Gli Omini e “L’asta del santo”. Al Verdi di Firenze si balla il tango e alla Pergola ci sono le “Sorelle Materassi”

Un dramma familiare a tinte ironiche. Da martedì 14 a venerdì 24 febbraio 2017 arriva al Teatro della Pergola di Firenze “Sorelle Materassi” il capolavoro di Aldo Palazzeschi del 1934 adattato per la scena da Ugo Chiti, con Lucia Poli, Milena Vukotic, Marilù Prati, regia di Geppy Gleijeses.

L’opera, attraverso le vicende di Teresa, Carolina e Giselda Materassi, rappresenta tutti i temi cari a Palazzeschi: la parodia dello stile di vita e della visione del mondo borghese, il fascino per il nonsense e i giochi di parole, il gusto per l’irrisione dei formalismi. Tra pathos e divertimento, grottesco e compassione, “Sorelle Materassi” mostra come l’ingenuità caricaturale e la repressione dei moti d’animo delle protagoniste siano causa della loro rovina: il nipote Remo, privo di scrupoli morali, sfrutta le debolezze caratteriali delle zie, fino a portarle a un dissesto finanziario. In scena con Lucia Poli, Milena Vukotic, Marilù Prati (a destra) ci sono Gabriele Anagni, Sandra Garuglieri, Gian Luca Mandarini, Roberta Lucca.

Giovedì 16 febbraio, ore 18, alla Pergola, Lucia Poli, Milena Vukotic, Marilù Prati e la compagnia incontrano il pubblico. Coordina Riccardo Ventrella. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili. “Sorelle Materassi” sarà poi al Teatro Era di Pontedera sabato 25 e domenica 26 febbraio. Il 28 febbraio e il primo marzo sarà invece al Teatro 4 Mori di Livorno. Lo spettacolo è una
produzione Gitiesse Artisti Riuniti in collaborazione con Festival Teatrale di Borgio Verezzi.

GLI OMINI PRESENTANO “L’ASTA DEL SANTO” AL TEATRO DI RIFREDI

Per la prima volta sul palco del Teatro di Rifredi arrivano Gli Omini, giovane compagnia toscana fra le più fresche e vitali dell’attuale panorama teatrale italiano. Con “L’asta del Santo” (dal 15 al 17 febbraio  2017 ore 21, nella foto grande sopra il titolo un particolare della locandina del spettacolo) sperimentano una formula originale di fare teatro, quella del gioco, una specie di mercante in fiera sulla vita dei Santi dove gli attori coinvolgeranno il pubblico in un gioco teatrale distribuendo le carte illustrate da Luca Zacchini.

Intanto, lo sapevate che Sant’Antonio da Padova era di Lisbona? E che Santa Barbara è il nomignolo degli esplosivi perché suo babbo morì fulminato subito dopo averla decapitata? Sapete a chi chiedere aiuto in caso di geloni? E chi è il patrono dei rosticcieri? E sapete il perché? E che spesso i perché sono fuori dalla grazia di Dio? Di certo c’è un mazzo di carte.  Un uomo ha selezionato 52 Santi tra i 4000 esistenti e ogni Santo è dipinto su una carta; di ogni Santo verrà raccontata la vita fatta di straordinarie avventure, sovrannaturali peripezie, morti impensabili, miracoli improbabili, questo per vendere tale carta al miglior offerente. I giocatori di turno avranno la fortuna di assistere al duro percorso di santificazione dell’uomo solo dinnanzi a loro. Questo percorso prevede la realizzazione dal vivo di alcuni miracoli e la distribuzione dei beni terreni. Una distribuzione iniqua, casuale, senza criterio, che porterà i giocatori ad avere forse centomila lire, forse mille. Con quei soldi, quanti siano dipende dalla santa fortuna, si potranno comprare i Santi. Solo in tre vinceranno. Per gli altri sarà forse cocente la delusione, ma almeno sapranno a che Santo appellarsi in caso di cocenti delusioni.

Info: 055 422.03.61 – www.toscanateatro.it Biglietti 16 euro (ridotto 14). Prevendita Teatro di Rifredi dal lunedì al sabato (ore 16 – 19) | biglietteria@toscanateatro.it
Box Office in tutti i punti del circuito e www.boxol.it | Il Teatro di Rifredi è un punto Box Office

“EL TANGO” SUL PALCOSCENICO DEL VERDI DI FIRENZE

“El tango” con la Roberto Herrera Company va un scena mercoledì 15 febbraio alle 21 al Teatro Verdi di Firenze (via Ghibellina 99). Coreografie di RobertoHerrera, primi ballerini Laura Legazcue e Roberto Herrera, guest star Estanislao Herrera. Musiche originali argentine eseguite dall’Orchestra Lo Que Vendra, voce e chitarra Marili Machado.

