Il tatuatore Pietro Sedda diventa designer di moda e lancia la collezione Caronte (come il dantesco traghettatore di anime)

É impossibile conoscere se stessi, meno ancora la propria anima. Ma, un buon marinaio si riconosce quando è in mezzo alla tempesta perché per lui, a differenza di noi santi, l’unico mistero rimane il mare stesso.

Da qui parte la ricerca di Saint Mariner, nuovo progetto del tatuatore Pietro Sedda che prende il nome dal suo storico studio di tatuaggi e da lì parte per il lancio di una collezione moda: siamo tutti santi ma siamo tutti marinai. O meglio, tutti possiamo essere anche marinai. Perché ci sentiamo vivere vite altrui, incompletamente, come se il nostro essere partecipasse a tutti gli uomini, incompletamente. Così Saint Mariner viaggia nel tempo, nell’animo del momento fugace, senza paure. Non ha gusto, perché il gusto è ripetizione, fluttua sempre alla scoperta di nuovi percorsi, non si ripete. Questo no, mai. Saint Mariner è imprevedibile, gioca, con pacata consapevolezza, con i desideri degli uomini, senza che loro a volte lo sappiano. Saint Mariner non è di classe, ma fa la differenza, perché illumina le fantasie degli altri. Saint Mariner è un brand che si pone dove tutto può essere, dove tutto è probabile, dove gli altri non ritrovano risposte estetiche. Si nutre dell’incompiuto.

CARONTE

Caronte è il nome della prima linea di abbigliamento creata da Pietro Sedda.
Caronte, il traghettatore di anime, lirico e onirico come la collezione stessa.

“Guai a voi anime prave. Non isperate mai veder lo cielo: i’ vegno per menarvi a l’altra riva ne le tenebre etterne, in caldo e ‘n gelo”
(Inferno, Canto III – Dante Alighieri)

Il Caronte di Pietro Sedda ha il suo armonico archetipo demoniaco, traghetta le anime come gli è stato imposto, ma decide di intraprendere contro la volontà di un Dio a lui superiore, nuovi percorsi, per scoprire quella parte di mondo che non ha mai conosciuto. In questo suo viaggio incontrerà diverse anime, personaggi, uomini barbuti, saggi, semidei, uomini e donne eletti, divinità di vario genere, superbi e dannati: la madre e le gemelle, gli uomini fiore attori degli anni ’40 e ‘50, Ofelia punk, l’uomo balena, l’uomo rosso, l’uomo Octopus e altri.

Sedda è sempre stato affascinato dai primi illustratori dell’iconografia dantesca rinascimentali come Baccio Baldini, Luca Signorelli, Federico Zuccari e del classicismo di Johann Heinrich Füssli, dal romantico Gustave Doré. Il designer si avvicina a questo tipo di illustrazioni ma il suo stile è in realtà profondamente influenzato dal rinascimentale Hans Memling e la sua vena intimistica, il suo ardore per il culto privato: psicologia e dato realistico e drammaticamente narrativo attraggono Pietro che ne respira frammenti per renderli parte connotante delle sue opere e anche dei capi della sua prima linea composta da sedici tshirt e otto felpe. L’ispirazione delle collezione viene anche dal surrealista Max Ernst e le sue opere densamente simboliche di immagini oniriche da cui prende le tematiche surrealiste del sogno, del senso, delle note ancestrali e inconsce, ma dalla solida struttura. Dall’arte espressionista astratta di inizio secolo scorso di Mark Rothko, attinge le sfrontate emozioni colorate come rapporti tra i sensi che se non viene consumato porta all’annullamento. Infine anche la street art di fine secolo di Banksy influenza i capi, con stampe a volte satiriche come la politica o l’etica: scimmie, poliziotti, soldati, vecchi, bambini e ratti come manifesti ironici e rock contro l’ipocrisia di un sistema capitalistico. La palette colori va dal nero al bianco passando per il rosa baby, il celeste e il giallo.
Così Caronte di Sedda non si limita a traghettare spiriti, è anarchico e decide di deviare il suo viaggio per soddisfare un linguaggio figurativo, geometrico nell’immagine e omogeneo nel colore, ma non si tratta di un viaggio allucinatorio, ma dell’emblema della sua drammaticità: il nascere, il vivere e il morire.
Le felpe e le tshirt della prima collezione del designer di origine sarda, proposta per la primavera estate 2019, diventano la tela dei personaggi onirici e unici del mondo Saint Mariner.