“L’empio punito” di Alessandro Melani aprirà il 12 ottobre la nuova stagione lirica del Teatro Verdi di Pisa. Poi in scena Tosca, Don Giovanni, Ernani, Guglielmo Tell e West Side Story. Ancora da definire le presentazioni-aperitivo e gli incontri sui libri

Presentato il programma preliminare della Fondazione Teatro di Pisa, fra cui la stagione lirica 2019/2020, organizzata con il contributo di MIBAC-Ministero per i beni e le attività culturali e di Regione Toscana e di cui è direttore artistico Stefano Vizioli.

Ecco a seguire il dettaglio del programma preliminare (vedi anche sul sito del Teatro Verdi www.teatrodipisa.it dove è spiegato che alcune date sono ancora da definire per quanto riguarda le presentazioni-aperitivo, gli incontri sui libri e altre iniziative collaterali al cartellone).

Secondo quanto annunciato, l’apertura della stagione lirica sarà sabato 12 ottobre 2019 ore 20.30 e domenica 13 ottobre ore 15.30 (mercoledì 9 ottobre ore 16 promozionale scuole e sociale) con “L’EMPIO PUNITO” di Alessandro Melani, dramma per musica in tre atti (1669), libretto di Filippo Acciaiuoli e Giovanni Filippo Apolloni , da El burlador de Sevilla di Tirso de Molina.

Interpreti principali: Raffaele Pe (Acrimante), Raffaella Milanesi (Atamira), Roberta Invernizzi (Ipomene), Giorgio Celenza (Bibi), Alberto Allegrezza (Delfa)

direttore Carlo Ipata

regia Jacopo Spirei

scene e costumi Mauro Tinti | disegno luci Fiammetta Baldiserri

Orchestra Auser Musici

Nuovo allestimento del Teatro di Pisa 

Coproduzione Teatro di Pisa, Teatro Manzoni di Pistoia

Quattro anni fa, per il ciclo di ‘Opere da camera’, Carlo Ipata, insieme con Auser Musici, propose in prima esecuzione moderna assoluta una selezione da L’Empio punito, il dramma musicale in tre atti che, composto per il carnevale del 1669 dal pistoiese Alessandro Melani, il quarto di molti fratelli tutti musicisti, è noto per essere stata la prima opera in assoluto su Don Giovanni. Oggi è proprio L’Empio Punito nella sua intierezza ad inaugurare la Stagione Lirica. Commissionata al Melani – all’epoca giovane compositore alla sua prima importante esperienza teatrale – dalla famiglia Colonna (lo stesso nobile casato che l’anno prima aveva incaricato il fratello Jacopo della composizione de Il Girello), L’Empio punito è organizzato musicalmente nella classica successione di recitativi, ariosi e arie aperte, con numerosi duetti in cui i personaggi interagiscono tra di loro esponendo le opposte passioni.  Il libretto era un riadattamento per le scene italiane de El burlador de Sevilla di Tirso da Molina ad opera di Filippo Acciaiuoli, uomo di teatro e spirito caustico e grottesco, mentre i versi furono scritti da Filippo Apolloni che, in perfetta concordanza d’intenti con l’Acciauoli, garantì alla vicenda un taglio scanzonato.

Firma la regia di questo nuovo allestimento Jacopo Spirei, per oltre 15 anni  allievo e assistente di Graham Vick ed oggi annoverato a livello internazionale fra i più talentuosi e innovativi registi d’opera. Affiancano gli interpreti principali i giovani cantanti appositamente selezionati attraverso il bando “Accademia barocca”.  Dopo le recite pisane, il 19 ottobre L’Empio punito sarà in scena a Pistoia.

*****Venerdì 15 novembre 2019 ore 20.30, domenica 17 novembre ore 15.30

Giacomo Puccini

TOSCA

melodramma in tre atti, libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica

dal dramma omonimo di Victorien Sardou

interpreti principali Daria Masiero (Tosca), Enrique Ferrer (Cavaradossi), Francesco Landolfi (Scarpia)

direttore Marco Guidarini

regia, scene, costumi Ivan Stefanutti

Orchestra della Toscana

Coproduzione Teatro del Giglio di Lucca, Teatro di Pisa, Teatro Goldoni di Livorno

