XXIV Giornata europea della cultura ebraica dedicata alla “bellezza”. Firenze città capofila in Italia. In Toscana un ricco calendario di iniziative. Dal 9 settembre

È dedicata alla “bellezza” la XXIV edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica che vedrà Firenze città capofila in Italia della manifestazione che quest’anno ha ricevuto la medaglia del presidente della Repubblica. L’iniziativa, coordinata e promossa dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, alla quale aderiscono trentacinque Paesi europei, invita ad approfondire la conoscenza dell’ebraismo aprendo alla cittadinanza le porte di Sinagoghe, musei e altri siti ebraici. Quest’anno in Italia saranno 101 le località, distribuite in sedici regioni, da nord a sud alle isole, che prenderanno parte all’iniziativa con eventi dedicati. (Sopra il titolo l’interno della Sinagoga di Firenze)

Come ha sottolineato Noemi Di Segni, presidente Unione Comunità Ebraiche Italiane nel suo messaggio di presentazione della Giornata “La bellezza, per le nostre comunità ebraiche, è anche la sfida di saper raccontarsi, rappresentarsi e farsi riconoscere come parte integrante della storia e della cultura italiana in tutte le sue dimensioni, alle quali l’attitudine e la millenaria tradizione ebraica di pensiero, azioni e patrimonio valoriale ha tanto contribuito. Una vera e propria sfida…nel segno di un necessario e non più rimandabile rinnovamento delle nostre società e collettività, a partire da noi come singoli”.

La Giornata Europea della Cultura Ebraica è un appuntamento culturale ormai consolidato anche e soprattutto a Firenze che da anni aderisce all’iniziativa, portando centinaia di visitatori a trascorrere la domenica circondati dal verde del giardino della Sinagoga.

Il tema della bellezza – spiega il presidente della Comunità Ebraica di Firenze e Siena, Enrico Fink – può essere declinato in tanti modi. È stato scelto quest’anno come fil rouge della Giornata Europea della Cultura Ebraica, e non è certo un caso che si sia pensato di mettere al centro, come capofila nazionale, Firenze, da secoli simbolo essa stessa di bellezza. In questa undicesima edizione del Balagàn appena conclusa, abbiamo voluto affrontare questo tema sotto vari aspetti anche durante tutta l’estate. Sarà la bellezza dell’arte, in collaborazione con il nostro museo, e la bellezza della musica ascoltata nel nostro giardino; la bellezza dell’arte, ma anche la bellezza dell’etica, della solidarietà, del vivere insieme”.

La Sinagoga e il Museo Ebraico di Firenze, la Sinagoga e il Museo Ebraico di Siena con le comunità ebraiche della Toscana offriranno un ricco programma di iniziative all’insegna della conoscenza e dell’approfondimento dell’ebraismo che attraverso i vari appuntamenti creati per sottolineare l’importanza del rinnovamento ma anche dell’apertura e del confronto interculturale.

Il denso calendario di appuntamenti prenderà il via a Firenze sabato 9 settembre alle ore 21,30 con il concerto di y , percussionista e cantante tra il jazz e la world music. Liron Meyuhas, impegnata nel mondo del sociale, si è formata durante i suoi viaggi in Europa e Nord Africa sviluppando una sensibilità particolare verso una concezione “nomade” della musica.

Ha studiato in Italia presso l’Accademia Nazionale del Jazz e ha collaborato con numerosi gruppi ed artisti.

Il concerto propone un personale percorso nel mondo dei canti tradizionali ebraici arrangiati per voce, percussione e pianoforte. I testi parlano della connessione tra uomo/donna e natura, così come con D-o. Una profonda riflessione sulla ricerca delle proprie origini e della propria identità che combina melodie e ritmi diversi.

Domenica 10 settembre, dopo i saluti istituzionali, si inizierà alle ore 11, con l’incontro “La bellezza: un bel rischio da correre”. Una conversazione serrata, tante domande e risposte veloci per raccontare le molteplici dimensioni spirituali ed estetiche nell’ebraismo. Ne parlano la giornalista Daniela Hamaui, il Rabbino Roberto della Rocca, il filosofo Davide Assael e lo storico dell’arte Eike Schmidt. A moderare l’incontro Giuseppe Burschtein. In modo sperimentale e forse un po’ provocatorio parteciperà anche ChatGPT, il sistema logico basato sull’intelligenza artificiale specializzato nella conversazione con gli umani. Il sistema, che sarà consultato in diretta farà emergere, come sempre accade, risposte sorprendenti.

