FloReMus (Rinascimento Musicale Fiorentino) annuncia la quarta edizione del festival organizzato da L’Homme Armé. Sarà dal 12 al 16 settembre, in forma ridotta a causa della pandemia. Il calendario completo

Il Festival Internazionale FloReMus. Rinascimento Musicale a Firenze è il primo festival interamente dedicato alla musica del Quattro-Cinquecento, collocato nella città che ha maggiormente influito sulla cultura rinascimentale nelle sue varie sfaccettature, artistico-visive, letterarie, musicali, filosofiche, scientifiche e politiche. Il Rinascimento rappresenta un periodo di grandi movimenti politici, sociali, artistici e scientifici, un periodo che, per certi versi, potrebbe avere delle analogie con altri periodi storici, compreso quello attuale. E anche il panorama della musica del Rinascimento presenta varie analogie con quello attuale, nonostante la diversa portata e incidenza del fenomeno musicale.

  • La quarta edizione di FloReMus, dopo il rischio cancellazione dovuto alla pandemia, prende miracolosamente vita (grazie anche al mantenimento del sostegno da parte dei sostenitori istituzionali), benché in una forma più ridotta rispetto a quanto programmato prima del Covid-19: non inizia il 27 agosto come precedentemente annunciato, ma sarà concentrata in cinque giornate consecutive, da sabato 12 a mercoledì 16 settembre 2020.

Il concerto inaugurale è affidato all’ensemble De Labyrintho diretto da Walter Testolin (uno dei gruppi vocali di riferimento a livello internazionale, per l’esecuzione del repertorio del XV e XVI secolo) ed è dedicato interamente alla musica sacra di Josquin Despres, mentre il concerto di chiusura, incentrato su Claudio Monteverdi, sarà affidato agli ensembles L’Homme Armé e La Pifarescha con la direzione di Fabio Lombardo.

Nel mezzo, una giornata speciale collocata nel Museo di San Marco, dove dalla mattina avranno luogo vari appuntamenti che si concluderanno col concerto serale del soprano Perrine Devillers (che il pubblico di FloReMus ha avuto modo di apprezzare l’anno scorso, nel concerto del fenomenale Ensemble Sollazzo) e del liutista Ariel Abramovich con un programma dedicato soprattutto a Cipriano de Rore.

Sempre intorno al repertorio del madrigale ruoteranno quasi tutti i concerti pomeridiani, mentre le conversazioni saranno dedicate a vari temi: il primo ensemble strumentale della città di Firenze (“I Pifferi della Signoria” con Gian Luca Lastraioli), al simbolismo nella musica di Josquin (con Walter Testolin), e allo status di straniero nella movimentata Firenze rinascimentale (Lorenzo Tanzini). 

Per ragioni legate alla situazione attuale è limitata la presenza di artisti provenienti da altri Paesi e questo in sintonia anche con altri Festival europei di musica antica.

Il calendario degli appuntamenti è articolato in diversi momenti e in luoghi con differenti caratteristiche, sempre tutto nel rispetto della vigente normativa anti-covid:

 

  • concerti serali: affidati ad interpreti di livello internazionale, e collocati in luoghi di straordinario interesse culturale;
  • concerti pomeridiani: affidati ad ensembles formati da musicisti emergenti, eventualmente collocati in contesti più informali con un tocco di convivialità (concerts à boire);
  • conversazioni: incontri su temi legati al periodo storico, affidati ad esperti del settore che li affronteranno con un taglio da alta divulgazione;

Calendario-programma

  • SABATO 12 SETTEMBRE

ore 17.30, Sala Sibilla Aleramo, Biblioteca delle Oblate (via dell’Oriuolo, 24)

Conversazione: I Pifferi della Signoria di Firenze, con Gian Luca Lastraioli

ore 19 Caffè del Verone, Museo degli Innocenti (Piazza SS. Annunziata) LUOGO DA CONFERMARE

Concerto pomeridiano: Ostinato vo’ seguire, con Ensemble Cantare a liuto. Musiche di M. Cara, B. Tromboncino, V. Capirola, J. Dalza

ore 21.15, Auditorium Sant’Apollonia (via San Gallo 25)

Concerto serale: Missa Gaudeamus. Josquin, il suono della grazia, con Ensemble De Labyrintho, direttore Walter Testolin. Musiche di Josquin Despres.