Considerata l’opera più drammatica di Puccini, ricca com’è di colpi di scena e di tensione, Tosca ha il suo acme drammatico nel secondo atto, protagonista il perfido barone Scarpia, con una partitura ricca di sonorità che anticipano l’estetica dell’espressionismo musicale tedesco; la vena melodica di Puccini emerge nei duetti tra Tosca e Mario nonché nelle tre celeberrime romanze, una per atto (“Recondita armonia”, “Vissi d’arte”, “E lucevan le stelle”), che rallentano in direzione lirica la concitazione della vicenda. L’ambientazione a Roma, nell’atmosfera tesa che segue l’eco degli avvenimenti rivoluzionari in Francia, e la caduta della prima Repubblica Romana, in una data ben precisa, sabato 14 giugno 1800, giorno della Battaglia di Marengo, fa da sfondo al nucleo primario dell’opera: il dramma dell’amore perseguitato.

L’ultima rappresentazione di Tosca nel nostro Teatro è stata nella Stagione 2013/14.

****Venerdì 13 dicembre 2019 ore 20.30, domenica 15 dicembre ore 15.30

Giuseppe Verdi

ERNANI

dramma lirico in quattro parti, libretto di Francesco Maria Piave

dal dramma Hernani di Victor Hugo

interpreti principali Migran Agadzhanian (Ernani), Courtney Ann Mills /Alexandra Rosa  Zabala (Elvira), Massimo Cavalletti (Carlo), Simon Orfila (Silva)

direttore Matteo Beltrami

regia Pierfrancesco Maestrini

scene e costumi Francesco Zito

Orchestra Fondazione Teatro Coccia 

in collaborazione con il Conservatorio “Cantelli”

Coro Sinfonico “Verdi”  di Milano | Maestro del Coro Dario Grandini

Coproduzione Teatro Coccia di Novara e Teatro di Pisa

Spagna, 1519. Il bandito Ernani, in realtà Don Giovanni d’Aragona, è a capo di una banda con la quale vuole spodestare Don Carlo per vendicarsi dell’uccisione del padre. Ernani ama Elvira, nipote di Silva, grande di Spagna, ed è da lei ricambiato, ma della giovane è innamorato anche l’odiato Don Carlo… Melodramma romantico, di cappa e spada e d’amore, ricco di passioni violente e di contrasti netti, Ernani, nella produzione giovanile di Verdi, rappresentò un punto di svolta: qui infatti si delineano già quel  tratteggio psicologico dei personaggi e quella coerenza drammatica preannunciatrici del geniale istinto teatrale di cui Verdi darà poi piena e più matura prova negli anni a venire. Commissionata all’autore dal Teatro La Fenice di Venezia, che voleva così assicurarsi un’opera nuova dell’astro nascente nel mondo del melodramma, l’opera debuttò il 9 marzo del 1844 ed ebbe un immediato successo, tanto da essere stata una delle opere verdiane più eseguite fino alla fine degli anni ’50 del Novecento. Celeberrimo il coro “Si ridesti il leon di Castiglia”, che in pieno Risorgimento infiammò d’entusiasmo patriottico le platee italiane.

L’ultima rappresentazione di Ernani nel Teatro pisano è stata nella Stagione 1977.

*****Venerdì 24 gennaio 2020 ore 20.30, domenica 26 gennaio ore 15.30

(mercoledì 22 gennaio ore 16 promozionale scuole e sociale)

Wolfgang Amadeus Mozart

DON GIOVANNI

dramma giocoso in due atti K 527, libretto di Lorenzo Da Ponte

Editore Herausgeber  Alkor/Bärenreiter, Kassel 

rappresentante per l’Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano

interpreti Daniele Antonangeli (Don Giovanni), Paolo Pecchioli (Commendatore),  Sonia Ciani (Donna Anna), Diego Godoy (Don Ottavio), Laura Verrecchia (Donna Elvira), Nicola Ziccardi (Leporello), Francesco Vultaggio (Masetto), Federica Livi (Zerlina)

direttore Erina Yashima

regia Cristina Pezzoli

scene e costumi Giacomo Andrico | disegno luci Valerio Alfieri

coreografa Arianna Benedetti | corpo di ballo Nuovo Balletto di Toscana

Orchestra Arché | Maestro al Cembalo Riccardo Mascia

Coro Ars Lyrica | Maestro del Coro Marco Bargagna

Nuovo allestimento del Teatro di Pisa 

Coproduzione Teatro di Pisa, Fondazione Stiftung Haydn di Bolzano e Trento, Teatro Goldoni di Livorno, Teatro del Giglio di Lucca

Considerata tra i massimi e più compiuti esempi di teatro lirico, Il dissoluto punito o sia il Don Giovanni (1787) è un capolavoro complesso, grandioso e impressionante, i cui personaggi sono divenuti immortali, primo fra tutti lui, il più grande protagonista dell’intero teatro mozartiano, centro motore costante dell’azione con la sua sensualità istintiva e inestinguibile. Con Don Giovanni, tragedia dell’amore, Mozart rappresenta il destino di un uomo figlio di un’epoca ormai al crepuscolo, la punta estrema di una concezione illuminista della vita che presto sarebbe stata travolta dalla Rivoluzione Francese e dal trionfo di una nuova morale borghese. 

