Gallerie degli Uffizi, la riapertura (dopo il lockdown) porta in un mese oltre 102mila visitatori (in crescendo). Il direttore Schmidt: “Un segno concreto per l’economia di Firenze e della Toscana”

Le Gallerie degli Uffizi hanno infranto il muro dei 100mila visitatori nei primi 31 giorni dalla riapertura.  Un bilancio che lascia intravedere la luce in fondo al tunnel dopo oltre un anno di chiusure e ripartenze interrotte. Ben 102.231 sono state le presenze registrate tra gli Uffizi, Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli. 

Boboli visto da Palazzo Pitti

Il record è stato segnato domenica 30 maggio 2021 con 8.418 visitatori, in un crescendo che tuttavia non influisce sulla qualità e la sicurezza della visita. Il trend indica, infatti, un aumento graduale nel corso delle quattro settimane del mese di maggio. La differenza tra la prima settimana con 21.392 biglietti staccati e l’ultima con 30.012 fa segnare un aumento del 40,3% di visitatori (nella terza settimana è stato del 15,4% con 24.691).

Uffizi: Sale del Cinquecento

Nel mese di maggio in 54.383 hanno visitato la Galleria delle Statue e delle Pitture, spinti anche dal richiamo delle 14 nuove sale dedicate al Cinquecento italiano; 36.960 sono stati gli amanti della natura che hanno deciso di rilassarsi nel verde del Giardino di Boboli; 10.888 sono entrati in Palazzo Pitti, alla scoperta dei musei dell’ex Reggia medicea. Le differenti formule di biglietto hanno permesso un’ampia scelta, su tutti il più richiesto è stato il Passepartout 5 days acquistato ben 3.625 volte: è il biglietto cumulativo valido 5 giorni consecutivi che permette di accedere ad ognuno dei circuiti museali degli Uffizi, di Palazzo Pitti, del Giardino di Boboli, oltre al Museo Archeologico Nazionale e al Museo dell’Opificio delle Pietre Dure. 

Sono stati 110 i Passepartout annuali (gli abbonamenti individuali) e 131, invece, i Passepartout Family (valido per due adulti e un numero illimitato di bambini della famiglia), le tessere che consentono l’accesso libero agli Uffizi, a Palazzo Pitti, a Boboli, al Museo Archeologico Nazionale e al Museo dell’Opificio delle Pietre Dure, per 1 anno dalla data scelta al momento dell’emissione. 

 Si riconferma il ruolo sociale del museo: agli Uffizi oltre agli italiani da tutta la Penisola, sono arrivati anche i primi visitatori stranieri – commenta il direttore Eike Schmidt (foto sopra il titolo, opere di Daniele da Volterra) –con un benefico effetto-traino per l’economia non solo di Firenze, ma dell’intera Toscana. È un segno concreto che fa tirare un sospiro di sollievo alla città e agli operatori del settore turistico, dopo quasi un anno e mezzo di fermo.”.