delle consuetudini in questa Pasqua così diversa; e poi le giornate di Pasqua e Pasquetta, che hanno visto la città silenziosa, ognuno tra le proprie mura domestiche, con molte persone che non hanno potuto trascorrere le feste con gli altri parenti.
Il “bilancio” fa registrare 372 persone controllate, ispezioni per 148 punti vendita, di cui 3 trovati aperti nel pomeriggio di pasquetta. Sono 15 i soggetti sanzionati per aver effettuato spostamenti senza giustificati motivi: passeggiate troppo lontano da casa in località Monterotondo, una lunga pedalata distante dall’abitazione con la bici professionale e tanto di apposito abbigliamento da ciclista, l’irrinunciabile girata in auto con il fratello sul viale Italia, l’acquisto di una bottiglia di vino bianco presso un noto bar sulla costa che invece è chiuso, il giro in due sullo scooter. E non è mancato chi non ha voluto dichiarare per privacy dove si fosse recato.
La fondatezza e veridicità di alcune autocertificazioni sarà vagliata con accurati accertamenti, ad esempio per chi ha dichiarato di recarsi al lavoro.
Per quanto riguarda le chiamate telefoniche in centrale operativa, ce ne sono state 270 sabato 11 aprile, 123 il giorno di Pasqua e 118 per Pasquetta, la maggior parte per chiedere informazioni.
“I passaggi di veicoli registrati dalle nostre telecamere di videosorveglianza con lettura targhe – dichiara la comandante della Polizia Municipale di Livorno, Annalisa Maritan – sono diminuiti progressivamente: sono stati 71876 in data 10, 49598 in data 11, 13055 in data 12, e 12785 lunedì 13 aprile. Nel confronto con i cittadini, non sono mancati momenti di grande commozione, tenerezza ed umanità, spesso risolti con qualche parola di conforto, di incoraggiamento e di ottimismo: dai giovani in area mercatale stretti stretti, mano nella mano, quasi a difendersi l’un l’altro dal mondo circostante in cui si annida il virus, all’anziana coppia invitata a non recarsi in due a fare la spesa, con la moglie che commossa confidava “sono 40 anni che andiamo a fare la spesa insieme”, all’anziana signora che a sorpresa confida alla vigilessa di aver infranto la legge, con una fuga al mattino presto per andare sotto la finestra della ancora più anziana sorella “a tirarle i bacioni con la mano”.