Da Volterra a Chicago: la storia in blues (anche per Obama e Clinton) di Luca Chiellini

Nei giorni scorsi si è realizzato un altro tassello del sogno di Luca Chiellini, pianista e hammondista toscano che si è esibito a Chicago presso il Buddy Guy’s Legend, con la band dove milita, i Toronzo Cannon, in apertura a BuddyGuy. Un concerto che corona la storia di Luca che ha salutato Volterra, lasciando un lavoro sicuro, per cimentarsi con la musica blues. Arrivato a Chicago nel 2013, si è fatto subito notare per la sua tecnica iniziando un percorso artistico che merita di essere approfondito. In realtà Luca Chiellini non è nuovo a certi grandi eventi. Già nel 2008, ancora in Italia con la sua band i Maniscalco Maldestro, aprì i concerti di Vasco Rossi all’Heineken Jammin Festival a Venezia e di Elio e le Storie Tese a Italia Wave a Livorno. Nel 2012 suona in apertura a B.B. King, il re del blues, al Pistoia Blues, ed al Torrita Blues Festival con apertura al bassista di Muddy Waters Mac Arnold. Arrivato a Chicago entra nella band di Joe Moss, inizia a frequentare la scena delle chiese battiste nel South Side per assimilare la musica Gospel. Ha suonato più volte al Chicago Blues Festival il festival blues più importante del mondo. E poi in tour con Nellie Tiger Travis, Chicago Queen of Blues, con concerti in tutto il sud degli USA. Nel 2015 entra ufficialmente nella band di Toronzo Cannon uno dei più importanti artisti blues del momento, legato alla storica etichetta blues Alligator Records. Con lui gira 35 stati USA solo nel 2016 tra cui eventi importanti come la Democratic National Convention (DNC) 2016 suonando per Obama e Hillary Clinton, un evento privato all’Art Institute di Chicago per il sindaco di Chicago Rahm Emmanuel e l’ex primo ministro Italiano Matteo Renzi nel marzo 2016 (evento andato in onda su Rai, Mediaset, Sky). Lo scorso dicembre ha vinto anche un Emmy Awards.