Al Teatro del Giglio di Lucca va in scena (dal 25 al 27 marzo) l’Enrico IV di Pirandello di cui corrono i 100 anni dalla prima rappresentazione. Con Sebastiano Lo Monaco, regia e scene di Yannis Kokkos. Il 26 alle 18 gli attori incontreranno il pubblico

Corrono i 100 anni dalla prima rappresentazione dell’Enrico IV di Luigi Pirandello, e il Teatro del Giglio di Lucca è onorato di accogliere sul proprio palcoscenico uno dei testi più geniali e affascinanti dell’autore agrigentino, con la regia e le imponenti scene di Yannis Kokkos e l’interpretazione di Sebastiano Lo Monaco. In scena, per questa nuova produzione realizzata da Associazione Sicilia Teatro, Teatro Stabile del Veneto, Teatro Biondo Stabile di Palermo e Teatro Stabile di Catania, anche Mariàngela Torres nel ruolo della Marchesa Matilde Spina, Giulia Tomaselli (la figlia frida), Francesco Iaia (il Marchese Carlo Di Nolli), Claudio Mazzenga (il Barone Tito Belcredi), Rosario Petix (il dottor Dionisio Genoni), Luca Iacono, Tommaso Garré, Gaetano Tizzano, Sergio Mancinelli, Marcello Montalto, Stefano Dorsenna, Marco Grimaldi.
Tre le recite in programma per questo penultimo titolo della Stagione di Prosa 2021-2022 del Teatro del Giglio: venerdì 25 e sabato 26 marzo 2022 alle ore 21, domenica 27 marzo alle ore 16.
Enrico IV è un testo con cui si sono misurati grandi attori italiani ed europei. Sebastiano Lo Monaco, dopo il fertile incontro con Yannis Kokkos nell’Edipo a Colono di Sofocle nel 2018 al Teatro Greco di Siracusa, ha deciso di portarlo in scena non rivedendolo alla luce dei nuovi studi della psicologia analitica o delle neuroscienze, essendo il tema centrale quello della follia, bensì alla luce del potere della rappresentazione, con la consapevolezza di recitare la follia e non di viverla. Del resto, quando Enrico entra in scena mostra una lucidità, nel ragionamento, che non ha più nulla a che fare con la follia, essendo tale follia, per lui, qualcosa di già avvenuto, tanto che non gli rimane altro che recitarla, quasi per assecondare il sentimento del suo autore che decise di scrivere la “tragedia, per rispondere al pubblico e ai critici che, in occasione della messinscena dei Sei personaggi, al Teatro Valle di Roma (1921), gli avevano dato del pazzo urlando “manicomio, manicomio”.Come è noto, Pirandello sviluppò nel suo teatro i temi, allora nascenti, della psicologia del profondo riferibili agli studi di Sigmund Freud. Gli interessi di Pirandello, negli anni in cui scrisse l’Enrico IV, spaziavano infatti dalla filosofia alla psicoanalisi, e in particolare proprio al metodo di Freud, non ancora del tutto conosciuto e compreso. Dunque, nel rapportarsi al testo, non si può prescindere da un simile approccio, né uscire dal labirinto dell’analisi, riconoscendo l’esistenza di problemi che toccano l’inconscio, l’ombra, il doppio: e, come suggeriva lo stesso Freud, questo significa affrontare il negativo che è in ciascuno di noi. Chi meglio dell’Attore, che ogni sera si sdoppia, può affrontare il tema della follia? Chi meglio di lui può recitare il teatro dell’inconscio? L’Attore finge, proprio come Enrico che, attraverso la finzione, costringe gli altri a fingere.

La Stagione di Prosa 2021-2022 del Teatro del Giglio è realizzata in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo Onlus, circuito multidisciplinare per la programmazione e la promozione dello spettacolo dal vivo.

INCONTRO CON IL PUBBLICO – sabato 26 marzo 2022 ore 18.00 Auditorium del Palazzo delle Esposizioni (piazza San Martino)
La Compagnia incontrerà il pubblico sabato 26 marzo alle ore 18.00 all’Auditorium del Palazzo delle Esposizioni in piazza San Martino. L’ingresso gratuito, fino a esaurimento posti, è regolato dalle vigenti norme per il contrasto alla diffusione del Covid-19. Il progetto di incontri con il pubblico è frutto della collaborazione tra Teatro del Giglio, Fondazione Banca del Monte di Lucca, Fondazione Lucca Sviluppo e Fondazione Toscana Spettacolo onlus.Biglietti da 10 a 30 euro, in vendita alla biglietteria del teatro e online su teatrodelgiglio.it e su TicketOne.