Tecnica, ispirazione, ideale del suono, certo, ma il “miracolo Josquin” fu forse quello di riuscire a restituire il sublime inesprimibile della fede, del sacro e del divino, della visione ultraterrena, della totalità del creato inteso come unione dell’uomo e della natura con Dio. I tre mottetti presentati in questo programma sono accomunati da diversi elementi: la scrittura a cinque voci, le estensioni delle voci in cui sono ripartiti (un canto, tre linee di tenore e una di basso) e la presenza di un cantus firmus che si inserisce in determinati punti della composizione, dando vita a una architettura sonora che costantemente alterna “pieni” e “vuoti”.

  • DOMENICA 13 SETTEMBRE, 

Museo di San Marco (piazza San Marco, Firenze)

«Musica e parole al Museo di San Marco»

ore 10.30, Chiostro di San Domenico

Concerto: L’arte della trombetta. Marce, toccate e intonazioni, con Le Bucciarde (La Spezia), ensemble di trombe naturali e timpani. Musiche di Lubeck, Bendinelli, Monteverdi 

ore 11.30, Chiostro di San Domenico

Conversazione: La presenza domenicana nel complesso di San Marco a Firenze, con Padre Gian Matteo Serra, Rettore della Basilica di San Marco O.P.

ore 16.30, Chiostro di San Domenico

Concerto pomeridiano: Natura e passioni nel madrigale del Cinquecento, con Ensemble “Biagio Pesciolini” della Scuola di musica di Prato diretto da Mya Fracassini. Beatrice Cioni, Veronica Spada: soprani, Lucrezia Leporatti, Cristina Pierattini: contralti, Andrea Bochicchio, Federico Mancini: tenori, Tommaso Barni, Augusto Biagini: bassi. Musiche di Arcadelt, Verdelot, Rore, Wert, Marenzio, Monteverdi.

ore 17.30, Chiostro di San Domenico

Conversazione: “Qui perseveraverit salvus erit”. Il sublime simbolico nella musica di Josquin Despres, a cura di Walter Testolin

ore 21.15, Biblioteca di Michelozzo (Museo di San Marco, Piazza San Marco)

Concerto serale: Benigna mia Fortuna. Intavolature dei Madrigali di Cipriano de Rore da cantare et sonare nel lauto, nuovamente trovate, con Perrine Devillers, soprano, e Ariel Abramovich, liuto. Musiche di Cipriano de Rore e altri.

Il concerto presenta una selezione di madrigali a 4 voci di Cipriano de Rore, scelti non con un criterio cronologico o stilistico, ma esclusivamente e puramente letterario: la maggioranza delle opere selezionate sono versioni in musica di testi del Canzoniere di Petrarca e dell’Orlando Furioso di Ariosto, testi ai quali Cipriano prestò maggiormente attenzione nel suo mirabile corpus di musica profana. Completano il concerto alcuni brani di Melchior Newsidler e Jaches de Wert.

  • LUNEDÌ 14 SETTEMBRE

ore 19, MAD. Murate Art District (Piazza delle Murate)

Concerto pomeridiano: Vezzosi augelli. Natura, specchio dell’anima con Ensemble Stranarmoniae, diretto da Rossana Bertini. Musiche di L. Marenzio, J. de Wert, C. Monteverdi, A. Banchieri.

  • MARTEDÌ 15 SETTEMBRE

ore 17.30, Sala Sibilla Aleramo , Biblioteca delle Oblate (via dell’Oriuolo, 24)

Conversazione: Artisti, mercanti, pellegrini. Essere stranieri nella Firenze del Rinascimento, a cura di Lorenzo Tanzini.

  • MERCOLEDÌ 16 SETTEMBRE

ore 19, Cenacolo di Sant’Apollonia (via San Gallo 25) LUOGO DA CONFERMARE

Concerto pomeridiano: Polifonie europee con Ensemble Le tems revient. Musiche di Cornysh, Lobo, Isaac

ore 21.15, Auditorium Sant’Apollonia (Via San Gallo 25, Firenze)

Concerto serale: In illo tempore. Monteverdi tra nova e antica oratione, con l’Ensemble L’Homme Armé e l’Ensemble La Pifarescha diretti da Fabio Lombardo. Mya Fracassini, Marta Fumagalli: mezzosoprani, Paolo Fanciullacci, Andrés Montilla Acurero, Riccardo Pisani: tenori, Gabriele Lombardi: baritono; David Brutti, Josué Meléndez: cornetti, Rosita Ippolito: viola da gamba, Mauro Morini: trombone, Andrea Perugi: organo. Musiche di Claudio Monteverdi.

