Il teatro e il suo ruolo attivo nella società. Il percorso di Fondazione Teatro della Toscana e l’attività internazionale. Alla Pergola di Firenze (fino a domenica 17) il primo appuntamento su “Catalizzatori teatrali e l’esperienza sensoriale urbana”

La Fondazione Teatro della Toscana prosegue nell’intenzione di restituire al teatro il suo ruolo di fattore attivo nella società, inteso come strumento di partecipazione agli eventi della società stessa. In questa direzione identitaria e progettuale va la propria attività internazionale, che ha portato alla presentazione della piattaforma di pensiero Parliamone… in partenariato con il Théâtre de la Ville di Parigi, il Teatre Lliure di Barcellona, la Norwegian Theatre Academy e il Watermill Center di Bob Wilson: un calendario di momenti d’incontro e riflessione tra giovani artisti e personalità riconosciute a livello mondiale per consegnare alle nuove generazioni aperture e riflessioni sulla complessità del reale e sulla necessità dell’istituzione teatrale di andare verso la società.

  • È in corso al Teatro della Pergola di Firenze fino a domenica 17 febbraio (le foto sono di Filippo Manzini) il primo appuntamento, Theatrical Catalysts and the Urban Sensory (Catalizzatori teatrali e l’esperienza sensoriale urbana), per capire i bisogni teatrali dei cittadini e comprendere come il teatro può realmente “fare comunità”. Si è unita alla riflessione anche l’Azienda Pubblica Servizi alla Persona Montedomini, che ha offerto ai Nuovi, agli allievi del Corso per Attori “Orazio Costa” della Fondazione e agli studenti della Norwegian Theatre Academy l’opportunità di ascoltare le storie sulla città di alcuni dei suoi ospiti.
  • I prossimi appuntamenti sono a marzo con Euripides Laskaridis; a maggio con Pablo Messiez; a ottobre, in corrispondenza con il debutto nazionale alla Pergola dello spettacolo Mary Said What She Said con Isabelle Huppert e la regia di Bob Wilson, con alcuni artisti del Watermill Center.

Nel suo cammino verso la propria idea di teatro come combinazione di tradizione e innovazione, con una forte base formativa e l’obiettivo primario di promuovere “il miglioramento dell’uomo”, la Fondazione Teatro della Toscana si rivolge sempre più alle relazioni internazionali come a uno dei veicoli progettuali fondanti e strategici.

3 LOW – Primo appuntamento Parliamone… (da sinistra, primo piano) Serge von Arx,  Elisabetta di Mambro, Juan Carlos Martel Bayod_ ph. Filippo Manzini

Si punta, in modo particolare, all’apertura di rapporti stabili ed esclusivi in Europa e nel mondo, attraverso l’individuazione di strutture di riferimento con le quali coprodurre spettacoli e condividere progetti, ma soprattutto creare reali opportunità di crescita e di lavoro per i giovani per mezzo di un’ampia e articolata attività di formazione. La costituzione di reti di eccellenze nel campo della programmazione e ricerca teatrale s’inscrive nella visione complessiva di un confronto tanto tra la Fondazione e i soggetti partner, quanto tra Firenze, con le sue peculiarità, e le altre città. Tra i soggetti partner, al momento, figurano il Théâtre de la Ville di Parigi, il Teatre Lliure di Barcellona, la Norwegian Theatre Academy e il Watermill Center di Bob Wilson. Altri accordi con altre istituzioni di pari importanza sono in via di definizione.

Proprio all’indagine sulla città e al tema del ruolo del teatro per la comunità è dedicato Theatrical Catalysts and the Urban Sensory (Catalizzatori teatrali e l’esperienza sensoriale urbana), il primo appuntamento, in corso – come detto – al Teatro della Pergola fino al 17, della piattaforma di pensiero Parliamone… nata dalla volontà del Teatro della Toscana di facilitare momenti d’incontro e riflessione tra giovani artisti e personalità riconosciute a livello internazionale nel campo del teatro, delle arti visive, della musica, dell’architettura e del management della cultura. L’obiettivo è quello di consegnare ai partecipanti, in questo caso ai Nuovi, agli allievi del Corso per Attori “Orazio Costa” della Fondazione e agli studenti della Norwegian Theatre Academy, partner principale di questo primo appuntamento, aperture e riflessioni sulla complessità del reale e sulla necessità dell’istituzione teatrale di andare verso la società.

1 LOW – (da sinistra) Juan Carlos Martel Bayod, Serge von Arx, Elisabetta di Mambro_ ph. Filippo Manzini
Da sinistra Jiuan Carlos Martel Bayod, Serge Von Are e Elisabetta di Mambro

I professionisti coinvolti in Theatrical Catalysts and the Urban Sensory sono Elisabetta di Mambro, produttrice; Juan Carlos Martel Bayod, drammaturgo e regista, appena nominato direttore del Teatre Lliure; Serge von Arx, architetto, direttore artistico e docente di scenografia alla Norwegian Theatre Academy; Kjartan Fønstelien, archeologo; Lars Petter Hagen, compositore e musicista. Firenze viene interrogata per capire i bisogni teatrali dei cittadini e comprendere come il teatro può realmente “fare comunità”.

La visione indagata è quella di implementare le potenzialità del Teatro della Pergola come luogo di aggregazione effettivo all’interno dello spazio pubblico nel centro di Firenze. I modelli di comportamento e interazione affrontati porteranno a ridefinire la strategia con cui il teatro può coinvolgere davvero la città. Si è unita alla riflessione anche l’Azienda Pubblica Servizi alla Persona Montedomini, che ha offerto ai partecipanti l’opportunità di ascoltare le storie sulla città di alcuni dei suoi ospiti.

A ottobre, in corrispondenza con il debutto nazionale alla Pergola dello spettacolo Mary Said What She Said con Isabelle Huppert e la regia di Bob Wilson, con alcuni artisti del Watermill Center, sintesi e summa delle esperienze fatte negli appuntamenti precedenti.