“Gli anni migliori”: a Grosseto mostra delle tavole originali del graphic novel di Stefano Casini

“Gli anni migliori”: se volete vedere le tavole originali di questo graphic novel di Stefano Casini (editore Tunuè), autore toscano di fama internazionale, potete andare  alle Casette del Cinquecento, Cassero di Grosseto dove – nell’ambito del Festival Resistente – fino a sabato 27 aprile 2019 saranno visibili al pubblico. La mostra è aperta con orario 18 / 22.

anni_montata_STORE_800h

Anni Settanta. Saverio e Max sono due ragazzine cercano il bandolo della matassa della vita. Un presente pieno di scelte da compiere, difficoltà e insidie ma fatto anche di bellissime scoperte e magnifiche passioni che, nonostante tutto e a dispetto delle loro paure, li trasformeranno in uomini.

«Non sempre una copertina nasce e assolve al ruolo che naturalmente rappresenta, a volte l’estetica s’impone a prescindere da tutto, forte della prepotenza che a volte le immagini possiedono a prescindere dalla ricerca di reconditi significati.

Ma questa no, questa rappresenta effettivamente “la filosofia del calcio in culo”, così lo chiamavamo noi nella provincia livornese, il carosello, quella giostra per grandi che, almeno una cinquantina di anni fa, era un’attrazione tra le più gettonate delle fiere di paese. Sì, perché in certi momenti del giorno, a secondo di chi saliva sulla giostra, la filosofia più spicciola, ma anche quella spietata e implacabile della vita, si svelava nell’impossibilità di raggiungere quel piccolo premio, e cioè prendere il “pennacchio” che garantiva il giro gratis, e perciò non rimaneva che fare da spettatori ed osservare gli altri divertirsi. Perché solo alcuni privilegiati, per bravura, tecnica e forza, riuscivano a lanciare i compari (spesso LE compari) fino a prendere l’agognato pegno, e in quel microcosmo fatto di spettatori, protagonisti e premi, la vita sintetizzava tutti i suoi principi base, esponeva con sfrontata chiarezza e volgare sicumera le linee guida da seguire per affrontare le asperità che il destino ci avrebbe messo davanti.

Così, in quella sorta di questionario a quiz che la vita ti presenta intorno ai sedici anni, quei momenti trascorsi a vedere volteggiare potenti giovanotti che spingevano entusiaste pulzelle, diventava il vademecum di come funzionava quel pezzo di mondo, fatto di tappe da superare, irte di inutili complicazioni come l’inadeguatezza, l’inesperienza, le paure e le timidezze che sembrano nascondersi perfettamente dietro a tutte le puerili spiegazioni che a quell’età riusciamo a darci.

Ma per fortuna passa, e quella mano ancora aperta nell’atto di prendere il pennacchio, alla fine, magari con fatica e qualche sacrificio, ce la fa, e tutto allora si trasforma in un bel ricordo, e il David Bowie di Rebel Rebel diventa la colonna sonora di quel momento»

Stefano Casini