I 200 anni del Gabinetto Vieusseux, un programma lungo due anni. Partenza il 25 gennaio 2020 con la mostra “Il Vieusseux dei Vieusseux. Libri e lettori tra Otto e Novecento. 1820 – 1923”

Due anni di attività ideate per celebrare il bicentenario della nascita di uno dei più importanti centri culturali d’Europa: il Gabinetto Vieusseux. Il programma di mostre, pubblicazioni e incontri nel nome della lettura e del progresso civile è stato presentato da Alba Donati e Gloria Manghetti, rispettivamente presidente e direttore del Gabinetto Vieusseux.
Salone di lettura dei giornali del Gabinetto Vieusseux nella sede di via Vecchietti, 1905

Sono intervenuti Dario Nardella – sindaco di Firenze, Tommaso Sacchi – assessore alla Cultura, moda e design del Comune di Firenze, Monica Barni – vicepresidente della Regione Toscana – e Donatella Carmi – vicepresidente di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.

Il ricco programma di incontri, conferenze e appuntamenti aperti al pubblico e gratuiti  partirà il 25 gennaio 2020 con l’inaugurazione della mostra “Il Vieusseux dei Vieusseux. Libri e lettori tra Otto e Novecento. 1820 – 1923” presso Palazzo Corsini Suarez, a cura di Laura Desideri. Con la partecipazione di Dario Franceschini, ministro dei Beni e Attività Culturali, e un intervento di Lina Bolzoni.

  • Compie, quindi, duecento anni il luogo dove Giacomo Leopardi e Alessandro Manzoni si sono incontrati: il Gabinetto Scientifico Letterario Vieusseux. È nata infatti il 25 gennaio del 1820, in Palazzo Buondelmonti a Firenze, l’istituzione che ha cambiato il passo della cultura italiana ed europea, formando generazioni di lettori e attirando letterati da tutto il mondo, da Stendhal, a Gide e Dostoevskij. Un centro di ricerca e di studio che – diretto da personalità come il suo fondatore, Giovan Pietro Vieusseux, e più avanti da Eugenio Montale, Alessandro Bonsanti, Enzo Siciliano – ha costruito, e continua ad arricchire, un archivio di fondi in cui sono presenti opere autografe, lettere, documenti di autori come Cristina Campo, Pier Paolo Pasolini, Federigo Tozzi, Alberto Savinio, Giuseppe Ungaretti, Giorgio Caproni, Vasco Pratolini. Un materiale che è a disposizione di studiosi, scrittori, insegnanti e che alimenta la conoscenza della letteratura italiana nel mondo.

    Il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo ha accolto l’istanza per l’istituzione di Comitato nazionale per il Bicentenario del Gabinetto Vieusseux, presieduto da Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini-Nuova Antologia Firenze, che si è insediato lo scorso 4 dicembre 2019.

    Per celebrare duecento anni di attività dedicate alla promozione della lettura e, attraverso di essa, del progresso civile è stato ideato un programma – durata due anni – di incontri, conferenze e appuntamenti aperti al pubblico e gratuiti, che – come accennato prima – parte il 25 gennaio 2020 con l’inaugurazione della mostra Il Vieusseux dei Vieusseux. Libri e lettori tra Otto e Novecento. 1820 – 1923 presso Palazzo Corsini Suarez, a cura di Laura Desideri. 

Nel corso del 2020 si approfondiranno #10Parole del nostro tempo, emblematiche della storia del Gabinetto, si pubblicheranno carteggi inediti come quello straordinario intercorso per 30 anni tra Alessandro Bonsanti e Carlo Emilio Gadda, si discuterà di autori centrali dell’Otto e Novecento, come Friedrich Hölderlin ed Ezra Pound, mentre scrittori e scrittrici tra i quali Antonio Scurati e Claudia Durastanti ci racconteranno i classici contemporanei. Inoltre, su iniziativa di Alba Donati, si realizzerà un Archivio delle scrittrici del nuovo millennio, che metterà a disposizione libri e materiali ceduti dalle maggiori scrittrici italiane contemporanee, come Silvia Avallone, Silvia Ballestra, Melania Mazzucco, Michela Murgia, Valeria Parrella, Elena Stancanelli, Nadia Terranova, Chiara Valerio, Simona Vinci.