Alle ore 12,15 – 14,15 – 15,45 – 16,30 lo spettacolo a cura del Teatro della Tosse dal titolo: “In corpo al pescecane”. All’interno della pancia del pesce si incontrano Pinocchio e suo babbo, in un dialogo poetico e divertente tra un attore e un pupazzo, dove per una volta sarà il burattino a dare vita e voce a Geppetto. Poi toccherà al pubblico entrare nel corpo del Pescecane per ammirare le opere di Luzzati che il mostro ha inghiottito insieme agli straordinari personaggi del meraviglioso mondo dell’artista.

È da più di quarant’anni che il Teatro della Tosse (il cui nome viene dalla sua prima sede: un teatrino di poco più di cento posti in una vecchia strada di Genova che si chiama appunto Salita della Tosse) affronta con leggerezza e rigore un gioco molto serio come il teatro. “Il gioco – spiegano dalla Fondazione Luzzati Teatro della Tosse – ci ha permesso di infrangere gli schemi e di portare il teatro dove non era immaginabile portarlo: dalla sgangherata saletta in Salita della Tosse del 1975 alla comoda multisala (la prima in Italia!) che ci ospita dal 1986”. La testarda giocosità della Tosse ha portato il teatro negli spazi del manicomio di Quarto, tra le rovine di Forte Sperone, nell’archeologia industriale dell’ex Ansaldo o sugli scogli della diga foranea.

Un teatro che ha scritto un pezzo importante della storia della cultura a Genova: fatto con le mani, costruito pezzo per pezzo tra falegnameria, sartoria e laboratori.

Alle ore 12,30 “I cinque sensi e la bellezza” a cura di ADEI Wizo Firenze (l’Associazione donne ebree d’Italia). L’intervento dell’Adei Wizo è volto al pubblico, soprattutto non ebraico, per far comprendere quanto ogni azione, anche la più semplice e quotidiana, nell’ebraismo si possa sublimare in qualcosa di speciale e quanto la ripetizione di atti o parole possano innalzare lo spirito ad essere fonte di bellezza.

Alle ore 13,30 sarà la volta del cooking show dello chef Simone Bocca detto “il Pè” con “La bellezza nel piatto”. Una ricetta raccontata (degustazione su prenotazione scrivendo via email a giorgio.depolo@firenzebraica.it) in dialogo con Ariela Cassuto che vedrà protagonista il cacciucco alla livornese.

Alle ore 14,30  “La bellezza raccontata”, spettacolo di animazione a cura di Simcha Jelinek.

Alle ore 15, “La Bellezza nel TaNaKh” l’incontro a cura del Rav Gadi Piperno. Introdotto da Odelia Liberanome “Shir ha-shirim – La Bellezza nel Cantico dei Cantici”, a cura di Shulamit Fürstenberg e Milka Ventura, con la partecipazione del Gruppo di canto delle donne della Comunità ebraica di Firenze vedrà protagonista una delle più alte poesie d’amore di tutti i tempi. Ascolteremo il poema raccontarci la bellezza della donna vista dall’uomo e quella dell’uomo vista dalla donna, le immagini con cui i due amanti cantano la natura nel suo risvegliarsi a primavera e reciproco desiderio appassionato.

Il gruppo di canto delle donne della Comunità, che da anni cerca di recuperare le tradizioni del rito minhag fiorentino, soprattutto per le melodie delle Meghillot che si leggono durante le festività, canterà alcuni capitoli del Cantico.

Alle ore 16, dopo la presentazione di mostre e installazioni “La bellezza delle diversità”, Raffaella Di Castro dialoga con Stefano Levi Della Torre. Cosa hanno a che fare l’una con l’altra la bellezza e la diversità, l’estetica con l’etica? Il dubbio aumenta, se il contesto di riferimento è quello dell’ebraismo che un luogo comune radicato nel tempo e nella “cultura” tende a considerare poco – se non per nulla – incline all’arte e all’estetica.

