Entro un anno sarà pronto il nuovo Museo Igor Mitoraj a Pietrasanta. L’opera finanziata dal ministero con due milioni
Museo Mitoraj: il sindaco di Pietrasanta Massimo Mallegni a Firenze per la firma dell’accordo. per cui parte ufficialmente giovedì 16 febbraio 2017 l’iter per la realizzazione del museo evento dedicato all’artista franco-polacco e cittadino onorario Igor Mitoraj che aveva scelto la Piccola Atene per creare le sue opere e per vivere. Il nulla osta del consiglio comunale di Pietrasanta, che si è riunito mercoledì 15 febbraio, ha dato il via al percorso che porterà entro la fine del 2017 (massimo nei primi mesi del 2018) alla nascita del nuovo museo.
L’opera è interamente finanziata dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali, con un investimento di due milioni di euro che saranno assegnati in due anni. 220mila euro saranno erogati subito all’atto della firma per sostenere la fase iniziale. Pietrasanta è l’unica città Toscana, insieme a Firenze, ad aver ottenuto il finanziamento del Ministero grazie ad un progetto innovativo, moderno ed originale.
E’ stato Mallegni ad illustrare al consiglio comunale pietrasantino le motivazioni che hanno portato all’individuazione della sede dell’ex mercato coperto di via Oberdan e le caratteristiche del nuovo spazio polifunzionale che ospiterà anche mostre temporanee e fungerà da spazio aggregativo: “E’ un momento significativo per la comunità di Pietrasanta. Giovedì pomeriggio firmiamo l’accordo con il Mibact presso il segretariato generale di Firenze: entro 8 mesi partiranno i lavori e poseremo la prima pietra. Il Museo sarà dedicato alla collezione di Igor Mitoraj, ma è anche previsto uno spazio da destinare a mostre non permanenti ed itineranti che abbiano un filo conduttore con il maestro. Ci sarà un biblioteca artistica ed un punto ristoro di qualità. Il Museo avrà una caratura internazionale a potenziamento dell’offerta culturale, turistica ed artistica della nostra città”.
La scelta di realizzare il Museo Mitoraj nello stabile dell’ex mercato coperto non era esclusiva dell’amministrazione comunale, ma è stata compartecipata con gli eredi dell’artista e con il Ministero dei Beni Culturali. Inizialmente erano tre le opzioni suggerite dal Comune: oltre all’attuale sede del mercato coperto, erano stati proposti l’attuale edificio di via S. Agostino che ospita la scuola geometri e ragionieri e Palazzo Moroni in Piazza Duomo. “Per impedimenti oggettivi, sul piano anche strutturale, le altre opzioni sono state bocciate. – ha spiegato Mallegni al consiglio comunale – Gli spazi erano insufficienti e le strutture inadatte per reggere il peso delle opere. Problematiche che non erano superabili se non con investimenti enormi. Lo spazio del mercato coperto risponde invece alle richieste del Ministero e degli eredi. Ringrazio per averci accompagnato in questo percorso Stefano Contini della Galleria Contini”. L’amministrazione comunale aveva incontrato, nelle scorse settimane, anche gli attuali locatari del mercato che dovranno lasciare la struttura: “Le imprese presenti all’interno si stanno ricollocando nel centro storico e noi le stiamo aiutando. Il fioraio potrebbe rimanere la dove è oggi: i fiori erano uno degli argomenti più vicini al maestro. E’ un elemento di originalità di uno spazio unico nel suo genere a livello planetario”.