Nel corso degli ultimi decenni la musica sacra di Claudio Monteverdi è stata oggetto di letture diverse, alcune delle quali l’hanno relegata (pur con l’eccezione del famosissimo Vespro della Beata Vergine) ad una produzione minore più condizionata dalla “prima pratica”, cioè da un uso più tradizionale del contrappunto. Al contrario, e nonostante in epoca moderna sia stata oscurata dalla novità del Vespro pubblicato nella stessa edizione del 1610, la Missa in illo tempore è uno dei banchi di prova delle esplorazioni contrappuntistiche di Monteverdi, dove il contrappunto viene messo al servizio del testo, anche se in un modo diverso dalla coeva produzione madrigalistica.

BIGLIETTI: nei luoghi dei concerti un’ora prima dello spettacolo per i concerti serali di sabato 12, domenica 13 e mercoledì 16 (biglietto intero euro 18, ridotto euro 12). I biglietti prenotati, data la capienza limitata degli spazi, vanno ritirati 30 minuti prima dell’inizio dei concerti. Informazioni e prenotazioni: tel. 055 695000/3396757446 informazioni@hommearme.it o direttamente sul sito www.hommearme.it

Ad eccezione dei Concerti serali, tutti gli altri appuntamenti sono a ingresso libero. A causa della limitazione dei posti dovuta alle misure anti-covid, è caldamente raccomandata la prenotazione, anche per i concerti gratuiti.

L’HOMME ARMÉ, fondato nel 1982, svolge un’intensa attività di ricerca e di esecuzione concertistica e discografica del repertorio, principalmente vocale, dal Trecento al Seicento, dedicando particolare attenzione al repertorio fiorentino, In questo ambito ha effettuato registrazioni discografiche come Musica a Firenze al tempo di Lorenzo il Magnifico, Regina Pretiosa: una celebrazione mariana del Trecento Fiorentino, Missa in Assumptione Beatae Mariae Virginis di Marco da Gagliano. Nel corso delle sua attività concertistica ha ripetutamente e con successo eseguito grandi opere della letteratura antica come Vespro della Beata Vergine, Intermedi della Pellegrina, Rappresentazione di Anima et di Corpo). Nel corso degli anni ha collaborato con vari musicisti e direttori quali Frans Bruggen, Andrew Lawrence-King, Christophe Coin, Andrew Parrott, Kees Boeke, Alan Curtis. Da molti anni la direzione artistica del gruppo è affidata a Fabio Lombardo.

L’Homme Armé è stato ripetutamente presente nelle stagioni concertistiche di importanti istituzioni e festival, come ad esempio Ravenna Festival, Teatro Valli di Reggio Emilia, Mart di Rovereto, Teatro Regio di Parma, Unione Musicale di Torino, Amici della Musica (Verona, Mestre, Firenze), l’Orchestra della Toscana, la Società del Quartetto di Milano, il Festival Barocco di Viterbo, il Festival Cusiano del Lago d’Orta, i Concerti del Gonfalone di Roma; inoltre Canto delle Pietre, Segni Barocchi di Foligno, Taormina Festival, Festival Monteverdi di Cremona, Anima Mundi di Pisa, Concerti al Quirinale (RAI), Teatro Grande di Brescia e svariati altri. Negli ultimi anni, il gruppo ha sviluppato una riflessione sulle affinità tra alcune delle problematiche sollevate dalla “musica antica” e alcune forme di pensiero musicale attuale, ricercando analogie tra la ricerca della prassi esecutiva del repertorio antico e di quello contemporaneo. Tale riflessione ha stimolato L’Homme Armé ad estendere il proprio campo di ricerca ed esecuzione anche alla musica contemporanea. Ha così presentato con successo programmi molto particolari che affiancano musiche antiche e contemporanee da Dufay, Josquin, Palestrina, Janequin, Vecchi a Messiaen, Kurtag, Hersant, Lang, Sciarrino, Pezzati, Pärt, Nono, Cage, Berio; di quest’ultimo in particolare sono stati eseguite composizioni notevoli come Laborintus II, Cries of London e A-Ronne. Con questo repertorio ha partecipato tra l’altro a Fabbrica Europa, Architecture of voices (Kiev), Maggio Musicale Fiorentino, Tempo Reale Festival. In virtù della competenza professionale e del livello artistico delle sue esecuzioni, l’ensemble ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti e commissioni da istituzioni e comitati nazionali.

