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Allo Spazio Alfieri di Firenze dal 17 al 27 ottobre il film “Grazie a Dio” di François Ozon sui bambini di Lione abusati da un sacerdote (con il trailer)
Da giovedì 17 ottobre 2019 (sottotitolato italiano – ore 16.30, 19.00 e 21.30 / fino a domenica 27 ottobre 2029 – vari orari) in esclusiva allo Spazio Alfieri di Firenze il nuovo film del regista François Ozon – Gran Premio della Giuria al Festival di Berlino – Grazie a Dio. Il film riprende il suo titolo dalle parole testuali dell’arcivescovo di Lione, Philippe Barbarin, alla conferenza stampa sul caso di pedofilia ecclesiastica che nel 2016 ha sconvolto l’opinione pubblica francese: “Grazie a Dio tutti questi fatti sono prescritti”. Nel cast Melvil Poupaud, Denis Ménochet, Swann Arlaud, Josiane Balasko.
Interamente basato sulla cronaca vera – come già l’inchiesta di “Spotlight” e lo straziante documentario di Alex Gibney sugli abusi su bambini sordomuti, “Mea Maxima Culpa – Silenzio nella casa di Dio”- quello di Ozon è un film sorprendente, che rispetta i fatti e i nomi reali degli interessati: per questo in Francia ha rischiato, fino all’ultimo, di non uscire, per l’opposizione dei ‘veri’ protagonisti della vicenda.
La sceneggiatura segue, cronologicamente, la genesi del sito “La parole libérée”, che ha dato voce agli ex ragazzi abusati. I soggetti narranti e operanti sono le vittime non rassegnate di un sacerdote stimato e benvoluto, padre Bernard Preynat, colpevole ‘solo’ di aver abusato per anni di decine e decine di piccoli boy scout che assisteva. Le vittime ormai adulte, in successione, hanno il coraggio di riportare a galla quell’incubo che trent’anni prima gli ha segnato la vita, scontrandosi con la vergognosa sordità del cardinale Barbarin, che giusto nel marzo di quest’anno è stato condannato in primo grado a sei mesi con la condizionale per “omessa denuncia di maltrattamenti”. (Nelle foto: alcune scene della pellicola di Ozon).
Barbarin ha presentato sette mesi fa le sue dimissioni al Papa, ma non sono state accettate. Mai processato, padre Peyrat è stato comunque espulso dallo stato clericale dal Tribunale Ecclesiastico.
“Quello che mi ha sconvolto – dice il regista – è che tutti sapevano, che molte famiglie cattoliche praticanti avevano denunciato i fatti e che per trent’anni quel sacerdote sia stato lasciato al suo posto, a contatto con i bambini, libero di fare quello che dichiaratamente faceva – a suo dire – per malattia”. Quello di Ozon è il film di un laico, di educazione cattolica, ‘per e non contro la Chiesa’, come afferma uno dei personaggi. Ma soprattutto è un film, prodigo di tensioni in crescendo, asciutto, antiretorico, costruito su traiettorie intime che approdano a un senso politico.
trailer https://www.youtube.com/watch?
Ingresso: Intero • € 8,00 Ridotto • € 6,00
Info tel. 055 5320840 – www.spazioalfieri.it