Liberare i cani dalle catene. Mozione sull’introduzione del divieto adottata dalla Toscana. Ora è urgente modificare la legge regionale prima dell’arrivo dell’estate (con il rischio incendi)

Una legge per vietare su tutto il territorio la pratica di detenere i cani costretti alla catena in luoghi lontani dalle abitazioni. Alla soglia delle 40mila firme raccolte, Fondazione Cave Canem, Green Impact e Animal Law Italia, promotori della petizione, portano il rapporto sui cani a catena a Bruxelles. Dal lancio avvenuto a marzo 2020, la campagna #liberidallecatene si è rivelata uno strumento di civiltà e ha permesso di ottenere modifiche significative della normativa vigente.

A oggi la regolamentazione di questo tema è demandata alle singole regioni. Circa metà del Paese ha introdotto una normativa per il divieto permanente: Lazio, Campania, Umbria, Marche, Emilia Romagna, Abruzzo, Puglia, Lombardia, Veneto, oltre alla Provincia autonoma di Trento. Solo qualche giorno fa il Consiglio della Regione Toscana ha approvato all’unanimità una mozione che va verso l’introduzione del divieto. “È un passo nella direzione giusta – dichiarano Gaia Angelini, Federica Faiella, Alessandro Ricciuti per la coalizione dei promotori – adesso auspichiamo l’approvazione di una normativa definitiva in tempi rapidi”.

Anche perché la stagione più calda dell’anno è alle porte e con essa il rischio incendi, che ogni anno miete vittime tra i cani che vengono lasciati a vivere in aree boschive o di campagna lontane dalle abitazioni e particolarmente a rischio, senza la possibilità di fuggire in caso di roghi. Per maggiori informazioni sulla campagna, per consultare il rapporto 2022 e per rivedere l’evento che si è tenuto il 4 maggio a Bruxelles: https://www.freedomfordogs.org/