Modartech di Pontedera in festa per le prime nove laureate in Fashion Design, corso equiparato alla laurea triennale. Le loro tesi

Prime corone d’alloro per Istituto Modartech: giovedì 14 gennaio 2021 è stato il Graduation Day, la giornata dedicata alla discussione delle tesi di laurea delle prime nove laureande in Fashion Design, corso equiparato alla laurea triennale capace di inanellare una serie di successi durante l’intero ciclo. La discussione delle tesi avverrà in presenza, negli spazi della Scuola di Alta formazione ospitata dall’ex stabilimento Piaggio di Pontedera (viale Piaggio, 7), a partire dalle ore 9.30. Per l’occasione saranno presenti il Presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo e il Sindaco di Pontedera Matteo Franconi, oltre al Direttore di Istituto Modartech Alessandro Bertini. 

Sarà il momento per fare un primo bilancio sul corso in Fashion Design, ma anche sulla risposta della Scuola alla pandemia, sull’evoluzione della didattica e sul Distretto Toscana, chiamato oggi a sfide ancor più complesse. Il corso in Fashion Design ha ottenuto l’accreditamento del Ministero per l’Istruzione, Università e Ricerca nell’anno accademico 2017/18: da allora è passato da 9 a 50 iscritti, grazie a una proposta didattica in grado di integrare formazione accademica e specialistica ad attività laboratoriali, stage e tirocini formativi in aziende del territorio. Anche in quest’ottica, nello stesso triennio Istituto Modartech ha allargato il network, passando da 500 a 700 imprese coinvolte in progetti di collaborazione. 

A questi contatti diretti con le aziende si sono affiancate numerose occasioni di visibilità, grazie alla partecipazione a importanti contest internazionali, indetti nell’ambito di manifestazioni come AltaRoma, MittelModa, London Fashion Week, Milano Fashion Week, Pitti Immagine, Micam, durante le quali gli studenti Modartech hanno raccolto importanti premi e si sono messi in luce per il proprio talento. 

Tra le tappe principali ricordiamo la vittoria del concorso indetto da CNA Federmoda per AltaRoma (2018), così come della call “Vesti il Parco Archeologico del Colosseo” (2019), il lancio della prima linea di outfit brandizzata Modartech (2019), la partecipazione a Pitti Immagine con l’evento Talent Lab, in collaborazione con Peuterey e Lectra (2020), il primo premio ottenuto alla Milano Graduate, competizione riservata alle più rinomate scuole di moda in Italia, a cura della Camera Nazionale della Moda Italiana (2020). Tante le occasioni di formazione di alto livello, grazie a specifici workshop e guest professor del calibro di Aldo Drudi, autore delle grafiche delle moto, dei caschi e delle tute dei piloti del Motomondiale, Irene Della Maggiore, Quality and Anti Counterfeit Manager Balenciaga, Felice Limosani, creativo multidisciplinare e new media artist, Stefano Dominella, Presidente Gattinoni Couture, Alessandra Carta, Creative Director e Fashion Consultant, Piero Vitalini, Fondatore Forza Giovane e molti altri. Da ricordare anche lo sviluppo della collaborazione con l’Istituto di Biorobotica Sant’Anna di Pisa sulle “Wearable Technologies”. Fino alla sfida della Didattica a Distanza, imposta dalla pandemia, ma tradotta in opportunità per strutturare una proposta formativa mista, che alterni lezioni da remoto con tecnologie avanzate e attività laboratoriali in presenza, riprese fin dal primo momento possibile in sicurezza. 

Proprio questa modalità ha permesso agli studenti del corso in Fashion Design di completare le proprie collezioni e dare vita al primo Modartech Fashion Show completamente in digitale, nell’estate 2020. Una prova vinta, raccontata in seguito in un fashion film presentato alla Settimana della Moda di Milano. Con un titolo evocativo, “The Values”. “Perché i valori di artigianalità, creatività e innovazione sono quelli che stanno alla base di Istituto Modartech e del Made in Italy – sottolinea il Direttore Alessandro Bertini – e quelli che ci permettono di affrontare in modo vincente il futuro”. 

 

TESI DI LAURA 2020 – ISTITUTO MODARTECH

FEDERICA BARSETTI
MANA. Fashion Design e BioRobotica

“Mana” è un termine tribale che significa “forza interiore”. Tale termine nel gaming assume il significato di stato di salute dell’anima. Incrementare il Mana corrisponde ad amplificare la qualità di vita.

Questo lavoro di tesi si prefigge lo scopo di proporre una collezione di moda pensata e sviluppata con il concept di rehab psicologico, che possa riuscire ad espandere tale rehab alla sfera fisica grazie alla collaborazione tra la figura del Fashion Designer e l’Istituto di BioRobotica del Sant’Anna.
Integrare un guanto robotico ad una collezione di moda significa aumentare la percezione tattile e lanciare un messaggio di inclusione in un tentativo di connessione tra moda e scienza volto ad abbattere le barriere della diversità. 

