Era l’11 luglio 1944: dodici giorni di bombe e battaglie per liberare Rosignano Marittimo. La testimonianza di Carlo Mochi, partigiano che oggi ha 95 anni, nel libro “Il mio nome è Ricciolo”
Giovedì 11 luglio 2019 ricorre il 75° anniversario della liberazione di Rosignano Marittimo dall’assedio nazifascista. Una liberazione che, anche nelle descrizioni dei resoconti degli alleati e nei racconti dei partigiani, fu particolarmente difficile e cruenta, tanto che Rosignano Marittimo fu ribattezzata all’epoca “piccola Cassino”.
La cerimonia si terrà alle ore 18 presso il nuovo Auditorium, recentemente intitolato a “Giuseppe Danesin”, in via del Torrione n.1 a Rosignano Marittimo.
Nell’occasione, dopo l’intervento del sindaco Daniele Donati, sarà presentato il libro di memorie del partigiano di Rosignano Carlo Mochi dal titolo “Il mio nome è Ricciolo” (ed. Alando).
Il libro, curato dalla sezione locale ANPI, sarà presentato dal professore Tiziano Arrigoni alla presenza del protagonista, “Ricciolo”, che oggi ha 95 anni e risiede a Livorno. L’intento dell’iniziativa, che sarà impreziosita dal contributo musicale del Coro Partigiano, è tenere viva la memoria e condividere le testimonianze dei partigiani e dei patrioti che con impegno e sacrificio hanno lottato per la libertà. Alla liberazione di Rosignano si arrivò, infatti, dopo 12 giorni di incessanti bombardamenti e violente battaglie e lunghi mesi di terrore e di sangue che lasciarono sul nostro territorio anche numerose vittime civili.
“Nostro dovere – ha dichiarato il sindaco Daniele Donati – non è solo rendere un tributo ai caduti, ma imprimere nella memoria delle nuove generazioni quanto doloroso sia stato il percorso verso la libertà. Molti giovani hanno lottato, combattuto e sacrificato la propria vita in nome dei valori della Resistenza, per consegnarci l’Italia libera, democratica e in pace che conosciamo”.