Salone delle riviste e opere illustrate del Gabinetto Vieusseux nella sede di via Vecchietti, Firenze 1905Gli incontri si terranno tutti a Firenze, nell’arco di due anni, e indagheranno la storia e la vitalità di un’Istituzione che, come accade per i grandi musei internazionali, fa del suo sterminato archivio e delle sue competenze un’occasione di nuove proposte per il presente e per il futuro.

Il Gabinetto Vieusseux conserva nelle sue sedi principali (Palazzo Strozzi e Palazzo Corsini Suarez) 600.000 volumi e 160 fondi archivistici, oltre 750.000 documenti e 2.900 opere d’arte, tra dipinti, disegni, sculture: un patrimonio che si arricchisce costantemente di carte e libri di rara qualità. Negli ultimi tre anni sono stati organizzati più di 1400 incontri, tra cui il ciclo Scrittori raccontano scrittori che ha permesso di far conoscere a un vasto pubblico di studenti ampie parti dell’archivio documentale, attraverso le voci dei principali autori italiani contemporanei da Michele Mari a Michela Murgia.
Prima edizione dei Promessi sposi, 1825-26, conservata presso la Biblioteca Vieusseux


200 anni di una grande intuizione
Il Vieusseux è un’istituzione che da due secoli forma generazioni di lettori, a partire dall’apertura di una biblioteca che metteva a disposizione dei cittadini libri e riviste nelle varie lingue europee. La sua missione è la promozione delle arti e delle scienze attraverso una circolazione senza censura delle idee. La divulgazione e lo studio sono stati i mezzi scelti dal suo fondatore per sostenere le varie forme di progresso: civile, economico, scientifico, culturale.

A volere il Gabinetto fu Giovan Pietro Vieusseux, un commerciante ginevrino colto e intraprendente, che decise di creare nella Firenze cosmopolita dell’epoca un luogo dedicato alla lettura dove trovare periodici italiani ma soprattutto pubblicazioni “d’oltre mare e d’oltre monte”, tradotte per favorirne la diffusione. Aperto al pubblico su abbonamento, divenne il luogo per eccellenza in cui discutere, confrontarsi, conoscere.

Poli nella Sala Ferri del Gabinetto Vieusseux, 1999
Una sorta di crocevia delle intelligenze dell’epoca, destinato a rimanere tale per secoli: il 3 settembre del 1827 si incontrarono qui Giacomo Leopardi e Alessandro Manzoni, e tra i primi frequentatori e abbonati ci furono Stendhal, Schopenhauer, Heine, e più tardi Zola, Gide, Dostoevskij. In breve tempo Vieusseux, grazie anche alla sua modernissima passione per la divulgazione e a una buona dose di determinazione, fu in grado di coinvolgere nel progetto le figure più brillanti dell’epoca, competenti non solo di letteratura, ma anche di scienza, agraria, pedagogia. I due cardini della secolare vita del Gabinetto corrispondono alle personalità e alle iniziative di due storici direttori: per l’Ottocento Giovan Pietro Vieusseux (1820-1863), editore con il piglio dell’impresario e dell’organizzatore culturale; per il Novecento, dove spicca anche la direzione di Eugenio Montale, Alessandro Bonsanti (1941-1980) al quale si deve, tra l’altro, la creazione dell’Archivio Contemporaneo e il salvataggio di grande parte del patrimonio documentario e della biblioteca durante l’alluvione fiorentina. Sala Ferri, Gabinetto Vieusseux, Palazzo Strozzi, Firenze

