“Il buon Samaritano” di Orazio Riminaldi entra a far parte del percorso museale di Palazzo Blu a Pisa. La collezione permanente visitabile gratuitamente fino al 26 novembre

A distanza di un anno dall’acquisizione del ‘Cristo e la Samaritana al pozzo’ di Artemisia Gentileschi, la Fondazione Pisa presenta una nuova straordinaria opera per il museo di Palazzo Blu e la città di Pisa. Si tratta di un dipinto del celebre Orazio Riminaldi (1593-1630), pittore pisano formatosi a Roma nelle più importanti botteghe del tempo e rientrato a Pisa per realizzare la cupola del duomo di Pisa, in occasione del restauro della cattedrale coordinato da Curzio Ceuli. ‘Il buon Samaritano’ (1625-1630), che entra a far parte del percorso museale di Palazzo Blu dopo un accurato restauro.

‘Il Buon Samaritano rientra in una costellazione d’interventi realizzata dalla Fondazione Pisa allo scopo di rivalutare un periodo storico-artistico, quello della Pisa medicea, tradizionalmente ritenuto povero di episodi significativi per la nostra città – sottolinea Stefano Renzoni, storico dell’arte e curatore del volume che raccoglie gli studi compiuti sul dipinto – Acquisti di opere, mostre e relativi cataloghi realizzati negli anni, esprimono uno sforzo non banale da parte della Fondazione per riassegnare il giusto valore ad un periodo storico che fu per Pisa assai importante e animato da artisti di primissimo piano”.

Il dipinto, attribuito al Riminaldi da Pierluigi Carofano e Franco Paliaga già nei primi anni 2000, rappresenta il buon Samaritano che nel Vangelo di Luca (X,30-37) si prende cura del viandante aggredito dai briganti e lasciato moribondo sulla strada che da Gerusalemme porta a Gerico. Il Samaritano è raffigurato nel momento in cui versa una mistura di olio e vino nella ferita del viandante, steso nudo in diagonale nella composizione della scena. L’iconografia dell’episodio evangelico conosce una discreta fortuna negli anni delle grandi epidemie, che con l’affermarsi della medicina moderna può essere letta come il prestare soccorso da parte di persone veramente in grado di restituire la salute, in contrapposizione ai ciarlatani ingannatori. In questa prospettiva, Pierluigi Carofano suggerisce che il committente o la destinazione del dipinto siano legate al mondo della medicina. Da un punto di vista stilistico, l’opera presenta evidenti affinità con la produzione matura del Riminaldi, tra il 1625 e il 1630: il buon Samaritano deve molto alla lezione del caravaggismo europeo, stemperato però dalla lezione dei Carracci, di Lanfranco e del Guercino verso uno stile più dolce e meditato.

La Fondazione Pisa ha realizzato una pubblicazione con i risultati dello studio e del restauro del quadro di Riminaldi, che è disponibile presso il bookshop di Palazzo Blu: ‘Orazio Riminaldi, Il buon Samaritano’, De Luca editori d’Arte.

In occasione dell’evento, la collezione d’arte di Palazzo Blu, all’interno della quale è stato collocato ‘Il buon Samaritano’ sarà visitabile gratuitamente a partire da giovedì 23 fino a domenica 26 novembre.

Gli orari di apertura sono : dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 19. Il sabato, la domenica e nei festivi dalle 10 alle 20. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura del palazzo.

Per info palazzoblu.it