Street art, trentadue sguardi sulla natura da Uovo alla Pop. C’è anche Giuseppe Conte in versione bagnino (lo firma Random Guy)

Trentadue sguardi sulle natura. Una voce unica fuori dal coro. Perché la Fase 3 ha rimesso in moto la vita, ma non tutto è tornato al suo posto. E soprattutto, la riflessione su ciò che è necessario cambiare richiama le nostre coscienze. La street art la orienta verso il rapporto tra l’uomo e il suo ambiente, verso il gap che emerge tra la possibilità e la reale volontà di realizzare un cambiamento. Così Uovo alla Pop ha lanciato il suo manifesto e un messaggio etico per non dimenticare, e ha inaugurato con successo la mostra “Nature has Nature”.

Negli spazi della galleria sita sugli Scali delle Cantine 36/38 a Livorno, l’esposizione resterà aperta fino al 20 settembre 2020, su appuntamento e con ingresso libero. La collettiva di 32 artisti dal mondo della street art italiana e non solo, tra cui nomi di spicco come El Rey de la Ruina, C0110, Rundom Guy e Vantees, è un’immersione riflessiva sul tema della natura nel 2020, durante il lockdown, dopo averla sfruttata e usata, durante il silenzio del mondo. Contemporaneamente, a Livorno proseguono le incursioni urbane che hanno portato, tra gli altri, l’omaggio a Zeb firmato dall’artista emiliano Bibbito, le Supergirl del collettivo Lediesis, o il Giuseppe Conte (foto sopra il titolo) versione bagnino realizzato da Rundom Guy proprio accanto all’ingresso di Uovo alla Pop. La street art si prende i muri della città ed entra in galleria, consolidando la sua vitalità e trovando riconoscimento anche dalle istituzioni.

«È una reazione di vitalità fondamentale – sostiene l’assessore alla Cultura del Comune di Livorno Simone Lenzi, invisita alla mostra -. Come battere un colpo sul fatto che abbiamo attraversato una fase in cui eravamo tutti chiusi in casa, ma la vita deve comunque venire fuori. E sicuramente la street art è stata una reazione di vitalismo necessaria. Uovo alla Pop è una delle risorse preziose della città, faremo sicuramente nuove cose insieme». Nel vasto flusso di pubblico che, rispettando le misure di sicurezza, ha bagnato l’inaugurazione della mostra “Nature has Nature”, si confondono anche gli artisti protagonisti. Alcuni si muovono in incognito, altri si manifestano e dicono la loro. Così Clet, l’artista dei segnali stradali afferma: «In questo momento più che mai bisogna battere il chiodo sul tema della natura. È evidente che la natura stia molto meglio senza di noi. Questo è drammatico, ma deve incoraggiarci a vivere di più in armonia e con rispetto del nostro habitat. Forse è arrivato il momento di fare un passo indietro. I margini per trovare un nuovo equilibrio ci sono, perché viviamo al di sopra delle nostre necessità, ma quel che ancora manca è la volontà politica. Nella mia opera rappresento una freccia che ha delle radici. Vuole esprimere la potenza della pianta che cresce, e quindi la forza della natura. Io uso materiale moderno e contemporaneo, ma nel mio approccio c’è una forma di riciclaggio, di materiali e di concetto: da un inquinamento visivo cerchiamo di farne qualcosa di costruttivo».

Autoctono e già da tempo concentrato sul tema della natura, il livornese Nicola Buttari ha rappresentato uno sguardo sul quartiere della Venezia che, continua lui stesso, «si inserisce nel contesto di una città totalmente abbandonata dall’uomo e quindi la natura, piano piano, ricopre tutta l’architettura che rappresentava l’ambiente antropico. Non siamo usciti migliori dal lockdown, il mondo sarebbe meglio di noi, e questo deve farci riflettere». Da Novara, Sick Boy prende parte alla  mostra “Nature has Nature” con una tela in cui raffigura Mowgli, il protagonista de Il Libro della Giungla, chiuso in una gabbia con la mascherina, mentre l’orso Baloo e la tigre Shere Khan sono liberi. «L’opera – spiega l’autore – rappresenta la natura più selvaggia, quella giungla, da tempo bistrattata e schiavizzata dall’uomo. La pandemia ci ha costretto a rinchiuderci, perciò ho pensato che fosse giusto rappresentare con un messaggio chiaro la rivincita degli animali sull’uomo». Sulle barriere che l’uomo ha costruito tra sé e la natura riflette Pomo nel suo lavoro: «Quando il lockdown ha pressoché eliminato la presenza dell’uomo – dice – si è aperta una breccia in queste barriere, cosicché la natura ha potuto affacciarsi su un mondo che le è stato tolto.  L’arte è una voce che parla di cambiamento, e può dare il suo contributo con chi è in grado di ascoltarlo. Spesso chi decide intraprende una strada già segnata, soprattutto dagli interessi. Questa mostra è una voce fuori dal coro».

Ecco l’elenco completo dei 32 artisti diNature has Nature”: Ache77, Autoritratto, Bibbito Sbit.Jpeg, Blub L’arte sa nuotare, Nicola Buttari, C0110, Carla Bru, Andrea Casciu, Martino Chiti, Clet, Demetrio Di Grado, Elfo, Exit Enter, Merioone, Jerico, Lediesis, Libertà, Ligama, Luchadora, Mono_Graff, Oblo, Barbara Oizmud, Pomo, Random Guy, Valentina Restivo, Francesco Ripoli, Michael Rotondi,  El Rey de la Ruina, Sick Boy, Undeterred, Urbansolid, Vantees. Tutte le opere originali realizzate per il tema della mostra “Nature has Nature”, una per ogni artista, saranno in vendita. Inoltre, sarà possibile acquistare anche le stampe fine art a tiratura limitata. Opere in vendita online al seguente link: https://uovoallapop.bigcartel.com/products. Per tutte le info si può seguire l’evento Facebook “Nature has Nature – collective Show – la vera mostra”, oppure rivolgersi a: uovoallapop@gmail.com  – tel. 3805270947.

 

Foto di gruppo con gli artisti presso Uovo alla Pop
Alcune delle opere in mostra