La solitudine che si aggrappa alle banalità del quotidiano

Un infortunio occorso a Massimo Ranieri – come già annunciato a metà ottobre – ha determinato l’impossibilità di effettuare alla Pergola di Firenze, nelle date previste, il “Teatro del Porto”, regia di Maurizio Scaparro: i tempi di recupero dell’artista e il fitto calendario successivo obbligano a collocare lo spettacolo nel mese di maggio, in date che saranno successivamente comunicate. Per questo è stato deciso di trasferire alcune repliche di “L’uomo dal fiore in bocca (… e con solo)” dal Teatro Niccolini alla Pergola, dove sarà in scena fino a venerdì 4 novembre 2016 (domenica 30 ottobre ore 15.45, lunedì 31 ottobre riposo, poi fino al 4 novembre tutte le sere alle 20.45). Si tratta dell’allestimento diretto e interpretato da Gabriele Lavia (nella foto grande sopra al titolo), con Michele Demaria e Barbara Alesse, una produzione Fondazione Teatro della Toscana e Teatro Stabile di Genova. Subito dopo, lo spettacolo andrà in tournée in numerosi teatri italiani (da Milano a Roma, da Torino a Bologna, da Savona a Modena e molti altri). E tornerà anche in Toscana: “L’uomo dal fiore in bocca (… e non solo)” sarà infatti sul palcoscenico del Teatro Era di Pontedera il 15 e 16 novembre 2016, mentre sarà a Livorno – al Teatro Goldoni – il 17 e 18 marzo 2017.

Dopo i “Sei personaggi in cerca d’autore”, Gabriele Lavia torna a Pirandello che più di ogni altro ha segnato la cultura, e di conseguenza il teatro, del nostro tempo, e arricchisce “L’uomo dal fiore in bocca” con altre novelle del Premio Nobel siciliano che affrontano il tema della donna e della morte. Ecco spiegato quel “…e non solo” usato come sottotitolo. Il denominatore comune sono le paure e il bisogno di esorcizzarle dietro una qualche forma di maschera, imposta dagli altri e infine accettata, per quieto sopravvivere. Tra l’essere e l’apparire. Per questa produzione Fondazione Teatro della Toscana-Teatro Stabile di Genova sono stati riaperti gli storici laboratori del Teatro della Pergola, che hanno realizzato interamente l’imponente scenografia (nella foto piccola a sinistra).fioreinbocca2

“L’uomo dal fiore in bocca” è la scena maestra dell’incomunicabilità, della solitudine che si aggrappa alla banalità dei particolari più piccoli e insignificanti del quotidiano per cercare di rintracciare una superiorità della vita sulla morte. In scena con Lavia ci sono anche Michele Demaria e Barbara Alesse.

L’atto unico, rappresentato per la prima volta il 21 febbraio 1923 al Teatro Manzoni di Milano, è un colloquio fra un uomo che si sa condannato a morire fra breve, e per questo medita sulla vita con urgenza appassionata (l’Uomo dal fiore in bocca, interpretato da Gabriele Lavia), e uno come tanti, che vive un’esistenza convenzionale, senza porsi il problema della morte (il Pacifico Avventore, interpretato da Michele Demaria). L’autore, come in altri casi, trasse il testo teatrale da una novella scritta anni prima e intitolata “La morte addosso”.