LA GIORNATA DELLA MEMORIA. Il viaggio degli studenti di Campiglia Marittima a Sant’Anna di Stazzema. La testimonianza del figlio di un internato a Mauthausen

CAMPIGLIA MARITTIMA / I RAGAZZI NEL PARCO DELLA MEMORIA DI SANT’ANNA DI STAZZEMA

di Luca Vangelisti

Una visita che ha segnato e fatto acquisire consapevolezza agli studenti campigliesi, quella del Parco della memoria di Sant’Anna di Stazzema. Sabato 25 gennaio 2020 c’è stato il viaggio organizzato dal comune di Campiglia Marittima: pensato in primo luogo per i ragazzi, hanno partecipato i rappresentanti del consiglio della Città dei bambini, e aperto alle associazioni, anch’esse intervenute con un’alta adesione, è stato un momento di conoscenza diretta dei luoghi e della storia da cui ha avuto origine l’Italia libera e democratica dei nostri giorni: la memoria di quello che è stato e delle vite spezzate va tramandata. I genitori stessi hanno riferito alla coordinatrice del progetto della città dei bambini, Claudia Lorenzelli, che i ragazzi, una volta a casa, hanno parlato dell’esperienza raccontando i particolari e dimostrando maturità e sensibilità. Molte le domande che sono state poste dai ragazzi, stimolati anche dalla guida esperta che ha accompagnato il gruppo.

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“Un’esperienza da ripetere – afferma Claudia Lorenzelli – collaterale rispetto al nostro programma annuale, ma importante per consiglieri e vice consiglieri che hanno raccolto il messaggio della storia e possono restituirlo nelle loro classi”. Il vicesindaco e assessore all’istruzione Iacopo Bernardini che ha condiviso la giornata con i ragazzi ha commentato “A Sant’Anna di Stazzema con i consiglieri della Città dei Bambini ed una delegazione delle Associazioni che compongono il nostro variegato tessuto sociale abbiamo vissuto insieme una importante giornata formativa organizzata dall’amministrazione comunale affinché non vada persa la memoria dei 560 innocenti, per lo più donne e bambini, trucidati dalla follia nazi-fascista la mattina del 12 Agosto 1944” ed ha poi aggiunto: “Una giornata intensa che ci ricorda, oggi che il proliferare di rigurgiti fascisti e violenti è all’ordine del giorno, quanto la riaffermazione di valori condivisi di libertà e democrazia rappresenti un dovere morale verso le nuove generazioni”.

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Molte le attestazioni delle associazioni che hanno partecipato, tra queste “Sei Venturinese se” il cui presidente Gianni Manzini posta su facebook: “Ringrazio l’Amministrazione Comunale per aver invitato sabato 25 gennaio, l’Associazione SVS a partecipare insieme ad altre alla visita a Sant’Anna di Stazzema; i soci partecipanti hanno apprezzato con emozione la giornata trascorsa per ricordare questa pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria”.

E il vicepresidente dell’Auser Francesco Vanni dice: “Per la seconda volta sono tornato a Sant’Anna di Stazzema, per me quel posto è un luogo di preghiera, di meditazione, di rabbia e di sofferenza e non ho potuto trattenere la commozione, ascoltando le testimonianze di chi è sopravvissuto a quella strage”. “Ancora una volta mi domando come un essere umano – afferma Vanni – possa avere commesso simili azioni; vedere quelle foto, di donne, vecchi, bambini, tutti trucidati ed alcuni addirittura esposti come trofei, iniettano in me un profondo dolore come se vivessi tali situazioni in prima persona”. Sentimenti forti che hanno accomunato anche i bambini, ed è ancora vanni a testimoniare: “Sabato scorso ho visto alcuni bambini che sono venuti lassù, piangere ed essere consolati dalle accompagnatrici, come si dice, i bambini sono la voce dell’innocenza, forse dentro di sé hanno sentito le grida di sofferenza di altrettanti innocenti che in quel caldo 12 agosto del 1944 sono morti per mano dei nazifascisti”.

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La proposta del viaggio, per il secondo anno consecutivo, è stata accolta con convinzione dell’istituto comprensivo Marconi la cui vice dirigente Angela Marina Chiavaroli, che ha preso parte all’iniziativa, ha affermato: “Un sentito ringraziamento all’amministrazione comunale, all’assessore Jacopo  Bernardini, alle educatrici della Ludoteca Arricciaspiccia per aver offerto ai nostri alunni-consiglieri della Città dei bambini di poter vivere questa importante esperienza; questo viaggio a S. Anna ha fatto conoscere loro una delle tante atroci pagine della nostra storia dove sono stati uccisi in massa, dalle SS, centinaia di anziani, donne e bambini inermi; momenti come questi sono fondamentali per trasmettere ai nostri ragazzi l’importanza della memoria e per diffondere i valori contenuti nella Carta Costituzionale e nella Dichiarazione dei diritti dell’Uomo”.

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PIETRASANTA / “MIO PADRE SOPRAVVISSUTO ALL’ORRORE DEL LAGER DI MAUTHAUSEN”

“Mio padre è sopravvissuto all’orrore del lager di Mauthausen. Ricordo bene il numero di matricola sul suo avambraccio così come ricordo molti delle sue devastanti narrazioni di quel periodo: è sopravvissuto mangiando bucce di patate all’orrore disumano dei lager nazisti. E’ morto nel ’98 insieme al dolore di quell’esperienza ma anche alla consapevolezza di essere stato fortunato”: c’era anche Ilio Corrotti, figlio di Carlo Corrotti, deportato a Mauthausen, all’iniziativa promossa dal Comune di Pietrasanta alla scuola Mutti di Strettoia per celebrare il Giorno della Memoria. E’ stato proprio lui a depositare, insieme ai bambini della scuola, il mazzo di fiori ai piedi del murales della pace.

Foto Giorno Memoria Strettoia 2020

Una cerimonia, quella promossa dall’amministrazione Giovannetti, che si è svolta nel segno della semplicità e della riflessione grazie ai contributi dello storico locale Ezio Marcucci che ha narrato alcune delle vicende che hanno caratterizzato il periodo della guerra a Pietrasanta, del presidente del Consiglio, Paola Brizzolari, dell’assessore alla Pubblica Istruzione, Francesca Bresciani, del capo di Gabinetto, Adamo Bernardi e del dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo 2, Carmen Menchini. “La memoria – ha detto il Presidente del Consiglio – è una ricchezza del futuro ma deve anche essere soprattutto strumento per non ripetere gli errori. Un monito a non sbagliare. Accettare un punto di vista diverso dal nostro significa dimostrare intelligenza e tolleranza. Nei campi di concentramento la diversità era una scusa per lo sterminio. Oggi ricordiamo la fine di uno dei capitoli più vergognosi di tutta la nostra storia. Il dolore – ha concluso – non è terminato con la liberazione di Auschwitz. Non stancatevi mai di cercare la pace ed il dialogo. Sono argini a quella follia”.

Pietrasanta ha partecipato con il gonfalone e con la presenza dell’assessore Polizia Municipale, Associazionismo e Tradizioni Popolare, Andrea Cosci alla consegna delle medaglie d’onore conferite dal Presidente della Repubblica ai militari lucchesi deportati ed internati nei lager nazisti in occasione della cerimonia in Prefettura a Lucca.

 

Per informazioni www.comune.pietrasanta.lu.it e pagina www.facebook.com/comunedi.pietrasanta?fref=ts