Don Giovanni è certo l’opera che più coniuga commedia e tragedia. Qui, infatti, l’esaltazione dell’eros assurge a simbolo di quell’eterna ricerca della felicità che agita da sempre, in ogni epoca, gli uomini. Ricerca della felicità che proprio in Mozart assume una dimensione straordinariamente vera, emozionante, profonda, con quelle venature di malinconia e di pessimismo, con quell’amore smisurato per la fragilità umana in tutte le sue sfaccettature che caratterizzano tutto il suo teatro.

Questa nuova produzione del capolavoro mozartiano vede alla guida due artiste – una sul podio orchestrale, l’altra alla regia – di cui sarà indubbiamente interessante la lettura della figura del grande libertino filtrata attraverso una sensibilità femminile.  

L’ultima rappresentazione di Don Giovanni nel nostro Teatro è stata nella Stagione 2014/15.

*****Sabato 22 febbraio 2020 ore 20.30, domenica 23 febbraio ore 15.30

Gioachino Rossini

GUGLIELMO TELL

melodramma tragico in quattro atti

libretto di Étienne de Jouy et Hippolyte-Louis-Florent Bis

tradotto dal francese da Calisto Bassi

interpreti principali Gezim Myshketa / Michele Patti (Guglielmo Tell), Giulio Pelligra / Matteo Falcier (Arnoldo), Rocco Cavalluzzi (Gessler),   Marigona Qerkezi / Clarissa Costanzo (Matilde)

direttore Carlo Goldstein

regia Arnaud Bernard

scene Virgile Koering | costumi Carla Galleri 

Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano 

Coro Opera Lombardia | Maestro del coro Massimo Fiocchi Malaspin

Coproduzione Teatro Sociale di Como/As.Li.Co, Fondazione Teatro Ponchielli di Cremona,  Fondazione Teatro Grande di Brescia, Fondazione Teatro Fraschini di Pavia, Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo,  Fondazione Teatro di Pisa

La Stagione 2017/18 si aprì con un grande Concerto di Gala per il 150° del nostro Teatro, concerto la cui seconda parte fu interamente incentrata su brani del Guglielmo Tell di Rossini. Una scelta non casuale: fu proprio con il Guglielmo Tell, nella sua versione italiana (quella di Callisto Bassi, approvata dal compositore, andata in scena per la prima volta a Lucca, al Teatro del Giglio, il  17 settembre 1831) che  il 12 novembre del 1867 si aprì per la prima volta  il sipario del Verdi.  È quindi con grande piacere che oggi proponiamo il Guglielmo Tell nella sua intierezza, grazie a questa nuova coproduzione che nasce dal Circuito Lirico Lombardo. 

Ultimo capolavoro operistico di un Rossini ormai all’apice della fama, e definitivamente trasferitosi a Parigi,dove ricopriva l’incarico di  “Directeur de la musique et de la scène du Théâtre Royal Italien”, Guillaume Tell, il cui libretto trasse ispirazione dal dramma omonimo di Schiller ,  fu scritto per l’Opéra, dove andò in scena il 3 agosto 1829  aprendo di fatto la strada al grand-opéra francese da un lato e al melodramma romantico italiano dall’altro, e segnando nel contempo la genialità di Rossini nel rigenerarsi, svincolandosi dagli stereotipi del ‘rossinismo’ ormai dilagante in tutta Europa.  Opera avveniristica, visionaria e difficilissima, questultimo capolavoro rossiniano si pone nella storia della musica non tanto come un congedo dal passato ma come un ponte prezioso e misterioso con la musica del futuro, a partire da Wagner per toccare colori e architetture formali che si avvicinano a Mahler. Con il Guglielmo Tell l’intero mondo musicale europeo ottocentesco ha dovuto fare i conti, ed ancora adesso resta una pietra miliare dalle profondità abissali inedite e sconosciute.