Tricky e il nuovo progetto “Skilled Mechanics”

Slitta a venerdì 11 novembre 2016 il concerto di Tricky (nella foto grande sopra al titolo) al Viper Theatre di Firenze, previsto in origine per mercoledì 9 novembre. Il cambio di data è dovuto a esigenze di produzione. Alla serata si aggiungono anche i Sophia di Robin Proper-Sheppard (nella foto grande in basso, che dopo anni di assenza tranne un’unica data lo scorso anno tornano in Italia per presentare l’ultimo lavoro As We Make Our Way, anticipato dal singolo Resisting) che aprono il live, mentre resta invariato il prezzo del biglietto, 15 euro (ore 21 – prevendite www.boxol.it tel. 055 210804 – www.ticketone.it tel. 892 101 – info tel. 055.218647 / 055.0195912 – www.lndf.it). Rimangono validi i biglietti di Tricky acquistati per il 9 novembre, in alternativa è possibile chiedere il rimborso entro il 10 novembre presso il punto vendita o circuito che ha rilasciato il tagliando.

Tricky torna a Firenze a capo del nuovo progetto Skilled Mechanics, a cui ha iniziato a lavorare nella primavera dell’anno 2015, dopo la sua partenza da Berlino. Più che un progetto una vera band, coniata insieme compagni di vecchia data come DJ Milo – amico d’infanzia nonché membro del glorioso sound system The Wild Bunch – , il batterista/vocalist Luke Harris. E aperta ai contributi di artisti diversissimi, della cantautrice danese Oh Land (“I’m Not Going” ) alla rapper cinese Ivy (“Beijing To Berlin”), dall’imprescindibile musa Francesca Belmonte (“We Begin”) alla voce di Renata Platon (“Unreal”).sofia

Se per alcuni musicisti interrompere il lavoro da solista per formare una band è un segnale negativo, per Tricky rappresenta esattamente l’opposto. “Non ero più solo sul palcoscenico dai tempi del primo album, ‘Maxinquaye’, oltre venti anni fa. Avevo bisogno di cambiare. Ed è bello mettersi alla prova”. Skilled Mechanics segna un’ulteriore evoluzione del percorso artistico di Adrian Thawsin, mai dimentico dei precetti trip hop del sound di Bristol ma altrettanto aperto a nuove suggestioni synth-pop, ballad crepuscolari in tre quarti, schegge di dance beat e pennellate rap. Là dove Tricky faceva un passo indietro, lasciando ad altri il ruolo di vocalist, adesso si riprende il microfono. E canta se stesso, come nel singolo “Boy”, il brano più personale e intimo che abbia mai scritto, in cui riaffiorano ferite mai rimarginate della propria infanzia – la morte della madre quando aveva quattro anni, il padre mai presente, gli anni vissuti a casa della zia… : “Avrei potuto scrivere questo brano oltre 20 anni fa, ma era qualcosa che doveva venire fuori alla fine”.