Aperture straordinarie estive al Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Il 6 luglio narrazioni per i più piccoli nel giardino monumentale, poi visite guidate, il corridoio della Crocetta (con 432 gemme antiche)

Tornano le  aperture serali straordinarie estive dei luoghi della cultura della Direzione regionale musei della Toscana del MiC  con il primo appuntamento di giovedì 6 luglio 2023 dalle 19 alle 22 al Museo archeologico nazionale di Firenze dove sono in programma visite guidate e attività per bambini, in  luoghi del museo normalmente chiusi al pubblico, insieme al direttore, agli archeologi e allo staff, per scoprire e approfondire storie e particolari dei capolavori noti e meno noti del vasto patrimonio delle collezioni.

Nel Giardino monumentale, eccezionalmente aperto, i più piccoli (dai 3 ai 12 anni) alle 19 e alle 20 potranno ascoltare le “Voci dalla storia” leggende di dei ed eroi della mitologia classica con letture e narrazioni, circondati dalle monumentali tombe etrusche e dai profumi e colori della natura.

Dalle 19:00 alle 21:00 sempre in Giardino visite guidate per tutti. Il “giardino ameno” sposa la bellezza del luogo con la straordinaria ricostruzione di alcune tombe etrusche rinvenute nel territorio, smantellate nei loro luoghi di origine e riassemblate a Firenze nel 1902. Una selezione di monumenti rappresentativa delle più diffuse tipologie di sepolture etrusche: dalle tombe a pozzetto villanoviane di Tarquinia ai grandi tumuli orientalizzanti di Veio, Casale Marittimo e Vetulonia come la Tomba del Diavolino I° smontata alla fine del 1800 e ricostruita nel giardino, fino alle tombe a camera della Necropoli del Crocefisso del Tufo di Orvieto (del VI-V secolo a.C.). Straordinaria è la riproduzione della Tomba Inghirami di Volterra, scoperta nel 1861 e riproposta con le urne originali che documentano gli usi funerari di una famiglia volterrana lungo sei generazioni della sua storia, dalla fine del IV al II secolo a.C.

Parallelamente aprirà straordinariamente al pubblico con viste guidate “Sulle tracce di Maria Maddalena” dalle 19 alle 21.30 un altro degli angoli più nascosti e affascinanti del museo,  il Coretto di Maria Maddalena de’ Medici con l’affaccio sulla Basilica della SS. Annunziata.

Il corridoio della Crocetta (simile al più celebre Corridoio Vasariano di Firenze), fu realizzato fra il 1619 e il 1620, per la principessa Maria Maddalena, ottava figlia di Ferdinando I e Cristina di Lorena, sorella del granduca Cosimo II che avviò una “bellissima fabbrica” adiacente al Monastero per permettere a Maria Maddalena ‘malcomposta nelle membra’ di condurre una vita all’altezza del suo rango, protetta dagli sguardi del mondo esterno. L’architetto Giulio Parigi costruisce in soli sei mesi su 125 metri sopraelevati una lunga “Galleria, che partendo da gl’interni appartamenti di essa, distendendosi sopra un ameno Giardino, viene a finire nel riverito Tempio della Santissima Nunziata”, come riferisce il poeta di corte Andrea Salvadori. Su tutto l’edificio fu estesa la clausura riservata al convento, in modo da permettere alle monache di partecipare alla vita della principessa , ma il “corridore” era sempre chiuso con una chiave della quale esistevano solo due copie: una di Maria Maddalena e l’altra in custodia alla Madre Superiora.

Al termine del  “dilettevol Passeggio” in origine decorato con immagini sacre, per aiutare  la principessa “nella sua grata solitudine” a rivolgere in alto suoi pensieri e a provare “in Terra qualche parte della gioia del Cielo”, si apre il “Coretto” una piccola stanza arredata con due inginocchiatoi sui gradini e uno sulla finestra con un’ampia grata che si affaccia sulla cappella della Basilica dove la principessa poteva assistere non vista alla messa “solamente la principessa e sue donne possino andare a stare a sentire messa e fare altre devozioni”. 

Oggi lungo tutto il corridoio in 34 vetrine si possono ammirare 432 gemme antiche provenienti dalla più ampia raccolta al mondo custodita al museo di sigilli, cammei, intagli, paste vitree, gemme magiche e anelli (solo quelle appartenute ai Medici e ai Lorena, da cui è tratta la selezione esposta, conta 2300 esemplari), alcuni dei quali impreziositi da montature in oro di epoca romana o rinascimentale e cornici in pietre preziose e smalti (un trattamento rarissimo per i gioielli non destinati all’ambito ecclesiastico); i materiali sono sardonici, corniole, zaffiri, rubini, calcedoni, granati, amestiste e tra le acquamarine spicca un piccolo capolavoro, l’unica testina ritratto tridimensionale di Sabina,  moglie di Adriano. L’arco cronologico va dal 2300 a.C. (gemme babilonesi) fino al diciottesimo secolo, in una storia collezionistica che inizia con Lorenzo il Magnifico e continua fino a Pietro Leopoldo, passando per il duca Cosimo I, la moglie Eleonora di Toledo e l’Elettrice Palatina. 

L’iniziativa replicherà in altri giovedì durante il mese di luglio e a settembre. Il calendario completo sarà pronto a breve, le attività sono comprese nel costo del biglietto d’ingresso e non è necessaria la prenotazione.