Walter Testolin, cantante e direttore, dedica gran parte del suo impegno musicale alla conoscenza e diffusione del repertorio vocale polifonico del Rinascimento, del quale è considerato uno dei più attenti e significativi esecutori. Nel 2001 ha fondato De labyrintho, che sotto la sua direzione si è affermato come uno dei gruppi vocali di riferimento nell’esecuzione del repertorio del XV e XVI secolo, svolgendo la propria attività presso i principali festival europei e le cui registrazioni discografiche hanno ricevuto consensi quali il Gramophone Critic’s Choice e il Premio Amadeus per il miglior disco dell’anno. Dal 2011 dirige il giovane ensemble vocale e strumentale RossoPorpora col quale sta sviluppando un profondo percorso di studio del repertorio madrigalistico italiano, che ha portato il gruppo ad esibirsi, tra gli altri, in festival prestigiosi quali Laus Polyphoniæ di Anversa e Oude Muziek di Utrecht. 

Ha cantato con molti con molti dei principali direttori della scena musicale rinascimentale e barocca europea e collabora in concerti e registrazioni discografiche con l’orchestra belga La Petite Bande diretta da Sigiswald Kuijken e da oltre vent’anni con il Coro della Radio Svizzera Italiana. Al Salzburg Festspiele del 2015 ha cantato nell’Iphigenie en Tauride di Gluck, con la direzione di Diego Fasolis, la regia di Moshe Leiser e Patrice Caurier e con Cecilia Bartoli nel ruolo della protagonista. Attivo anche nel repertorio contemporaneo, ha cantato e diretto opere di alcuni tra i principali compositori della scena musicale odierna e ha recentemente partecipato alle messe in scena delle opere “Cuore di Cane” di A. Raskatov e “Die Soldaten” di B. A. Zimmermann presso il Teatro alla Scala di Milano.

Perrine Devillers si è perfezionata alla Schola Cantorum Basiliensis, dove si è specializzata in musica antica. Canta regolarmente in ensembles come Sollazzo Ensemble (cond. Anna Danilevskaïa), Pygmalion (cond. Raphaël Pichon), Profeti della Quinta (cond. Elam Rotem), Vox Luminis (cond. Lionel Meunier ), Ensemble Correspondances (cond. Sébastien Daucé), La Tempête (cond. Simon-Pierre Bestion), Huelgas Ensemble (cond. Paul Van Nevel). A Basilea è stata Abra nella Juditha Triumphans di Vivaldi e Belinda in Dido and Æneas di Purcell; all’Opéra Comique di Parigi è stata Alcina in La liberazione di Ruggiero dall’isola d’Alcina di Francesca Caccini.

La Pifarescha nasce come formazione di Alta cappella, organico strumentale di fiati e percussioni diffuso con il nome di “Piffari” e ampiamente celebrato in tutta l’Europa del Medioevo e del Rinascimento. I Piffari erano attivi sia autonomamente che in appoggio ad altri organici strumentali, vocali, o gruppi di danza. L’ensemble unisce ed alterna le ricche ed incisive sonorità dell’ “alta” con quelle più morbide della “bassa cappella”, attraverso l’utilizzo di un ampio strumentario: tromboni, cornetti, trombe, bombarde, cornamuse, ghironda, dulciana, flauti, viella, viola da gamba, percussioni, salterio e molti altri. Inoltre, segue la progressiva evoluzione che porterà il gruppo di alta cappella a trasformarsi ed approdare alla formazione di fiati dei cornetti e tromboni, consort nobile per eccellenza tra Rinascimento e Barocco. Questo organico, ormai profondamente mutato pur mantenendo spesso il vecchio nome di piffari, diventa un’altra caratteristica distintiva delle possibilità dell’ensemble, e viene ulteriormente ampliato con l’integrazione di strumenti a tastiera, archi e voci, in piena aderenza con i canoni estetico-stilistici del repertorio del XVI e XVII secolo. Attiva in vari settori dello spettacolo e presente in importanti Festival Internazionali, La Pifarescha ha inciso per CPO, Classic Voice, Dynamic, Arts e Glossa.

La IV edizione di FloReMus è realizzata con il sostegno di

  • Regione Toscana
  • Comune di Firenze
  • Città Metropolitana di Firenze
  • Fondazione CR Firenze
  • MIBAC

e in collaborazione con

  • Estate Fiorentina 2020
  • Polo Museale della Toscana
  • Biblioteca delle Oblate
  • MAD