SU IL SIPARIO. “Zio Vanja” con Giuseppe Cederna al Manzoni di Pistoia il 28 gennaio e il 29 a Lamporecchio. Al Solvay di Rosignano il 2 febbraio c’è “Festen, il gioco della verità”

PISTOIA / ZIO VANJA AL TEATRO MANZONI e poi a Lamporecchio (fra le tappe future in Toscana anche Carrara, Pescia, Pisa)

Riparte il tour di Zio Vanja, di Anton Čechov, diretto da Roberto Valerio, che andrà in scena al Teatro Manzoni di Pistoia sabato 28 gennaio alle ore 21.00 e proseguirà a Lamporecchio, il 29 gennaio, al Teatro Comunale Ruggero Ruggeri di Guastalla l’1 febbraio, al Teatro Dragoni di Meldola il 2 febbraio, al Teatro Duse di Bologna dal 3 al 5 febbraio, al Teatro De André di Casalgrande il 6 febbraio, al Teatro Parioli di Roma dall’8 al 12 febbraio, al Teatro degli Animosi di Carrara il 14 e 15 febbraio, al Teatro Curci di Barletta, dal 17 al 19 febbraio. A marzo “Zio Vanja” sarà al Teatro Remondini di Bassano del Grappa il 2, al Teatro Marconi di Abano Terme il 3, al Teatro Pacini di Pescia il 4, al Teatro Francesco Ramarini di Monterotondo il 5, al Teatro Verdi di Pisa il 25 e 26. Giuseppe Cederna, volto molto amato dal pubblico di teatro e cinema sarà Zio Vanja, Caterina Misasi sarà Elena e con loro, sulla scena vedremo Alberto Mancioppi (il professore), Mimosa Campironi (Sonja), Elisabetta Piccolomini (Marjia), Pietro Bontempo (Astrov) e Massimo Grigò (Telegin).

Dramma russo che Čechov considerava però una commedia, quasi un vaudeville, che vide il debutto ufficiale il 26 ottobre 1899, al Teatro d’arte di Mosca, con la regia di Vladimir Ivanovič Nemirovič-Dančenko e Konstantin Sergeevič Stanislavskij, Zio Vanja è la rappresentazione delle grandi illusioni, di percorsi che iniziano per poi tornare al punto di partenza, della noia, che non è spazio per la creatività ma al contrario anticamera della depressione, maschera della paura che paralizza impedendo di realizzare i proprio progetti e che Roberto Valerio ha deciso di restituire però con una messa in scena a contrasto, energica, movimentata.

Uno spazio vuoto. In primo piano una vecchia credenza ed un tavolo, elementi che rimandano alla quotidianità della vita in campagna. Sullo sfondo appaiono e scompaiono elementi onirici o iperrealistici: un’altalena che scende dal cielo, una botte di vino gigante per l’ubriacatura notturna, un pianoforte che ricorda l’infanzia, un albero di beckettiana memoria. È la scena che Valerio ha scelto per raccontare la vita che Vanja, sua nipote Sonja, l’anziana maman Marija, Telegin e il dottor Astrov, conducono in una casa rurale all’arrivo del proprietario, l’illustre professor Serebrjakov e dalla sua bellissima seconda moglie Elena. I personaggi che si muovono davanti al pubblico non sono eroi e eroine, sono persone comuni, immerse nel flusso della vita, con i quali è facile immedesimarsi, che chi guarda può sentire immediatamente vicino. Sono anime smarrite con passioni, slanci, delusioni, le stesse emozioni che accompagnano la vita di tanti. Ogni personaggio insegue i propri pensieri, le proprie aspirazioni, sogni, sofferenze senza davvero comunicarli agli altri, sordo a quelli dell’altro. Tutti desiderano il riscatto, tutti sono incapaci di agire per ottenerlo, vogliono amare e essere amati ma il desiderio non si tramuta mai in realizzazione. Nella commedia si bevono molta vodka e molto vino, per diciassette volte Čechov invita a bere i personaggi: si evade la realtà, si cerca l’illusione che apre varchi di finta soddisfazione “Quando non c’è vita vera, si vive di miraggi”, dice, ad un certo punto zio Vanja. 

Roberto Valerio dice: “È un’opera delle occasioni mancate, della rinuncia, basata su un vero e proprio meccanismo di inerzia. Così come in Beckett i due clown Vladimiro ed Estragone attendono Godot, così i personaggi di Čechov attendono, invano anch’essi, la felicità e un futuro migliore. Ma non manca l’ironia, che anzi pervade tutto il testo”. L’opera presenta continui spunti burleschi e tragicomici: il ridicolo tentativo di Vanja di uccidere il Professore Serebrjakov con un colpo di pistola, il penoso tentativo di suicidio dello stesso Vanja con una bustina di morfina, il goffo corteggiamento alla bella e ambigua Elena da parte sempre di Vanja, le ubriacature notturne, le tante piccole stranezze che coltivano tutti i personaggi e che li rendono degli amabili stravaganti bislacchi, sono solo alcuni esempi. “Tu sei il re dei buffoni”, dice il dottor Astrov a Vanja. Una messinscena che oscilla tra realismo e onirico, tra dramma e commedia, tra risate e pianti, tra malinconie cecoviane ed energia pura. Uno spettacolo dove le immagini, i suoni e la recitazione si compenetrano per rappresentare la tragicommedia della vita.

