“Les Femmes. La figura femminile nell’arte”: un percorso con tanti pittori (a partire da Annigoni) al Centro Arte Moderna di Pisa. Inaugurazione il 29 febbraio

Si inaugurerà sabato 29 febbraio 2020 alle ore 17,30 presso il GAMeC CentroArteModerna di Pisa (sul Lungarno Mediceo al numero 26) la mostra “Les Femmes / La Figura Femminile nell’Arte” che, ordinata e curata da Massimiliano Sbrana, vuole dare un breve ma significativo percorso della figura femminile così come gli artisti nel tempo l’hanno raffigurata.
g_venuti mannequine con papagallo olio su tela 50×100 2010_La donna da secoli è infatti elemento fondante dell’arte. A partire dalle rappresentazioni e sculture della preistoria la donna è stata rappresentata nelle sue molteplici sfaccettature: donna come madre, donna come santa, donna come diavolo, donna come amante ecc. Una figura femminile dunque che nelle arti figurative, ha ricoperto di volta in volta una veste simbolica diversa nel corso dei secoli, di pari passo con l’evoluzione delle tecniche artistiche e degli stili, con il variare del gusto estetico e, elemento non meno importante, con il diverso modo di concepire il ruolo della donna nella società.
Fin dagli albori della civiltà la figura femminile, quindi, è stata protagonista della storia umana: gli archeologi hanno rinvenuto numerose sculture di divinità femminili, attribuite all’organizzazione delle tribù di stampo patriarcale, dell’era paleolitica. Presso molte antiche civiltà la donna era il perno della società, era depositaria del principio della vita, della fecondità e, come tale veniva rappresentata.
Per il pittore, però, la donna è anzitutto forma. E’ il simbolo della figurazione di tutti i tempi, è l’archetipo della dimensione umana, della sua trasparente profondità, del suo glorioso intelletto, della sua perfezione assoluta, sopra ogni altra forma vivente.
E’ alla forma della donna che l’artista consegna il giudizio estetico dell’arte. Un artista, inoltre, spesso cerca il suo ideale femminile nel corpo di una donna e lo confronta con le proprie lacune interiori, così da poter definire, attraverso una personale interpretazione, quella metà di sé che vuole trovare nell’oggetto del suo desiderio.

In esposizione opere di
Pietro Annigonsi, Cristiano Arcad, Stefano Ballantini, Sirio Bandini, Riccardo Benvenuti, Alberto Berti, Tiziano Bonari, Luciano Borin, Antonio Bueno, Paolo Buzi, Giuseppe Cantatore, Amalia Ciardi Duprè, Daniele Cerù, Maria Cristina Costanzo, Vincenzo Fancelli, Ernesto Faraoni, Franco Gentilizi, Donata Imperio, Angelia Lapadula Franca Lupetti, Bruno Magoni (foto sopra il titolo, particolare di una sua opera), Uliano Martini, Michela Masini, Giorgio Mattioli, Francesco Messina, Franco Messina, Lisandro Ramacciotti, Fabio Rossi, Germana Salvini, Giulio Sbrana, Luca Siri, Giancarlo Attilio Accarezza, Alessandro Valvani, Giovanni Venuti (un suo lavoro: foto sopra a sinistra), Alessandro Volpi, Tono Zancanaro.

Altre informazionial più presto sul sito: www.Centroartemoderna.com Per appuntamenti tel +39 3393961536 (Whatsapp , Telegram) .

La mostra proseguirà fino al 18 marzo 2020. (ingresso libero). Orari: 10-12,30/16,30-19,00 (feriali);  (festivi telefonare) ;  chiuso lunedì . Apertura straordinaria domenica 1 e 8 marzo 2020.