Pandemia da Covid-19: Alberta Ticciati sindaca di Campiglia Marittima scrive ai docenti e alle famiglie. Ecco le due lettere

Due lettere di Alberta Ticciati (foto sopra il titolo), sindaca del Comune di Campiglia Marittima, scritte in questo momento in cui si acuisce la pandemia da Covid-19: la prima lettera è indirizzata dai docenti e formatori, la seconda ai genitori e ai ragazzi che vanno a scuola. 

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Cari docenti e formatori,

questo è un anno davvero difficile per il nostro Paese, sono state messe in discussione molte delle certezze che nel tempo ci siamo costruiti con sacrificio, con determinazione, con convinzione. Prima tra tutte la scuola. Ci lasciamo alle spalle un anno educativo monco, quando a marzo abbiamo dovuto abbandonare i luoghi della formazione per tutelare la nostra salute e quella degli altri. Abbiamo lottato tutti insieme per ripartire e ci siamo riusciti. Non senza  criticità, limiti, errori, ma abbiamo restituito futuro alle nostre comunità. 

Vi scrivo per ringraziarvi, sinceramente, della vostra competenza, preparazione, dedizione, per il vostro senso di servizio e di responsabilità. A voi oggi, più di ieri, è consegnato il ruolo più importante: accompagnare i nostri ragazzi a superare questa buia pagina della storia per poter poi costruire il mondo di domani.

Ma vi chiedo ancora una cosa. So che lo state già facendo ma mi sento di condividere con voi la necessità di collaborare tutti insieme  per trasmettere ai ragazzi l’importanza di autogestirsi, autolimitarsi oggi per avere tutte le possibilità di scelta possibile domani. La vostra presenza e il vostro lavoro rappresenta una guida, un esempio irrinunciabile per i nostri ragazzi ed è quel contributo essenziale che può modificare le loro abitudini e i loro stili di vita.

Conto su di voi e mi metto a disposizione, ringraziandovi infine per l’eccezionale lavoro che siete riusciti a portare avanti durante il lockdown con la didattica a distanza, superando difficoltà che sembravano insormontabili. Non eravamo pronti, questa emergenza ha travolto anche il sistema scolastico ma il vostro instancabile impegno ha consentito che nessun alunno fosse lasciato solo. 

Dal vostro spirito di servizio, dal vostro senso di responsabilità e dal vostro prezioso lavoro passa gran parte della forza della nostra comunità. Grazie di tutto e un augurio di un buon lavoro.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Cari genitori, cari ragazzi,

Stiamo vivendo in una situazione che mai avremmo potuto immaginare, fatta di ostacoli, di paure, di incertezza e di criticità. Dove le azioni più consolidate e più “naturali” vengono messe in discussione, dove le certezze lasciano spazio a dubbi e domande. Spiamo preoccupati e spaventati, non possiamo negarlo ed è legittimo che sia così. Talvolta la paura si supera chiudendoci in noi stessi oppure rifiutando in modo scaramantico la realtà delle cose. Noi dobbiamo riuscire ad evitare entrambi questi due atteggiamenti, richiamandoci al senso civico, al rispetto di sé e degli altri, alla responsabilità che abbiamo verso i nostri figli, nonni, amici, vicini di casa. È stato difficile e purtroppo lo sarà ancora, ma dobbiamo cercare di affrontare con lucidità e razionalità ciò che sta accadendo nel nostro mondo.

La scuola rappresenta la speranza, la forza, il futuro ed è uno dei luoghi più sicuri, ce lo dimostrano i dati epidemiologici. La vita di ognuno di noi, però, prosegue, deve proseguire anche fuori, dove ciascuno deve autodeterminarsi. Per questo chiedo a voi ragazzi, ma soprattutto a voi genitori di osservare con attenzione le poche regole che ci siamo dati. Evitate di assembramenti di fronte agli ingressi scolastici, agli esercizi commerciali, trasmettete ai vostri figli non il terrore, ma la gravità della situazione, così che quando si trovano da soli possano sentire su di loro il peso dei gesti che fanno.

Questa non è una lezione ma una raccomandazione, un invito sentito di chi da mesi, come voi, prova a dare il suo contributo per contenere il contagio, per mettere in campo tutte le misure utili a consentire la prosecuzione della nostra quotidianità che però non deve essere “normale”. Dobbiamo sforzarci di cambiare i nostri stili di vita, le nostre abitudini, dalle piccole cose. Misurarci la febbre prima di uscire di casa, lavarsi bene e spesso le mani, indossare la mascherina e in caso di sintomi contattare il medico di famiglia. 

Per la maggior parte il Covid19 si risolve con poco più di una influenza, tosse o mal di gola, ma solo in Toscana ad oggi per 889 persone significa ricovero in ospedale, per 110 persone essere intubate e ricoverate in terapia intensiva, e per altri addirittura alla morte. Non dico questo per fare del terrorismo ma perché si sia consapevoli della situazione. Per i più fragili, per chi ha patologie, per chi ha difficoltà, per loro noi dobbiamo responsabilmente difenderci dalla diffusione di questo virus.

Vi scrivo per condividere l’importanza che ciascuna delle nostre azioni ha su di noi e sugli altri. Facciamo di tutto per evitare nuove restrizioni che poi ricadono sulle attività commerciali, ed aggiungono all’emergenza sanitaria un grande danno economico che non ci possiamo permettere. Per quanto riguarda l’Amministrazione Comunale ho definito prioritario il controllo rispetto ai protocolli covid19 da parte della Polizia municipale ed ho scritto alla Prefettura per invitarla a dare indicazioni analoghe anche alle forze armate, pena consistenti sanzioni amministrative sino al penale.

Grazie per lo sforzo, il sacrificio che avete fatto e che farete. Proseguiamo in questo modo e lavoriamo per lasciarci questo brutto periodo alle spalle.

Un abbraccio a tutti voi.