Teatro Comunale di Bologna, gli abbonati crescono del 30% (ora a quota 4.100) e aumentano del 40% gli introiti della biglietteria

Si avvia alla conclusione la campagna abbonamenti 2020 del Teatro Comunale di Bologna, registrando dati particolarmente positivi rispetto sia al numero di abbonati sia all’incasso di biglietteria. Dal raffronto sul triennio 2018-2020 emerge che il totale complessivo di abbonati alle Stagioni d’Opera, Sinfonica e Danza supera il 30% di incremento, raggiungendo quota 4.100 circa, mentre sfiora un aumento del 40% l’introito di biglietteria.

Dopo l’importante crescita riscontrata già nel 2019 rispetto al 2018 (25% ca. in più di abbonati e di incasso), anche il 2020 conferma la tendenza positiva guadagnando sull’anno precedente un + 5% ca. di abbonati e un + 12% ca. di proventi.

Un dato particolarmente significativo riguarda gli abbonati alla Stagione Sinfonica 2020: sono 933, contro i 705 del 2019. Crescono ancora di oltre il 5% gli abbonamenti alla Stagione Danza, introdotti con successo nel 2019, mentre si confermano in linea con l’anno scorso quelli alla Stagione d’Opera.

Se nel 2018 il ricavo totale di biglietteria proveniente dalla vendita abbonamenti era di 1.002.000 euro, nel 2019 è stato di 1.251.000 euro e nel 2020 ha raggiunto quota 1.393.000 euro.

A questo si aggiunge una informazione sulla presenza di pubblico estremamente positiva: ha fatto registrare il tutto esaurito in ogni recita l’opera che ha appena inaugurato la Stagione in corso, il “Tristan und Isolde” di Richard Wagner co-prodotto con il Théâtre Royal de la Monnaie, nell’ideazione artistica di Ralf Pleger e di Alexander Polzin e con la direzione di Juraj Valčuha.

«Sono particolarmente soddisfatto di questo triennio di lavoro – dice il sovrintendente del Teatro Comunale Fulvio Macciardi – nel quale abbiamo puntato su un modello gestionale volto a valorizzare al massimo le potenzialità del Teatro, coinvolgendo il pubblico con un cartellone di qualità attento al grande repertorio ma anche alle proposte più innovative. I risultati raggiunti sono una conferma che tenere alto il livello di efficienza, aumentare l’offerta e la produttività, senza perdere di vista la qualità, è la strada giusta da percorrere. Se riempire la sala con titoli come La traviata o La bohème è quasi una certezza, farlo con Tristano e Isotta è una sfida più difficile da conseguire e il risultato ottenuto testimonia come il pubblico si riveli, ancora una volta, di qualità e attento all’offerta artistica. Affrontiamo, quindi, le nuove sfide della Stagione 2020 partendo da questi dati positivi, sperando di continuare a suscitare grande interesse e partecipazione con le nostre proposte».

Questi risultati si inseriscono, inoltre, nel profondo lavoro di risanamento che il Teatro ha compiuto nell’ultimo quinquennio, sotto l’egida del Consiglio di Indirizzo composto da Fulvia De Colle, Chiara Galloni, Andrea Graziosi, Michele Trimarchi, e – con il recente ingresso del socio privato, in rappresentanza della Fondazione Carisbo – Gianluigi Magri, che formalmente chiude il proprio mandato a inizio febbraio.

 «Sono stati anni caratterizzati da scelte difficili – affermano i consiglieri – dettate da un forte senso di responsabilità verso il conseguimento del pareggio di bilancio strutturale dell’Ente, che il nostro Consiglio era tenuto a garantire. Un Consiglio volutamente sobrio e senza protagonismi, che per statuto, per composizione e per le modalità dinamiche e puntuali con cui è intervenuto nella vita e per l’interesse del Teatro, ha rappresentato un momento di forte discontinuità rispetto al passato. I risultati finalmente raggiunti sia dal punto di vista manageriale che reputazionale ripagano ogni sforzo e non possiamo che essere soddisfatti di lasciare a chi succederà, e a tutta la cittadinanza, un Teatro che oggi ha la possibilità di progettare in grande, poggiando su basi in continua evoluzione, ma solide».