Immaginare… Un viaggio ipnotico dove i corpi si fanno leggeri nell’ abbraccio universale del tango argentino. Percorrere le strade di Buenos Aires fino alle immensità della Terra del Fuoco… Roberto Herrera, incarnazione della più profonda cultura popolare argentina, rivive il viaggio sul palco. Come si legge sulla scheda dello spettacolo: “Vibra, irrompe, innalza in un caleidoscopio di colori. Coreografia e suoni si toccano, maestria di arti e costume, incontrano il pubblico e lo catturano”.

MARCO BALIANI E IL SUO “ASSAI FURIOSO ORLANDO”

L’attore Marco Baliani (nella foto) sarà il prossimo ospite della rassegna “Leggieri d’Inverno” (edizione numero quindici). Mercoledì 15 febbraio 2017 alle 21,30 al Teatro dei Leggieri di San Gimignano, mette in scena il suo spettacolo “Assai Furioso Orlando”.

Una sorta di strano e singolare connubio tra una lezione, una conferenza, un racconto, e un reading. Di fatto è una mappa immaginifica sulle tracce dell’Ariosto e dei suoi personaggi, che indaga la scrittura del poeta, la sua vita, le tappe del suo successo letterario, le fonti di ispirazione. Ma è anche una esplorazione del modo in cui l’opera è composta, come si intrecciano le storie, i rimandi, le sospensioni, gli appuntamenti. A tratti ci sono letture di alcuni frammenti, oppure pezzi dello spettacolo ”Giocando con Orlando”, in un gioco continuo tra interpretazione e reading. E il gioco resta l’elemento fondante di questo viaggio del pensiero affabulante, un gioco di rimandi e intrecci che si ispira proprio alla stessa struttura dell’opera ariostesca.

Informazioni e iscrizioni attività e laboratori: Compagnia Giardino Chiuso – Piazza S. Agostino 4, San Gimignano – Tel. 0577 941182 / 339 6588791 – Informazioni info@giardinochiuso.com – www.giardinochiuso.com.

L’INTRECCIO FRA TEATRO E DANZA: PRIMA EDITH PIAF, POI “GROPPI D’AMORE”

Danza e teatro si intrecciano venerdì 17 febbraio al Teatro delle Arti di Lastra a Signa (ore 21 – biglietti 15/13/10 euro). Un doppio appuntamento che parte con “Edith Piaf: vita di un’artista”, presentato in prima nazionale da Angela Degenero (foto in basso a destra). In scena il percorso artistico e umano di Edith Piaf, tormentato Passerotto della canzone francese, raccontato in prima persona dalla danzatrice Angela Degennaro, che ha ideato lo spettacolo, regia di Gianna Deidda.

Dalla danza nascono la voce, la parola, il canto: un progetto multidisciplinare che scorre sulle note del pianoforte di Edoardo Vilella, eseguite dal vivo. Il personaggio Edith è incarnato in un corpo che non le somiglia, una giovane donna bionda con gli occhi azzurri, che, danzando, conquista i suoi gesti e indossa il suo abito, le sue parole, le sue canzoni. Il racconto di questa vita donata fino allo spasimo al pubblico e all’arte, acquista, in un corpo così diverso, nuovi significati: la povertà, la fatica, il lavoro, le sconfitte e le rivincite, l’amore e il dolore, la parabola bruciante di Edith dal primo capitombolo sul marciapiede al seguito del padre saltimbanco, al salto mortale dell’ultimo respiro, sono il racconto del lavoro di ogni artista davanti alla materia del suo fare, di ogni uomo davanti alla fatica e alla felicità di diventare semplicemente e quotidianamente se stesso di fronte agli altri. Liberamente ispirato al libro biografico ”Au bal de la chance. La mia vita” – da cui è tratto anche il film “La vie en rose” – “Edith Piaf: vita di un’artista” è uno spettacolo di Angela Degennaro, co-produzione Compagnia Simona Bucci e Teatro Popolare d’arte, con il sostegno di Mibact e Regione Toscana.

A seguire, sempre venerdì 17 febbraio, Teatro delle Arti presenta “Groppi d’amore nella scuraglia”, monologo tratto dall’omonimo testo di Tiziano Scarpa, interpretato da Emanuele Arrigazzi e ambientato in un immaginario e sperduto paesino del Sud Italia, dove si dipana una storia d’amore e di… rifiuti. La saga comica e poetica di un impetuoso Scatorchio/Arrigazzi, che nei larghi pantaloni della sua maschilità fa spalancare le risate degli spettatori e li conficca nelle profondità della commozione. “Emanuele riesce a rendere tutto così naturale! – chiosa Tiziano Scarpa – come se la cialtroneria e la sgangheratezza di Scatorchio venissero fuori spontaneamente. In realtà è l’artista-attore che le ottiene con la sua raffinatezza, e attingendo a quella parte selvaggia dell’animo maschile che abbiamo tutti, ma che ci dicono sia meglio non tirare fuori. Musiche originali di Andrea Negruzzo, produzione La Casa degli Alfieri.

Aperitivo teatrale: per chi lo desidera, venerdì 17 febbraio dalle 20, c’è l’aperitivo teatrale, in collaborazione con Caffè La Posta (buffet e drink 6 euro, graditissima la prenotazione, tel. 055 8720058 – 331 9002510).