Addio a Carla Fracci. Cordoglio in Toscana per la scomparsa della grande stella della danza (impegnata anche politicamente: è stata assessore alla Provincia di Firenze). Il saluto di Firenze, Livorno, Pistoia e Lucca

FIRENZE

Grande cordoglio in Toscana (dove ha vissuto) per la morte di Carla Fracci, 82 anni, grandissima étoile. Una stella luminosa del firmamento della danza, una danzatrice capace di trasmettere grandi emozioni al pubblico. “Ci ha lasciato una leggenda che con delicatezza e leggiadria infinite ha impresso un segno indelebile nella storia della danza del nostro Paese e del mondo”. Lo ha affermato  l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi alla notizia della morte di Carla Fracci.

“A Firenze – ricorda Sacchi – Carla Fracci è stata assessore alla cultura e allo spettacolo della Provincia, dal 2009 al 2014. Nel 2008 aveva ricevuto le Chiavi della città, il prestigioso riconoscimento attribuito dall’Amministrazione comunale”.

“Alla famiglia – conclude – giungano le condoglianze dell’amministrazione e mie personali. Noi la immaginiamo continuare a danzare per sempre, leggera tra le nuvole”.

Gennaio 2004, inaugurazione a Livorno del restaurato Teatro Goldoni: nella foto l’arrivo nel foyer di Carla Fracci

LIVORNO

La Fondazione Teatro Goldoni di Livorno – si legge in una breve nota – saluta Carla Fracci, stella assoluta nel firmamento della danza mondiale. Ci piace ricordarla con noi, dalla serata inaugurale del restaurato storico teatro cittadino il 24 gennaio 2004.

PISTOIA

L’Associazione Teatrale Pistoiese e il Teatro Manzoni si uniscono al cordoglio dello spettacolo italiano che piange la scomparsadella grande étoile Carla Fracci.

L’ artista, massima espressione della Danza del Novecento non solo in Italia, era stata ospite più volte dei nostri palcoscenici: in Piazza del Duomo in occasione del Luglio Pistoiese 1986 con il titolo classico per eccellenza, “Giselle”, e l’anno successivo con “Mirandolina”, spettacolo ispirato alla “Locandiera” di Goldoni, diretto dal marito Beppe Menegatti.

Sarebbe tornata poi nel 1999 al Teatro Manzoni con “L’heure exquise” accanto a Micha van Hoecke, creazione derivata dalla pièce “Giorni felici” di Beckett.

Si unisce al commiato per la grande artista anche il Centro Mauro Bolognini, ricordando il rapporto di Carla Fracci con il compianto regista pistoiese che l’aveva portata alla partecipazione al film “La storia vera della signora delle camelie” nel 1981 accanto a interpreti di grande spessore come Isabelle Huppert, Bruno Ganz e Gianmaria Volontè.

Il mondo dello spettacolo in Italia saluta così oggi un’altra delle sue eccellenze che ci lascia.

LUCCA

Ci ha lasciati Carla Fracci, simbolo della danza e della cultura italiana nel mondo. A esprimere cordoglio per la scomparsa dell’étoile è l’Associazione Musicale Lucchese per bocca del presidente Marco Cattani, del direttore Simone Soldati e di tutto il consiglio e comitato artistico. Fracci era infatti un’”amica” di lunga data dell’Associazione, per la quale ha rivestito negli ultimi anni il ruolo di testimonial.

Fin dalla fine degli anni Settanta, Fracci aveva partecipato alle manifestazioni organizzate dall’AML, dando inizio, grazie allo spirito di amicizia e collaborazione con Herbert Handt, a un rapporto che si sarebbe poi solidificato nel tempo. Nel 1979, la sua apparizione al Festival di Marlia, nel parco di Villa Reale, a Marlia. L’anno successivo, ancora a Villa Reale, sulle note della Grande Suite da “Romeo e Giulietta” di Prokofiev. Nel 1982, fu ancora ospite del Festival, in occasione del 40° anniversario dei concerti nelle ville lucchesi, per danzare a Villa Oliva di S. Pancrazio. L’ultima sua collaborazione con l’AML è datata 2006, con il “Progetto Don Giovanni”, sempre a Villa Oliva.

Il rapporto con l’Associazione non si era però esaurito con il ritiro dalle scene, ma anzi era proseguito negli anni diventandone prima socia onoraria e poi, recentemente, testimonial.

«Una grandissima interprete, una persona discreta e gentile. Il suo ricordo rimarrà sempre vivo in noi e in tutti coloro che l’hanno ammirata come ballerina e stimata come persona», commentano Cattani e Soldati.