“Ci avviciniamo a un anniversario importante per il Gabinetto Vieusseux – afferma il sindaco di Firenze Dario Nardella –. Mai come in questi tempi il valore della lettura deve essere difeso, coltivato, riscoperto e proprio l’istituzione fiorentina ha su di sé il compito decisivo di mantenere alta e viva l’attenzione proprio sul piacere ma direi anche sul dovere della lettura, soprattutto quella di libri di carta. Ringraziamo Alba Donati e Gloria Manghetti per la qualità di questo programma e per la passione che ogni giorno, caparbiamente, mettono nel loro lavoro.”

“Negli ultimi anni – sottolinea l’assessore alla Cultura, moda e design del Comune di Firenze Tommaso Sacchi – il Vieusseux ha intrapreso la via di una sempre maggiore apertura verso la città e il pubblico con iniziative, come Scrittori raccontano scrittori e Culture di carta, tese a coinvolgere soprattutto i più giovani. Per questi ultimi forse il libro di carta è diventato un oggetto un po’ misterioso, legato allo studio e non al piacere. Sta alla nostra amministrazione e alle nostre istituzioni culturali dimostrare che non è così.”

“Fin dalla sua fondazione il Vieusseux – afferma Monica Barni, vicepresidente Regione Toscana – con il suo punto di lettura frequentato da un folto pubblico di intellettuali italiani ed europei, si è caratterizzato come luogo di confronto e di libera circolazione delle idee e di incontro fra la cultura italiana ed europea ed ha rappresentato una straordinaria apertura sulle “altre” culture.”

Prima edizione dei Promessi sposi, 1825-26, conservata presso la Biblioteca Vieusseux“È una fortuna – dichiara Alba Donati, presidente del Gabinetto Vieusseux – presiedere, proprio nella celebrazione dei 200 anni, il Gabinetto Vieusseux. Perché è un momento di svolta, storica e antropologica, un momento ricco di idee e al contempo di perdita di certezze millenarie. E noi siamo qui a testimoniare che la cultura, per prima, deve impegnarsi in un lavoro di rielaborazione del passato e di tessitura del futuro. Essere un punto di riferimento per la scuola e i più giovani, coinvolgere scrittrici e scrittori di oggi, sull’oggi, mi pare un modo coerente di proseguire ciò che 200 anni fa fece Giovan Pietro Vieusseux.” 

“Essere qui oggi a festeggiare i 200 anni del Gabinetto Vieusseux – afferma Gloria Manghetti, direttrice del Gabinetto Vieusseux – ci rende particolarmente orgogliosi, avendo avuto l’onore di raccogliere un’eredità preziosa, frutto dell’ambizioso progetto di un testimone esemplare delle inquietudini del Risorgimento e delle potenzialità di una dimensione europea sempre presente nella sua riflessione, Giovan Pietro Vieusseux. Lo straordinario patrimonio di idee, di manoscritti, di libri e riviste sedimentatosi in due secoli costituisce il cuore dell’Istituto e a noi spetta il compito di rendere accessibile una memoria insostituibile, anello di congiunzione tra passato e presente.”

“La cultura e la formazione – dichiara Donatella Carmi, vicepresidente di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze – sono tra i temi a cui la nostra Istituzione sta destinando particolari risorse ed energie. Per questo siamo lieti di poter collaborare a un anniversario così importante di una istituzione prestigiosa che sosteniamo da tempo. Siamo vicini al Gabinetto Vieusseux non solo per l’alto valore scientifico e culturale delle sue iniziative, ma anche perché una parte di queste sono espressamente rivolte alla formazione civile e culturale dei giovani, proseguendo il solco aperto da Giovan Pietro Vieusseux che ha creato questo luogo di eccellenza per favorire un confronto tra le intelligenze dell’epoca. Credo che mai come in questa nostra stagione abbiamo bisogno di luoghi come questo.”
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