CLARISSA DI RENZONE
La moda non si occulta

Il termine Occulto deriva dalla parola latina “Occultus”, esso si riferisce alla conoscenza di ciò che è nascosto o segreto, utilizzato con valenza negativa durante il periodo della caccia alle streghe. Un termine adottato nell’ambito della collezione per rappresentare la tematica purtroppo attuale della violenza sulle donne, con l’obiettivo di trasmettere  con i capi un messaggio di forza e indipendenza.
Focus su maglieria, ricami ed elementi dipinti, tutti interamente realizzati a mano. E grande attenzione ai
materiali e accessori eco friendly, come la pelle bio veg composta da mais e cereali, l’ovatta ricavata dalle bottiglie di plastica e i filati totalmente bio.

GIULIA BARBIERI
Look Over

L’attenzione alle tematiche della pluralità culturale e dell’integrazione si riflettono sui capi della collezione.
Outfit che si ispirano al “Prada Mode” ed allo stesso tempo richiamano l’atmosfera jazz e blues dell’Harlem del ‘900 dove emergono i primi artisti e scrittori di colore durante l’era del proibizionismo e degli speakeasy. Una collezione che valorizza la libertà e l’unicità artistica e culturale. Focus sui tessuti in lana, con vari check e mix and match. Artigianalità e ricercatezza attraverso  le lavorazioni in maglieria, crochet e accessori in pelle interamente realizzati a mano e applicazione di etichette termoadesive.

ALICE AUDISIO
Handmade Dreams

Handmade dreams si propone di ripercorrere la storia delle reciproche influenze intercorrenti tra moda e cinema, analizzando le dinamiche del loro inscindibile legame. La ricerca si è immediatamente orientata verso un gioco di parole che fosse capace di  richiamare contemporaneamente l’universo del cinema, fabbrica dei sogni per antonomasia,  e quello del Made in Italy.  L’oggetto di studio viene osservato in tre ambiti geografici e culturali diversi: USA, Italia ed India, cercando di rilevare le peculiarità proprie di ogni ambito analizzato.

GEMMA ROVENTINI
Side Effects, le distorsioni artistiche nella moda

L’arte da sempre è fonte di diverse tematiche e questa tesi si incentra in un viaggio attraverso l’ispirazione espressionista di Francis Bacon, Lucian Freud e Jenny Saville. Essi con le loro deformazioni, violenza e denunce compongono un tassello importante nell’ispirazione della collezione “Side Effect”, una riflessione importante sulla mente umana e i suoi effetti collaterali derivati dell’ esperienza di vita negative.

MARTINA FACENTE
L’abito fa il monaco?

La tesi e la collezione “Giro Mondo” si pongono l’obiettivo di spiegare i motivi primordiali per cui l’uomo ha iniziato a vestirsi, motivi che vedremo non essere così differenti tra una popolazione e l’altra. Partendo dalla citazione di C. Magris, “La meta del viaggio sono gli uomini” , l’elaborato cerca di far capire come la moda abbia dei principi generali per tutto il mondo e come, con la sua estrema potenza, possa cercare di attutire le differenze razziali e contaminare anche i pensieri più retrogradi.

LAURA GALLI
La diversità e l’inclusione nel mondo della moda

L’elaborato si propone di affrontare la tematica della Diversità e dell’Inclusione rapportata nel mondo della moda.  La tesi è articolata in tre approfondimenti: nel primo viene fornita un’introduzione del fenomeno della Diversità e dell’Inclusione, attraverso un excursus sociale illustrando come la Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI) si è attivata per rispondere a tale argomento e riportando le testimonianze di alcuni protagonisti della moda africana. Nel secondo approfondimento,  focus sul popolo Masai e la loro cultura, per concludere illustrando lo sviluppo della collezione di moda ENKAI, dove  sono state utilizzate le autentiche coperte Masai provenienti dal Kenya. 

SERENA CARPITA
Il Grido che tutti dovremmo indossare

Durante la prima rivoluzione industriale William Blake denunciava lo sfruttamento dei bambini spazzacamino, in un dualismo tra il bene e il male. Il lavoro di ricerca vuole rappresentare un grido forte volto a denunciare gli atteggiamenti irrispettosi verso la natura, dove l’uomo deve ritrovare un equilibrio con la terra e vivere  in simbiosi con l’ambiente. Focus  sui materiali della collezione interamente sostenibile: tessuti di canapa, bamboo, lana di pecora massese agugliata, maglia di fibra di alpaca, tessuti e denim riciclati, colorazioni sostenibili tramite carbone vegetale e allume di rocca, tinture e maglieria fatta a mano, stampe con inchiostri ad acqua.

SILVANA GIGLIO
Sostenibilità e industria nella moda

Il mondo della moda è chiamato a dover plasmare il proprio futuro;  tradizione e progetto si scontrano con i problemi legati a livelli di inquinamento senza precedenti nella storia del nostro pianeta.  Mai come ora diventa necessario pensare al concetto di azienda in maniera ecosostenibile. Pensare moda, appunto in modo ecologico diventa la sfida per poter dare linfa ad un settore trainante della nostra economia.