GIORNO DELLA MEMORIA. Dal 26 gennaio al 5 febbraio le visite per conoscere la storia del Ghetto ebraico di Venezia e i principali eventi della Shoah. Nell’ambito degli oltre 70 eventi promossi dal comune veneziano
In occasione del Giorno della Memoria la Comunità ebraica di Venezia, in collaborazione con Opera Laboratori, propone una serie di visite guidate con percorsi attraverso i campi e le calli per conoscere la storia del Ghetto ebraico di Venezia e i principali eventi della Shoah. Dal 26 gennaio al 5 febbraio 2023 si potrà partecipare a due diverse tipologie di visita guidata che avranno luogo alle ore 15,30 e alle 16,30. (Sopra il titolo: veduta del Campo di Ghetto Nuovo).
La prima visita “percorso della memoria” avrà inizio con la narrazione storica degli eventi susseguitisi dall’introduzione in Italia delle leggi razziali del’38 per giungere alla Shoah. Tra le tappe intermedie previste la visita ad una Sinagoga seguita da quella presso la galleria fotografica IKONA Photo Gallery in Campo del Ghetto Nuovo alla mostra “Isola verso il nuovo museo ebraico” (visitabile fino al 28 febbraio) curata dalla stesa Galleria e dalla Comunità Ebraica di Venezia che propone bellissime e commoventi immagini relative ai momenti successivi la liberazione di Venezia. La visita si conclude con la mostra alla Sala San Leonardo dedicata ai “Giusti tra le nazioni” persone non ebree che, disinteressatamente e a rischio della propria vita o quella dei loro famigliari, salvarono gli ebrei durante la Shoah. Qui ci si soffermerà anche a parlare del libro “Mi racconti nonno, mi racconti nonna?”: i bambini del Talmud Torà di Venezia chiedono ai loro nonni come si sono salvati dai tragici avvenimenti che li hanno coinvolti dal 1938 al 1945. Questo insieme di testimonianze sono state raccolte nel 1995 ed edite a cura di Maria Scarpa Campos, Liana Bastianello e Pietro Tonegato; l’evento è in collaborazione con ADEI-WIZO (A.P.S. Associazione Donne Ebree d’Italia – Sezione di Venezia), Associazione Figli della Shoah e Associazione Civica Lido Pellestrina.
Il secondo percorso proposto “Cosa sono le pietre d’inciampo, cosa ci raccontano” è un itinerario storico all’interno del ghetto: una visita guidata per conoscere i principali eventi della Shoah che hanno avuto luogo a Venezia ed imparare a leggere le pietre d’inciampo avvicinandosi così alla Storia e alle storie delle persone che esse ricordano, ridando loro un’identità e un volto. Proprio per questo motivo il percorso guidato di conoscenza delle pietre d’inciampo partirà dal monumento dell’artista lituano Arbit Blatas dedicato ai 246 deportati veneziani. L’itinerario proseguirà verso la pietra dedicata alla memoria degli anziani della casa di riposo ebraica arrestati il 17 agosto 1944 e verso quella in ricordo del chazzan della Scola Spagnola Moisé Calimani. Nel corso della visita non mancherà un omaggio alle pietre della famiglia di Ugo Beniamino Levi, deportato con moglie e sei figli, e a quella dedicata ad Annina Foà Melli, uccisa a 81 anni. Le guide ricorderanno poi la vicenda del piccolo Leo Mariani e della sua mamma, quella del rabbino Adolfo Ottolenghi e quella straordinaria di Marco Brandes, che riuscì a fuggire dal campo di concentramento di Fossoli e si unì alla Resistenza. Il percorso terminerà visitando le pietre che commemorano Amalia e Lina Navarro, due dei solo 8 sopravvissuti alla deportazione. Un viaggio che punta a stimolare la memoria e il ricordo e a poter dare gli strumenti necessari per leggere con maggiore consapevolezza il Ghetto ebraico di Venezia, primo Ghetto d’Europa, unico non soltanto per l’arte e la bellezza di cui è ricco, ma anche per le storie che per quasi tre secoli lo hanno animato.
Un programma di visite che rientra negli oltre 70 appuntamenti cittadini organizzati dal Comune di Venezia insieme ad enti e associazioni per il Giorno della Memoria 2023: presentazione di libri, film, laboratori didattici, incontri, conferenze, spettacoli e visite guidate. Iniziative, anche di carattere didattico, volte a ricordare le vittime della persecuzione e dello sterminio nazifascista.
“La memoria è fondamentale – ha sottolineato con la sua testimonianza anche il rabbino capo di Venezia, Alberto Sermoneta – significa mettersi nella stessa condizione di chi ha vissuto quelle barbarie, per fare in modo che ciò non si ripeta. Essere consci che quello che è successo in Europa è partito anche da qui, dall’Italia, con le leggi razziali istituite da Mussolini e applicate con l’indifferenza di chi le ha accettate. Quando si parla di Shoah – ha proseguito il rabbino capo – si parla di nazifascismo e non solo di nazismo: è una cosa che ci riguarda in primo piano. La stragrande maggioranza degli italiani ha fatto finta di niente, tappandosi occhi e orecchie per non sapere. I campi dove gli ebrei venivano massacrati e trucidati erano campi di sterminio, non di concentramento, va chiarito bene. Paragonare Auschwitz ai campi profughi, come fa qualcuno, è un’offesa. Un campo di sterminio era una macchina perfetta per uccidere. La Shoah è stata la negazione assoluta dell’essere umano. Abbiamo un duplice dovere: recepire il messaggio dei reduci e trasmetterlo alle giovani generazioni, di padre in figlio. Alleniamo la memoria tutti i giorni, anche per quello che non ci piace raccontare: questo è il messaggio della giornata della Memoria. Speriamo si possa davvero inciampare sulle pietre d’inciampo e ragionare su ciò che è avvenuto”.
Queste iniziative sono rivolte ai turisti, ma anche e soprattutto ai tantissimi veneziani che possono ritornare con la memoria a quanto avvenne in ghetto, nel cuore di Cannaregio, a tante vittime del nazifascismo . Erano esseri umani, veneziani, italiani ed europei.
Il costo del biglietto per i percorsi guidati è di 12 euro l’intero, 7 euro il ridotto riservato agli abitanti di Venezia, oltre 2 euro di costo della prenotazione. Punto di ritrovo presso la biglietteria in Campo di Ghetto Nuovo.
tel. + 39 055 2989815
e- mail ghettovenezia@operalaboratori.