PITTI UOMO. A poche ore dalla chiusura (il pomeriggio di venerdì 12 gennaio) i primi rilevanti indicano numeri in crescita per i buyer stranieri (più 4%). Complessivamente dovrebbero raggiungere le 13mila unità e 30mika visitatori totali

“Se il sistema della moda maschile doveva battere subito il colpo in questo avvio di 2024 dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagineebbene i primi due, quasi tre giorni di Pitti Uomo n. 105 stanno mandando messaggi davvero positivi: nei padiglioni, tra gli stand, in città, agli eventi speciali, qui a Firenze stiamo registrando una diffusa, grande energia – frutto anche delle calde interazioni personali che si stabiliscono quando una comunità internazionale di interessi e cultura si ritrova in unità spaziale e temporale – e insieme, la volontà di tutti gli operatori di concentrarsi sui fattori ritenuti decisivi per il successo sui mercati. Mi riferisco alla qualità delle collezioni e all’impegno delle aziende nell’aggiungere a ogni stagione novità stilistiche e/o di materiali in sintonia con le nuove tendenze del consumo; alla capacità da parte dei migliori retailers e compratori di selezionare gli ordini secondo logiche curatoriali che si integrano – senza subordinarsi – con le necessità commerciali, dando così opportunità e visibilità alle sperimentazioni, alle nuove generazioni, alla ricerca moda. E penso anche ai media che qui trovano un appuntamento complesso e articolato su piani diversi – di cui restituiscono immagini e racconti sempre vividi e coinvolgenti. Da parte nostra, di noi organizzatori, il lavoro consiste nel mantenere vitale questo equilibrio dinamico, dentro e fuori la Fortezza da Basso, tra l’offerta espositiva e i progetti speciali – e poi nel proporre una piattaforma internazionale che legittimi ancor più la forza e il prestigio della moda italiana. Speriamo di esserci riusciti anche stavolta”. 

A metà percorso circa del salone (Pitti Uomo n. 105 termina nel pomeriggio di venerdì 12 gennaio), i dati sull’affluenza sembrano dare ragione ai sentimenti sopra riportati: alle 12.00 di giovedì 11 gennaio i compratori esteri risultavano in aumento rispetto al gennaio 2023 del 4% circa in termini di persone e del 6% in termini di punti vendita. Il dato italiano è invece in leggero calo, circostanza ampiamente prevista considerati i rallentamenti del nostro mercato interno, registrati soprattutto negli ultimi tre o quattro mesi. Una ragionevole proiezione di queste percentuali sul risultato finale, ci fa prevedere che il dato finale delle affluenze di soli buyers (escluse le altre categorie di visitatori) dovrebbe superare le 13mila unità, con gli esteri intorno a quota 4.700.

I primi venti paesi in ordine di affluenza (persone) sono: Germania, Regno Unito, Olanda, Spagna, Turchia, Francia, Giappone, Stati Uniti, Svizzera, Belgio, Austria, Cina, Grecia, Corea del Sud, Portogallo, Russia, Canada, Danimarca, Polonia, Svezia. 

E’ bene tenere presente che questa classifica non tiene conto dei rispettivi sistemi distributivi, nel senso che, a parità di qualità del punto vendita, un singolo buyer di un grande department store o di un sofisticato e-commerce può pesare come potere d’acquisto molto più di un singolo buyer di una boutique di nicchia

Da segnalare soprattutto il costante recupero dei principali mercati asiatici: Cina Continentale e Cina Hong Kong, Giappone, Corea del Sud, Taiwan, Singapore e altri emergenti.