Alla radice di tale pregiudizio vi è un’interpretazione banale e scorretta del divieto biblico di immagini, o meglio di idolatria. Proprio scavando nell’orizzonte di significati e interpretazioni interni all’attitudine non raffigurativa del monoteismo ebraico, si apriranno una molteplicità di nessi, di possibilità etiche ed estetiche. Al punto da poter dire – parafrasando una espressione di Emmanuel Levinas – che la bellezza delle differenze, l’uguaglianza tra diversi, il pluralismo e il rispetto verso gli altri, si mostrano come “una bella conseguenza del monoteismo ebraico”.

Alle ore 16,45 “La bellezza del donare, ebrei collezionisti d’arte, mecenati e filantropi” con Alberto Boralevi e Giovanna Lambroni in occasione dell’uscita del nuovo catalogo della Collezione di Leone Ambron donata alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti

Alle ore 17,15 “La bellezza della solidarietà. Giardino dei Giusti” con Francesco M. Cataluccio e Ugo Caffaz. La bellezza della solidarietà viene raccontata nei Giardini dei Giusti dove per ogni Giusto viene piantato un albero. Perché gli alberi sono Vita e la rappresentazione perfetta della sua bellezza. I Giusti di tutto il mondo infatti hanno coraggiosamente salvato delle vite altrui con il loro altruismo.

Alle ore 18 “Aspettando Gioele” con Raffaella Di Castro, Enrico Fink, Gadi Piperno,

Gadi Schoenheit a seguire alle ore 18,30 “Allontana la tristezza dal tuo cuore” (Qohelet 11,10) Monologo di e con Gioele Dix.

Lo spettacolo è un monologo a sorpresa che partendo dai testi sacri unisce ironia e gioia di vivere riflessioni sul futuro. Viene percorso un cammino attraverso le pagine più belle di un testo spesso dimenticato, di cui si vuole restituire non solo la sacralità, ma anche tutta la bellezza poetica e letteraria. Mettendo in luce le piccole incrinature, evidenziando gli elementi sottilmente umoristici, e sottolineando le possibilità  parodistiche, Gioele Dix guarda alla Bibbia senza timore reverenziale, ma senza cadere nel blasfemo. Il Libro diviene un grande contenitore, un immenso collettore in cui ritrovare storie d’amore, film western, romanzi d’avventura e polizieschi. Gioele Dix si pone come l’uomo comune che cerca di leggere un libro con buon senso e ironia, che guarda alle vicende narrate come a una grande storia collettiva, una sorta di kolossal da applaudire ma anche da interpretare.

 

Durante il corso della giornata sarà possibile partecipare al laboratorio “La bellezza tattile” a cura di Dora Liscia (prenotazione al numero 0552989879).

“In corpo al pescecane” Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse di Genova breve spettacolo e visita guidata con Pinocchio e Tamino tra le scenografie e i bozzetti di Emanuele Luzzati ((prenotazione al numero 0552989879)

In diretta con Siena ci sarà l’incontro con Marina Calloni “La bellezza di Amelia. Racconti, letture e immagini ricordando Amelia Rosselli”. Poi la proiezione di un video che racconterà la bellezza del Ghetto di Venezia e l’ultimo restauro della Sinagoga italiana.

Non mancherà la video installazione “La bellezza del restauro” a cura di Opera del Tempio ebraico di Firenze.

La mostra “le Ketubbot dell’archivio della Comunità ebraica di Firenze”, le attività per bambine e bambini: “Coltivare la bellezza e la meraviglia”, guardando alle feste ebraiche e ai testi ebraici, a cura di Sara Cividalli.
Immancabili, infine, gli stand di assaggi della cucina ebraica a cura di: Ba’Ghetto Restaurant Firenze, Ruth’s Ristorante ebraico kosher, Balagan Bistrot Cafè che proporrà bevande e aperitivi dalle mille tradizioni ebraiche e degustazione di vini kasher di cantine toscane. Sarà presente anche Ambrosia gelati kasher, con l’assaggio dello speciale gusto, “Yoffi” creato apposta per la Giornata Europea della Cultura Ebraica: una ricetta mediterranea speciale che unisce zafferano, arancia e pistacchio.

Non mancherà l’occasione per acquistare libri e oggetti di cultura ebraica al Bookshop di Opera Laboratori. Sempre domenica sarà possibile, infine, visitare gratuitamente la Sinagoga e il Museo ebraico di Firenze con visite guidate alle ore 12, 15,30 e 17,30 a cura di Opera Laboratori (prenotazione obbligatoria al numero 055 2989879).

Ricordiamo che in caso di maltempo gli incontri si svolgeranno all’interno della Sinagoga.