 

Lo spettacolo è presentato ancora una volta da ATP Teatri di Pistoia Centro di Produzione Teatrale  che, negli anni, ha prodotto molti spettacoli di successo firmati da Roberto Valerio, tra i quali Tartufo, Il Vantone, di Pasolini, L’Impresario delle Smirne, di Goldoni, Casa di Bambola, di Ibsen.

 

 

Associazione Teatrale Pistoiese Centro di Produzione Teatrale

ZIO VANJA

di Anton Čechov

adattamento e regia Roberto Valerio

con (in ordine alfabetico) Pietro Bontempo, Mimosa Campironi, Giuseppe Cederna, 

Massimo Grigò, Alberto Mancioppi, Caterina Misasi, Elisabetta Piccolomini

 costumi Lucia Mariani – luci Emiliano Pona – suono Alessandro Saviozzi

allestimento Associazione Teatrale Pistoiese

produzione ATP Teatri di Pistoia Centro di Produzione Teatrale 

con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana

 

PERSONAGGI E INTERPRETI

ALEKSANDR VLADIMIROVIÈ SEREBRJAKOV, professore in pensione

Alberto Mancioppi

ELENA ANDREEVNA, sua moglie

Caterina Misasi

SOF’JA ALEKSANDROVNA (SONJA), sua figlia di primo letto

Mimosa Campironi

MARIJA VASIL’EVNA VOJNICKAJA, vedova, madre della prima moglie del professore

Elisabetta Piccolomini

IVAN PETROVIÈ VOJNICKIJ (VANJA), suo figlio

Giuseppe Cederna

MICHAIL L’VOVIÈ ASTROV, medico

Pietro Bontempo

IL’JA IL’IÈ TELEGIN, proprietario terriero in miseria

Massimo Grigò

 

Prezzi:

per gli abbonati Stagioni Teatri di Pistoia (Prosa, Musica, Danza)

prezzo speciale: € 8,00

per i non abbonati € 18,00  intero, € 16,00 ridotto (ultra65, soci UNICOOP Firenze e possessori Carta fedeltà Far.com, allievi Mabellini e iscritti corsi Funaro)

€ 8,00  possessori Giovani Card e Carta dello Studente della Toscana

Prevendita da martedì 17 gennaio:

Biglietteria Teatro Manzoni 0573/991609  – Biglietteria il Funaro 0573 977225

www.teatridipistoia.itwww.bigliettoveloce.it

Per tutta la Stagione è possibile acquistare la Formula “LIBERO”, novità di questa Stagione: un carnet di biglietti, con cui costruire il ‘proprio’ personale cartellone. In corso anche la vendita per tutti gli appuntamenti (PROSA al Manzoni, ALTRI PERCORSI al Piccolo Teatro Bolognini, LA VIA DEL FUNARO, SINFONICA, CAMERISTICA, DANZA, RI-BELLI TEATRO RAGAZZI)

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ROSIGNANO / FESTEN, IL GIOCO DELLA VERITÀ IN SCENA GIOVEDÌ 2 FEBBRAIO AL TEATRO SOLVAY

La stagione teatrale del Teatro Solvay prosegue giovedì 2 febbraio 2023 con “Festen, il gioco della verita”, lo spettacolo che racconta la storia di una famiglia dell’alta borghesia danese, i Klingenfeld, che si riunisce per il sessantesimo compleanno del capostipite Helge. A turbare la quiete della serata sarà il discorso di auguri del figlio maggiore Christian che una volta pronunciato cambierà per sempre gli equilibri della famiglia…Festen – tratto dall’omonimo film del 1998 scritto e diretto da Thomas Vinterberg e vincitore del premio della giuria al Festival di Cannes – scava all’interno dei tabù più scomodi e affronta le relazioni con la figura paterna, la verità, il rapporto con il potere e l’autorità imposta.
L’inizio dello spettacolo è fissato per le ore 21.15.
Il costo dei biglietti è di 17 euro (ridotto 15) per i primi posti e 14 euro (ridotto 12) per i secondi posti.
La prevendita dei biglietti è disponibile sul circuito Ticketone (con aggiunta della commissione, se previsto). Il giorno dello spettacolo presso il Teatro Solvay sarà possibile acquistare i biglietti dalle ore 18:00. Per informazioni: Fondazione Armunia 0586 754202 oppure Servizi Culturali Comune di Rosignano Marittimo 0586 724521 – 724530 (dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00).